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L'arte nei ritratti
ponderati e geniali lavori dal punto di vista dell' arte. Non
perciò si può asserire che il carattere delle monete di quella
età così poco conosciuta, difetti di tutte le qualità che possono
innalzarlo ai più alti posti nella numismatica antica. Se il denaro
romano non può gareggiare per plastica bellezza cogli splen-
didi decadrammi e tetradrammi greci del IV secolo av. Cristo,
o con alcuni medaglioni imperiali della beli' epoca — opere per-
fette che salgono ad un grado di finezza che non fu, e non sarà
giammai raggiunto ; sotto altro aspetto possiede propri meriti
artistici non solo non dispregevoli, ma in alcun caso affatto carat-
teristici della grande arte romana.
Opera superiore alle mie forze e non adatta ad una ristretta
trattazione sarebbe lo studio di tutta intera la monetazione re-
pubblicana dal punto di vista artistico e plastico ; opera peraltro
non ancor tentata, e di grande utilità per la conoscenza più pro-
fonda dell' arte romana di queir epoca non troppo abbondevole di
monumenti, che sicuramente si possano fino a lei far risalire.
E perciò che restringendo le mie parole in limiti e confini più
angusti, intendo parlare di quelle nobili rappresentanze sulle
monete, che ci riportano la effigie di uomini vissuti in queir età
lontana, celebrati alcuni per fatti esimii, altri ben poco conosciuti.
La tavola che ad illustrazione del mio dire presento, con-
tiene tutti i ritratti che esistono sulle monete della Eepub-
blica fino ad Augusto. Essi quasi tutti furono già illustrati dal
principe dell'antica Iconografia E. Q. Visconti (*), il quale ne ri-
portò i disegni descrivendoli sotto V aspetto iconografico e storico;
tralasciando perciò quelli che non rappresentavano personaggi
romani, introducendone alcuni di monete coniate nelle zecche
provinciali od anche greche. Lo seguì con ugual metodo in questi
ultimi tempi il Bernoulli (2) nella sua beli' opera sulla Iconografia
(!) Visconti E. Q., Iconographie Romaine, Milan, 1818.
(2) Bernoulli, Romische Ikonographie, Tom I, Stuttg., 1882.
L'arte nei ritratti
ponderati e geniali lavori dal punto di vista dell' arte. Non
perciò si può asserire che il carattere delle monete di quella
età così poco conosciuta, difetti di tutte le qualità che possono
innalzarlo ai più alti posti nella numismatica antica. Se il denaro
romano non può gareggiare per plastica bellezza cogli splen-
didi decadrammi e tetradrammi greci del IV secolo av. Cristo,
o con alcuni medaglioni imperiali della beli' epoca — opere per-
fette che salgono ad un grado di finezza che non fu, e non sarà
giammai raggiunto ; sotto altro aspetto possiede propri meriti
artistici non solo non dispregevoli, ma in alcun caso affatto carat-
teristici della grande arte romana.
Opera superiore alle mie forze e non adatta ad una ristretta
trattazione sarebbe lo studio di tutta intera la monetazione re-
pubblicana dal punto di vista artistico e plastico ; opera peraltro
non ancor tentata, e di grande utilità per la conoscenza più pro-
fonda dell' arte romana di queir epoca non troppo abbondevole di
monumenti, che sicuramente si possano fino a lei far risalire.
E perciò che restringendo le mie parole in limiti e confini più
angusti, intendo parlare di quelle nobili rappresentanze sulle
monete, che ci riportano la effigie di uomini vissuti in queir età
lontana, celebrati alcuni per fatti esimii, altri ben poco conosciuti.
La tavola che ad illustrazione del mio dire presento, con-
tiene tutti i ritratti che esistono sulle monete della Eepub-
blica fino ad Augusto. Essi quasi tutti furono già illustrati dal
principe dell'antica Iconografia E. Q. Visconti (*), il quale ne ri-
portò i disegni descrivendoli sotto V aspetto iconografico e storico;
tralasciando perciò quelli che non rappresentavano personaggi
romani, introducendone alcuni di monete coniate nelle zecche
provinciali od anche greche. Lo seguì con ugual metodo in questi
ultimi tempi il Bernoulli (2) nella sua beli' opera sulla Iconografia
(!) Visconti E. Q., Iconographie Romaine, Milan, 1818.
(2) Bernoulli, Romische Ikonographie, Tom I, Stuttg., 1882.