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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 23.1895

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Azzurri, Francesco: Osservazioni sul fregio marmoreo del sepolcro di Cecilia Metella
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https://doi.org/10.11588/diglit.13637#0032
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del sepolcro di Cecilia Maiella

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simmetrico a quello (^4) descritto, avrà voluto il vanitoso Crasso
che si scolpissero le indicazioni del suo fatto più glorioso, cioè
la sconfìtta di Spartaco usufruita già dal suo rivale Pompeo.

Ed ecco soltanto le due glorie militari, una del padre, l'altra
del marito, rammentate dalla ambizione e dalla vanità di questo
personaggio che ha voluto mettere a suo profìtto anche il paren-
tado della moglie, per giovarsene, in quest'epoca nelle lotte po-
polari, e nelle aspirazioni al potere, glorie che ha inciso in
marmo, sempre a suo vantaggio, nella iscrizione pensatamente
molto laconica, perchè il viandante senza nemmeno soffermarsi
potesse leggerla di certo. Della sua Cecilia non un motto (li lode
o di rimpianto!

Egregi Signori e Signore, illustri Colleghi, io avrò errato
nella interpretazione; forse per giungere a questa avrò percorso
una via troppo lunga e noiosa, vi prego a scusarmi, ma mi sem-
brava opportuno dimostrare i meriti del padre e specialmente il
carattere e l'indole del marito Licinio Crasso, per potere indo-
vinare ciò che questi ha voluto commemorare in quella orna-
mentazione di fregio.

Io ho la sola soddisfazione di avervi presentato alcuni studi
particolari di quel mirabile monumento che non erano stati mai
delineati con esattezza nè dal Pirmesi, nè dal Canina, nè da
altri, e di lasciare a voi, dotti archeologi, l'interpretazione di
questi, per darne un giudizio che sia molto più giusto e molto
più corretto del mio. Valete !

F. Azzurri.
 
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