DOI article:
Wuensch, R.: Di un' antica lastra di piombo inscritta: conservata nel magazzino archeologico communale di Roma
DOI Page / Citation link:https://doi.org/10.11588/diglit.13724#0109
DI UN' ANTICA LASTRA DI PIOMBO INSCRITTA
conservata nel magazzino archeologico comunale di Roma.
(Tav. VII).
Nel magazzino della Commissione archeologica comunale, al
Celio, si conserva un'antica lastra di piombo, che fu rinvenuta
il dì 15 gennaio 1876 nello sterro della zona espropriata della
villa Aldobrandini al Quirinale, entro un' anfora contenente le
ceneri di un cadavere ('). Essa è esposta nell'ultima sala in
una vetrina, unitamente ad altri oggetti dello stesso metallo ;
ed è notabile per le languide tracce di scrittura e di disegni,
che vi si scorgono, attentamente osservandola, ma che nessuno
finora ha potuto decifrare. Siccome la sua apparenza esterna
è quella stessa che hanno le tavolette di piombo, chiamate in
latino devotiones o defìxiones, delle quali mi sono specialmente
occupato da parecchi anni (2), nasceva in me il desiderio di esa-
minare con attenzione quel curioso cimelio, per riconoscere se
realmente anch' esso fosse un monumento dell' antica malìa. Aven-
domi ciò gentilmente concesso la Commissione archeologica, ho
avuto la fortuna di poter leggere intieramente il difficilissimo
testo, e presento qui un breve riassunto del risultato dei miei
studi.
0) V. Bull, archeol. comun. 1876, pag. 115. L'anfora fu trovata in
una di quelle camere, costruite in opera laterizia, nelle quali si è creduto
di poter riconoscere le X Tabernae della VIa regione.
(2) V. Corpus inscriptionum Atticarum. Appendix continens defixio-
num tabellas in Attica regione repertas. Collegit, collectas praemissa
praefatione edidit Ricardus Wuknsch. Berolini apud Georgium Reimerum
mdccclxxxxvii.
conservata nel magazzino archeologico comunale di Roma.
(Tav. VII).
Nel magazzino della Commissione archeologica comunale, al
Celio, si conserva un'antica lastra di piombo, che fu rinvenuta
il dì 15 gennaio 1876 nello sterro della zona espropriata della
villa Aldobrandini al Quirinale, entro un' anfora contenente le
ceneri di un cadavere ('). Essa è esposta nell'ultima sala in
una vetrina, unitamente ad altri oggetti dello stesso metallo ;
ed è notabile per le languide tracce di scrittura e di disegni,
che vi si scorgono, attentamente osservandola, ma che nessuno
finora ha potuto decifrare. Siccome la sua apparenza esterna
è quella stessa che hanno le tavolette di piombo, chiamate in
latino devotiones o defìxiones, delle quali mi sono specialmente
occupato da parecchi anni (2), nasceva in me il desiderio di esa-
minare con attenzione quel curioso cimelio, per riconoscere se
realmente anch' esso fosse un monumento dell' antica malìa. Aven-
domi ciò gentilmente concesso la Commissione archeologica, ho
avuto la fortuna di poter leggere intieramente il difficilissimo
testo, e presento qui un breve riassunto del risultato dei miei
studi.
0) V. Bull, archeol. comun. 1876, pag. 115. L'anfora fu trovata in
una di quelle camere, costruite in opera laterizia, nelle quali si è creduto
di poter riconoscere le X Tabernae della VIa regione.
(2) V. Corpus inscriptionum Atticarum. Appendix continens defixio-
num tabellas in Attica regione repertas. Collegit, collectas praemissa
praefatione edidit Ricardus Wuknsch. Berolini apud Georgium Reimerum
mdccclxxxxvii.