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Caetani-Lovatelli, Ersilia: Di una tabelletta in bronzo con epigrafe sacra al genio di Arausio
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.13633#0272
con epìgrafi! sacra al genio di Arausio
251
del museo di Napoli, proveniente da Pompei, la quale reggiamo
invece attaccata ad un piccolo trofeo di anni gladiatorie. L'iscri-
zione Ret... Seciuido che vi si legge, e la corona e la palma sot-
tostanti, rendono appieno manifesto che il detto trofeo fu il da-
ziario o l'ex voto di un gladiatore vittorioso della classe dei
reziari, ad una divinità di cui si tace il nome (')•
Ciò nondimeno nel caso presente io sarei di avviso che di
una lampada realmente si trattasse, alla quale opinione panni
vengano opportunamente in appoggio le cose da me più indietro
dichiarate. Nè crederei andar lungi dal vero argomentando, che
sì fatta lampada avrà forse illuminato l'ara o l'edicola del genio
di Arausio, secondo l'uso che avevan gli antichi di offrire leg-
giadre e talvolta preziose lucerne, tanto ai templi quanto alle
venerate immagini degli iddii ; e questo o ad oggetto di voto o
quale semplice omaggio di devozione. In conferma di che mi
basterà ricordar quella famosa, che in Phara città di Acaia, ar-
deva presso l'oracolo di Ercole, e che i devoti dovevano riempir
d'olio.ogni qual volta consultassero il dio; e l'altra non meno
celebre, che artificiosamente condotta da Callimaco, al dir di
Pausania (-), ardeva giorno e notte avanti la statua di Minerva
in Atene.
Ersilia Caetani Lovatei.li.
(!) C. I. L. X, 8071, 53; Museo Borbonico, voi. IX, tav. XXIX; Revuc
Archéologique, 1851 [Vili] p. 324. Vegg. la nostra tavola, n. 3.
(2) Cap. LXIII: Av%vov dì xfj &ew -/Qvaovv KahXi[ia%os ènoirjOev,
'EiiTiXì'jaai'Teg cft èXaiov xòv Xv'/vor, xfjv civxrjv xov fiÉXXovxos eroi); àvuat-
vovaw t](iSQcty eXaiov éè èxeTvo xòv ueta^v ènuqxù /góvov nò Xv%>'(•>. xaì
xuxù xù avrà h> Tjaéott xai vvxxi.
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del museo di Napoli, proveniente da Pompei, la quale reggiamo
invece attaccata ad un piccolo trofeo di anni gladiatorie. L'iscri-
zione Ret... Seciuido che vi si legge, e la corona e la palma sot-
tostanti, rendono appieno manifesto che il detto trofeo fu il da-
ziario o l'ex voto di un gladiatore vittorioso della classe dei
reziari, ad una divinità di cui si tace il nome (')•
Ciò nondimeno nel caso presente io sarei di avviso che di
una lampada realmente si trattasse, alla quale opinione panni
vengano opportunamente in appoggio le cose da me più indietro
dichiarate. Nè crederei andar lungi dal vero argomentando, che
sì fatta lampada avrà forse illuminato l'ara o l'edicola del genio
di Arausio, secondo l'uso che avevan gli antichi di offrire leg-
giadre e talvolta preziose lucerne, tanto ai templi quanto alle
venerate immagini degli iddii ; e questo o ad oggetto di voto o
quale semplice omaggio di devozione. In conferma di che mi
basterà ricordar quella famosa, che in Phara città di Acaia, ar-
deva presso l'oracolo di Ercole, e che i devoti dovevano riempir
d'olio.ogni qual volta consultassero il dio; e l'altra non meno
celebre, che artificiosamente condotta da Callimaco, al dir di
Pausania (-), ardeva giorno e notte avanti la statua di Minerva
in Atene.
Ersilia Caetani Lovatei.li.
(!) C. I. L. X, 8071, 53; Museo Borbonico, voi. IX, tav. XXIX; Revuc
Archéologique, 1851 [Vili] p. 324. Vegg. la nostra tavola, n. 3.
(2) Cap. LXIII: Av%vov dì xfj &ew -/Qvaovv KahXi[ia%os ènoirjOev,
'EiiTiXì'jaai'Teg cft èXaiov xòv Xv'/vor, xfjv civxrjv xov fiÉXXovxos eroi); àvuat-
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