Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 25.1897

DOI Artikel:
Borsari, Luigi: Della distruzione di alcuni monumenti romani nel secolo XIV
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.13724#0298
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
292

Della distruzione di alcuni monumenti romani

in qualità di capomastro, a tutti i lavori dell' Opera del nuovo
tempio; i primi lavori del quale non sembra riuscissero stabili
e sicuri, se, come insegnano i documenti, dovette il Maitani por
mano subito a riparare la fabbrica che minacciava rovina, get-
tando archi e speroni. Ma le cure del Maitani furono veramente
rivolte ai lavori della facciata che era ancora da costruirsi dalle
fondamenta.

I lavori fervevano precipuamente nell'anno 1321, e i docu-
menti fanno fede della sollecitudine, degli impegni del Comune
orvietano, acciò il lavoro riuscisse veramente grande, sublime.

Con sacrifici inauditi per quei tempi, con ingenti spese, tras-
portavansì ad Orvieto i marmi neri della Montagnola, quelli
bianchi di Carrara, che eran condotti per via di mare sino al
porto di Corneto, ed altri marmi giugevano da Montepisi, San Ge-
mini e sinanco da Roma e dal territorio circostante.

Questi ultimi, che dicevansi marmi romani ('), erano quelli
tolti ai classici monumenti da squadre di artisti e di operai, che
il Comune di Orvieto manteneva in Roma e nelle vicine castella,
marmi che precedentemente erano stati incettati, accaparrati da
maestri mandati ad spiorandum prò marmo (2).

I marmi avevansi dietro pagamento, ma generalmente erano
donati dai proprietari ed esportavansi dopo ottenutane licenza
dai Senatori e dopo il pagamento dei dazi e dei pedaggi, dei
ponti o dei porti e scali del Tevere.

Di solito, erano caricati su zattere o barconi e mandati pel
Tevere sino ai porti di Foglia, di Gallese, di Otricoli, di Atti-
gliano e di Orte, donde poi, per mezzo di carri condotti da bu-
falari, venivano recati ad Orvieto.

I marmorari romani, come quelli che più erano pratici della
città e della campagna e meglio ne conoscevano i monumenti,

(!) Pro victura et recatura .. de duobus salmis marmi romani etc..,
item. .. de una salma marmi romani. Doc. CXXVII, pag. 57.
(2) Doc. CLXXIV, pag. 62.
 
Annotationen