4.0
■ Il tempio del Sole
I.
Il- disegno rappresenta due grandi cortili, l'uno oblungo con
due absidi semicircolari lungo m. 90,50, largo in. 42,70
l'altro rettangolo lungo m. 126, largo m. 86,38. La comunicazione
fra essi viene formata da una piccola sala o un cortile quadrato
(lato lungo m. 15,16). Nel mezzo del grande rettangolo è segnato un
tempio rotondo perittero : intorno a quest'ultimo, sono pienamente
d'accordo col Lanciani il quale lo ritiene per una restituzione
arbitraria del Palladio, già perchè il monumento è fuori d'ogni
proporzione col rimanente dell'edifizio, e non è misurato. Dunque
nella discussione seguente non ne riparleremo.
Il eh. Lanciani è d'avviso che « basta confrontare questa
pianta con quella dei giardini pompeiani..... per riconoscere a
colpo d'occhio la natura del sito: è un giardino, costruito a so-
miglianza del pompeiano, o piuttosto un giardino-portico » ; o piut-
tosto, aggiungo io, un portico non-giardino. La somiglianza
con l'ecatostilon (che del resto dagli antichi non viene mai clas-
sificato fra gli orti, ma fra i portici) è abbastanza lontana : molto
più si avvicina al nostro edifizio p. es. la pianta della portiaus
Liviae (FUR. fr. 10. 11, Jord.). Il Lanciani poi vuol trovare una
conferma per la sua teoria « dal titolo antichissimo della pros-
sima chiesa di S. Silvestro, la quale dicevasi ialer duos hortos ».
Ma questo titolo è tutt'altro che antichissimo: si trova nel solo
catalogo di Petro Mallio (presso Mabillon, Mus. Hai., 2, 160)
scritto quasi quattrocento anni dopo la fondazione del monastero, '
ed è sconosciuto al Liber Pontificalis, ai documenti dell'alto
(!) La pianta è misurata a pertiche vicentine = ni. 2,082, divise in
sei piedi da m. 0,347. L'indicazione di questa misura data dal Lanciani
p. 304, not. 1 è da correggersi.
■ Il tempio del Sole
I.
Il- disegno rappresenta due grandi cortili, l'uno oblungo con
due absidi semicircolari lungo m. 90,50, largo in. 42,70
l'altro rettangolo lungo m. 126, largo m. 86,38. La comunicazione
fra essi viene formata da una piccola sala o un cortile quadrato
(lato lungo m. 15,16). Nel mezzo del grande rettangolo è segnato un
tempio rotondo perittero : intorno a quest'ultimo, sono pienamente
d'accordo col Lanciani il quale lo ritiene per una restituzione
arbitraria del Palladio, già perchè il monumento è fuori d'ogni
proporzione col rimanente dell'edifizio, e non è misurato. Dunque
nella discussione seguente non ne riparleremo.
Il eh. Lanciani è d'avviso che « basta confrontare questa
pianta con quella dei giardini pompeiani..... per riconoscere a
colpo d'occhio la natura del sito: è un giardino, costruito a so-
miglianza del pompeiano, o piuttosto un giardino-portico » ; o piut-
tosto, aggiungo io, un portico non-giardino. La somiglianza
con l'ecatostilon (che del resto dagli antichi non viene mai clas-
sificato fra gli orti, ma fra i portici) è abbastanza lontana : molto
più si avvicina al nostro edifizio p. es. la pianta della portiaus
Liviae (FUR. fr. 10. 11, Jord.). Il Lanciani poi vuol trovare una
conferma per la sua teoria « dal titolo antichissimo della pros-
sima chiesa di S. Silvestro, la quale dicevasi ialer duos hortos ».
Ma questo titolo è tutt'altro che antichissimo: si trova nel solo
catalogo di Petro Mallio (presso Mabillon, Mus. Hai., 2, 160)
scritto quasi quattrocento anni dopo la fondazione del monastero, '
ed è sconosciuto al Liber Pontificalis, ai documenti dell'alto
(!) La pianta è misurata a pertiche vicentine = ni. 2,082, divise in
sei piedi da m. 0,347. L'indicazione di questa misura data dal Lanciani
p. 304, not. 1 è da correggersi.