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Gatti, Giuseppe: Notizie di recenti trovamenti di antichità
DOI Page / Citation link:https://doi.org/10.11588/diglit.13724#0171
Notizie di recenti trovamenti di antichità
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in terracotta, rinvenute principalmente nei famosi puticoli del-
l' Esquilino.
L' ara ora rimessa in luce non porta incisa 1' iscrizione de-
dicatoria, e perciò non sappiamo da chi ed a quale divinità tu-
telare fosse stata in origine dedicata. L' epigrafe, che ora vi si
legge, sembra essere stata scritta in sostituzione della primitiva,
poiché la scrittura apparisce eseguita dopo che fu abbassata la
superfìcie della pietra, ricavandone all' intorno una cornice. Essa
è del seguente tenore:
NERO CLAVDIVS DRVSVS GERMANIO
T • QVINCTIVS CRISPINVS COS
EX S • C • RESTITVER
L'antichissima ara, adunque, che per una causa qualsiasi
aveva sofferto danni od era stata rimossa dal proprio luogo, fu
ristabilita per decreto del senato dai consoli Nerone Claudio Druso
(che è il fratello di Tiberio e padre di Claudio) e T. Quinzio Cri-
spino. Il consolato di costoro segna 1' anno 745 di Roma, 9 avanti
V era volgare.
Il monumento è stato esposto nel museo all' Orto botanico ;
ove si conservano pure la simile ara di Vermino, ed altre ane-
pigrafi dello stesso tempo e della stessa forma.
Per regolare lo scolo delle acque, che stagnavano nel piaz-
zale recentemente aperto a nord-est dell' anfiteatro Flavio, è stata
costruita una fogna, quasi parallelamente alla via del Colosseo.
Negli sterri a tal uopo eseguiti, si sono incontrati muri late-
rizi, di buona cortina, del primo secolo dell' impero ; i quali do-
vevano appartenere a quegli edifizi, di cui Nerone aveva circon-
dato il laghetto attiguo alla sua casa aurea. Allorché questo
stagnum fu colmato dai Flavii Augusti, e nel sito di esso fu
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in terracotta, rinvenute principalmente nei famosi puticoli del-
l' Esquilino.
L' ara ora rimessa in luce non porta incisa 1' iscrizione de-
dicatoria, e perciò non sappiamo da chi ed a quale divinità tu-
telare fosse stata in origine dedicata. L' epigrafe, che ora vi si
legge, sembra essere stata scritta in sostituzione della primitiva,
poiché la scrittura apparisce eseguita dopo che fu abbassata la
superfìcie della pietra, ricavandone all' intorno una cornice. Essa
è del seguente tenore:
NERO CLAVDIVS DRVSVS GERMANIO
T • QVINCTIVS CRISPINVS COS
EX S • C • RESTITVER
L'antichissima ara, adunque, che per una causa qualsiasi
aveva sofferto danni od era stata rimossa dal proprio luogo, fu
ristabilita per decreto del senato dai consoli Nerone Claudio Druso
(che è il fratello di Tiberio e padre di Claudio) e T. Quinzio Cri-
spino. Il consolato di costoro segna 1' anno 745 di Roma, 9 avanti
V era volgare.
Il monumento è stato esposto nel museo all' Orto botanico ;
ove si conservano pure la simile ara di Vermino, ed altre ane-
pigrafi dello stesso tempo e della stessa forma.
Per regolare lo scolo delle acque, che stagnavano nel piaz-
zale recentemente aperto a nord-est dell' anfiteatro Flavio, è stata
costruita una fogna, quasi parallelamente alla via del Colosseo.
Negli sterri a tal uopo eseguiti, si sono incontrati muri late-
rizi, di buona cortina, del primo secolo dell' impero ; i quali do-
vevano appartenere a quegli edifizi, di cui Nerone aveva circon-
dato il laghetto attiguo alla sua casa aurea. Allorché questo
stagnum fu colmato dai Flavii Augusti, e nel sito di esso fu