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Tegole fittili col bollo di Innocenzo II
in palatio Lateranensi hospitatur, et rex Lotharius in monte
Aventino tentoria fixil » ('). La breve sosta del papa Innocenzo
e del re Lotario presso s. Agnese conferma, che il luogo doveva es-
sere adatto ad un'ampia dimora; ma dopo il lungo tempo trascorso
dalle ultime riparazioni del papa Adriano la basilica stessa e i
circostanti edifìci dovevano trovarsi in stato da richiedere nuovi
risarcimenti.
A questi provvide più tardi Innocenzo II con la stessa pre-
mura che aveva posta nel riparare ai danni di tanti altri ve-
tusti santuari di Koma ; e le due tegole, che sono state recen-
temente trovate sulla via Nomentana insieme con un frammento
di lapide sepolcrale proveniente da s. Agnese o dalle sue imme-
diate adiacenze, come dirò in seguito (2), ne porgono con quasi
certezza un'eloquente testimonianza.
G. Gatti.
(l) Bosone, 1. c. — Il Gregorovius, Storia di Roma nel medio evo
(IV, pag. 495, nota 1), commentando le parole del biografo di s. Norberto
« castra primum in monte Latronum... collocavit », opinò che il mons
Latronum fosse un colle sulla via Nomentana, e forse quello che corri-
sponde all'antico monte Sacro, dove Innocenzo e Lotario sostarono prima
di entrare in Roma. Ma il eh. collega prof. Tomassetti ha dichiarato {Cam-
pagna Romana, via Ostiense, pag. 28-29), che il citato monte deve iden-
tificarsi col così detto " monticello di s. Paolo », spettante alla ricca fa-
miglia dei Latrones, come rilevasi dalla bolla di Gregorio VII, dell'anno
1074, la quale assegnando al monastero di s. Paolo tutto il castello for-
tificato che costituiva la Giovannipoli, menziona in quel luogo anche
la u fossa Latronis, posita iuxta porticum euntibus a porta parte si-
nistra n.
(3) V. p. 143.
Tegole fittili col bollo di Innocenzo II
in palatio Lateranensi hospitatur, et rex Lotharius in monte
Aventino tentoria fixil » ('). La breve sosta del papa Innocenzo
e del re Lotario presso s. Agnese conferma, che il luogo doveva es-
sere adatto ad un'ampia dimora; ma dopo il lungo tempo trascorso
dalle ultime riparazioni del papa Adriano la basilica stessa e i
circostanti edifìci dovevano trovarsi in stato da richiedere nuovi
risarcimenti.
A questi provvide più tardi Innocenzo II con la stessa pre-
mura che aveva posta nel riparare ai danni di tanti altri ve-
tusti santuari di Koma ; e le due tegole, che sono state recen-
temente trovate sulla via Nomentana insieme con un frammento
di lapide sepolcrale proveniente da s. Agnese o dalle sue imme-
diate adiacenze, come dirò in seguito (2), ne porgono con quasi
certezza un'eloquente testimonianza.
G. Gatti.
(l) Bosone, 1. c. — Il Gregorovius, Storia di Roma nel medio evo
(IV, pag. 495, nota 1), commentando le parole del biografo di s. Norberto
« castra primum in monte Latronum... collocavit », opinò che il mons
Latronum fosse un colle sulla via Nomentana, e forse quello che corri-
sponde all'antico monte Sacro, dove Innocenzo e Lotario sostarono prima
di entrare in Roma. Ma il eh. collega prof. Tomassetti ha dichiarato {Cam-
pagna Romana, via Ostiense, pag. 28-29), che il citato monte deve iden-
tificarsi col così detto " monticello di s. Paolo », spettante alla ricca fa-
miglia dei Latrones, come rilevasi dalla bolla di Gregorio VII, dell'anno
1074, la quale assegnando al monastero di s. Paolo tutto il castello for-
tificato che costituiva la Giovannipoli, menziona in quel luogo anche
la u fossa Latronis, posita iuxta porticum euntibus a porta parte si-
nistra n.
(3) V. p. 143.