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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 37.1909

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Cantarelli, Luigi: Una iscrizione dell'anfiteatro Flavio
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https://doi.org/10.11588/diglit.14879#0280
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276

Una Iscrizione dell'Anfiteatro Flavio

pag. 375). La nostra lapide adunque appartiene alla prima
metà del secolo quinto e precisamente all'a. 439. Rufio Va-
lerio Messala, nominato nel terzo posto, non porta nessun titolo
speciale nella iscrizione, quindi può ammettersi che allora egli
fosse vir clarissimus et inlustris semplicemente. È vero che
il Seeck (Chr. Symm., pag. clxxxvii) e il Cuq, nelle sue
note ai prefetti del pretorio del Borghesi (Oeuvres X, 576) lo
vogliono identico al Messala, ricordato da Sidonio Apollinare
{Cam. IX, 302) e da Rutilio Namaziano {de red. I, 267), che
fu prefetto del pretorio d'Italia dal 399 al 400, ma questa
identificazione non mi sembra accettabile, poiché, in questo caso,
nella nostra iscrizione, posteriore all'a. 400, Valerio Messala
sarebbe qualificato come ex praef. praetorio Italiae. Reputo
quindi migliore la opinione dell'Hulsen (Jordan-Hiilsen, Topo-
graphie, I, 3, pag. 340 n. 46) il quale lo crede identico al Ruftus
Valerius Messala v. e. praefectus urbis ricordato in una lapide
monumentale della chiesa di S. Pudenziana relativa ad opere pub-
bliche compiute da lui nel vicus patricius {G. VI, 1775) e di-
stinto da Messala prefetto del pretorio. E questa distinzione è
confermata, secondo me, anche da un altro fatto che Rutilio
Namaziano (1. c.) nel ricordare Messala, mentre menziona la
prefettura del pretorio {hic et praefecti nutu praetoria rexit),
tace di quella urbana. L'Henzen (nelle note alla iscrizione citata)
osserva che « praefecturam urbis Symmachus videtur indicare,
cum scribit, VII, 81 : fortuna eum civibus nostris revertit in
gratiam,postquam te sibi respublica vindicavit... Praefectura
eminens », ma, secondo me, a torto. Cotesta lettera di Simmaco,
come ben vide il Seeck (1. e), fu scritta nel 399 subito dopo
che Messala divenne prefetto del pretorio d'Italia ; che sia di-
retta a lui investito di tale dignità, risulta non già dalla men-
zione del vicario di Messala {si ad vicarium tuum disceptatio
transferatur: cfr. ep. VII, 89), come dice erroneamente" il
Seeck, secondo il quale il solo prefetto del pretorio .« vicarios
 
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