Nota alla Miscellanea topografica
341
Nota alla Miscellanea topografica pag. 305.
Descrivendo il larario, scoperto presso s. Eufemia il giorno
8 gennaio del 1613, ho giudicato aver esso appartenuto alla casa
di qualche illustre patrizio, sacerdote luperco. Fra i molti monu-
menti raccolti da Cristina di Svezia nella prima metà del secolo
decimo settimo, ve ne sono due, trovati in Boma nell'istesso tempo
■e nell'istesso luogo, ch'io sospetto fortemente appartenere alla
casa in questione. Sono due piedistalli di statue che il Fabretti
ed il Malvasia descrissero, già mossi di posto, apud Christinam
Augustam, e che ora si trovano nella galleria dei Candelabri
al museo vaticano.
L'iscrizione del primo dice (C. I. L. 6, 1397) : Secundini —
Z(ucio) Crepereio Rogato c(larissimo) w(iro) pontifici dei solis,
septemviro et INSIGNI LVPERCO ISTARVM AEDIVM CON-
DITORI.
L'altra {ivi, 1398): Z(uciae) Baebiae Sallustiae Crescentillae
c(larissimae) /"(eminae) veteris sanctitatis matronae et lectissimae
pudentissimaeq(ue) coniugi Creperei Rogati c(làrissimi) y(iri).
Il lettore ricorderà forse che il nome di Cristina di Svezia
è citato spesso a proposito degli scavi e delle scoperte di anti-
chità avvenute nella regione del vico patrizio a tempo del
Bartoli, quando si fabbricavano le nuove case lungo la via di
Panisperna, di s. Maria Maggiore, ed Urbana. È sommamente
probabile che i piedistalli sieno tornati in luce nel pontificato di
Urbano Vili, quando si finì di spianare la chiesa di s. Eufemia
per la costruzione della casa d'angolo, ora Yannutelli, e per
conseguenza che le aedes conditae dall'insignii lupercus sien
quelle stesse, nel bel mezzo delle quali fu ritrovato del 1613
il larario dedicato a Fauno slontanatore dei lupi, ed al ciclo
delle memorie connesse col Lupercale palatino.
R. L.
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Nota alla Miscellanea topografica pag. 305.
Descrivendo il larario, scoperto presso s. Eufemia il giorno
8 gennaio del 1613, ho giudicato aver esso appartenuto alla casa
di qualche illustre patrizio, sacerdote luperco. Fra i molti monu-
menti raccolti da Cristina di Svezia nella prima metà del secolo
decimo settimo, ve ne sono due, trovati in Boma nell'istesso tempo
■e nell'istesso luogo, ch'io sospetto fortemente appartenere alla
casa in questione. Sono due piedistalli di statue che il Fabretti
ed il Malvasia descrissero, già mossi di posto, apud Christinam
Augustam, e che ora si trovano nella galleria dei Candelabri
al museo vaticano.
L'iscrizione del primo dice (C. I. L. 6, 1397) : Secundini —
Z(ucio) Crepereio Rogato c(larissimo) w(iro) pontifici dei solis,
septemviro et INSIGNI LVPERCO ISTARVM AEDIVM CON-
DITORI.
L'altra {ivi, 1398): Z(uciae) Baebiae Sallustiae Crescentillae
c(larissimae) /"(eminae) veteris sanctitatis matronae et lectissimae
pudentissimaeq(ue) coniugi Creperei Rogati c(làrissimi) y(iri).
Il lettore ricorderà forse che il nome di Cristina di Svezia
è citato spesso a proposito degli scavi e delle scoperte di anti-
chità avvenute nella regione del vico patrizio a tempo del
Bartoli, quando si fabbricavano le nuove case lungo la via di
Panisperna, di s. Maria Maggiore, ed Urbana. È sommamente
probabile che i piedistalli sieno tornati in luce nel pontificato di
Urbano Vili, quando si finì di spianare la chiesa di s. Eufemia
per la costruzione della casa d'angolo, ora Yannutelli, e per
conseguenza che le aedes conditae dall'insignii lupercus sien
quelle stesse, nel bel mezzo delle quali fu ritrovato del 1613
il larario dedicato a Fauno slontanatore dei lupi, ed al ciclo
delle memorie connesse col Lupercale palatino.
R. L.