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Di un frammento di sarcofago cristiano
Finalmente un altro concetto simbolico a me pare che possa
ricavarsi dalla nostra scultura.
È certo che fin dal secolo terzo si ricordava la protomartire
Tecla nelle preghiere dirette a domandare la salvezza dell'anima.
S. Cipriano infatti prega dicendo: Assiste nobis, sicut apostolis
in vinculis, Theclae in ignibus, Paulo in persecutionibus, Petro
in fluctibus (1). Ed in altro luogo lo stesso scrittore accenna al
concetto medesimo con le parole: Libera me de medio saeculi
hujus, sicut liberasti Theclam de medio ampjìvitheatro.
E così troviamo ricordata la discepola di s. Paolo, come tipo
della liberazione dell'anima, nell'Orbo commendationis animae
che si è conservato anche nella odierna liturgia. Ed ora è am-
messa generalmente dai cristiani archeologi la sentenza del
Le Blant, che cioè parecchie scene bibliche delle antiche pitture
e sculture cristiane sepolcrali si debbano spiegare in senso appunto
di preghiera per il riposo dell' anima ; e tali sono principal-
mente quelle del sagrificio di Abramo, di Daniele nella fossa dei
leoni, dei giovani ebrei nella fornace, e di Susanna salvata dai
suoi calunniatori.
Il medesimo pensiero a me pare di vedere espresso nella
scultura del nostro sarcofago: dove sarebbe in qualche modo iden-
tificata la defunta con santa Tecla, onde applicare a quella i
meriti di questa e supplicare Iddio che liberi 1' anima sua come
aveva liberato Tecla dai molteplici suoi tormenti.
Riassumendo pertanto concluderò che la scena simbolica fino
ad ora unica scolpita sull'urna sepolcrale della via Flaminia
contiene un simbolismo complesso e rappresentato con una logica
concatenazione di idee. Infatti vi si accenna da principio al bat-
tesimo pel quale la defunta entrò a far parte della Chiesa di
Cristo. Dopo il battesimo si passa a rappresentare simbolicamente
il corso della vita mortale della defunta medesima che fu gui-
0) In oratione prò martyribus.
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Di un frammento di sarcofago cristiano
Finalmente un altro concetto simbolico a me pare che possa
ricavarsi dalla nostra scultura.
È certo che fin dal secolo terzo si ricordava la protomartire
Tecla nelle preghiere dirette a domandare la salvezza dell'anima.
S. Cipriano infatti prega dicendo: Assiste nobis, sicut apostolis
in vinculis, Theclae in ignibus, Paulo in persecutionibus, Petro
in fluctibus (1). Ed in altro luogo lo stesso scrittore accenna al
concetto medesimo con le parole: Libera me de medio saeculi
hujus, sicut liberasti Theclam de medio ampjìvitheatro.
E così troviamo ricordata la discepola di s. Paolo, come tipo
della liberazione dell'anima, nell'Orbo commendationis animae
che si è conservato anche nella odierna liturgia. Ed ora è am-
messa generalmente dai cristiani archeologi la sentenza del
Le Blant, che cioè parecchie scene bibliche delle antiche pitture
e sculture cristiane sepolcrali si debbano spiegare in senso appunto
di preghiera per il riposo dell' anima ; e tali sono principal-
mente quelle del sagrificio di Abramo, di Daniele nella fossa dei
leoni, dei giovani ebrei nella fornace, e di Susanna salvata dai
suoi calunniatori.
Il medesimo pensiero a me pare di vedere espresso nella
scultura del nostro sarcofago: dove sarebbe in qualche modo iden-
tificata la defunta con santa Tecla, onde applicare a quella i
meriti di questa e supplicare Iddio che liberi 1' anima sua come
aveva liberato Tecla dai molteplici suoi tormenti.
Riassumendo pertanto concluderò che la scena simbolica fino
ad ora unica scolpita sull'urna sepolcrale della via Flaminia
contiene un simbolismo complesso e rappresentato con una logica
concatenazione di idee. Infatti vi si accenna da principio al bat-
tesimo pel quale la defunta entrò a far parte della Chiesa di
Cristo. Dopo il battesimo si passa a rappresentare simbolicamente
il corso della vita mortale della defunta medesima che fu gui-
0) In oratione prò martyribus.
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