e nelle provincie romane
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stanno ancora sepolti e che la Società prò Ferento farebbe bene
a scoprire. A proposito di questa iscrizione, il eh. Huelsen, nella
medesima seduta dell'Istituto Archeologico Germanico nella
quale era presentata dal ricordato Gamurrini, notava, con osser-
vazioni erudite, che il nome dell'antica città etrusca varia nelle
nostre fonti: ora è chiamata Ferenlum, ora Ferentium.
Iscrizione funebre di Boreano.
Sopra un cippo di calcare scorniciato, rinvenuto di recente
in Boreano presso Venosa, è incisa la seguente iscrizione:
D M
S E V E R I A E
APHRODf-
CONIVGI • IN
comparabi t
CVM • qva • V i Xit
ann-XX
RECEPTVS ■ AVG
lib - proo p
Come si vede, trattasi di un monumento che un liberto e
procuratore imperiale di nome Recepto elevò alla moglie Severia
Afrodite, liberta, ma non della casa imperiale. Il liberto manca
del gentilizio, dimodoché non si può attribuire l'iscrizione ad
epoca certa; il nome Receptus trovasi menzionato in un'altra
lapide di Venosa (C. IX, 584) che ricorda il sepolcro posto ad
esso dalla pietà di una sorella (F. B., Notizie degli Scavi, 1908.
pagg. 443-444).
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stanno ancora sepolti e che la Società prò Ferento farebbe bene
a scoprire. A proposito di questa iscrizione, il eh. Huelsen, nella
medesima seduta dell'Istituto Archeologico Germanico nella
quale era presentata dal ricordato Gamurrini, notava, con osser-
vazioni erudite, che il nome dell'antica città etrusca varia nelle
nostre fonti: ora è chiamata Ferenlum, ora Ferentium.
Iscrizione funebre di Boreano.
Sopra un cippo di calcare scorniciato, rinvenuto di recente
in Boreano presso Venosa, è incisa la seguente iscrizione:
D M
S E V E R I A E
APHRODf-
CONIVGI • IN
comparabi t
CVM • qva • V i Xit
ann-XX
RECEPTVS ■ AVG
lib - proo p
Come si vede, trattasi di un monumento che un liberto e
procuratore imperiale di nome Recepto elevò alla moglie Severia
Afrodite, liberta, ma non della casa imperiale. Il liberto manca
del gentilizio, dimodoché non si può attribuire l'iscrizione ad
epoca certa; il nome Receptus trovasi menzionato in un'altra
lapide di Venosa (C. IX, 584) che ricorda il sepolcro posto ad
esso dalla pietà di una sorella (F. B., Notizie degli Scavi, 1908.
pagg. 443-444).