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Di un nuovo frammento degli Atti Arvalici
Alla data dell'anno ed a quella del giorno del mese seguiva
il testo che aveva principio dalla indicazione del luogo ove gli
Aivali si adunavano. Ed ivi si legge che essi in quel giorno
3 gennaio 239 tennero la loro riunione avanti alla cella di Giu-
none Regina, cioè nel pronao del tempio capitolino di Giove Ot-
timo Massimo dove, come è noto, la cella di Giove era posta
in mezzo alle due di Giunone e di Minerva.
Nelle linee seguenti si sarebbe dovuto registrare il reso-
conto della cerimonia, ricordandosi la relazione fatta al Collegio
dal « magister » o dal « promagister » : ma tale relazione, che
manca nel nostro frammento, spesso si ometteva e si ricorda
soltanto in alcuni atti del tempo di Domiziano (').
Nel nostro frammento si indica lo scioglimento dei voti
annui e la « nuncupatio » o formazione dei voti decennali per la
salute dell' imperatore Gordiano III e di tutta la casa imperiale :
« ad vota annua solvendo, et vota decennalia nuncupanda prò
salute imperatoria Caesaris Marci Antonii Gordiani Pii Felicis
Augusti... totique domui divinae ». Al nome dell'imperatore
si uniscono le annotazioni cronologiche della seconda potestà tri-
bunizia e del consolato, indicazioni che ci permettono di asse-
gnare la presente iscrizione all'anno 239. Doveva poi essere in-
dicato il sacrificio, e questa parte del testo doveva dire che il
« promagister » (?) a nome dell' imperatore Gordiano, il quale era
il « magister », immolò a Giove e Giunone Regina ed a Minerva:
... promagister ... nomine M. Antonii Gordiani hoc die im-
molava Jovi optino maximo bovem marem auratum — Junoni
Reginae bovem feminam auratam — Minervae bovem feminam
auratam.
Dovevano poi venire i nomi dei « praesentes » alla adunanza ;
e fra questi si conservano i nomi dello stesso imperatore Gor-
(*) Henzen, Ada fratrum Arvalium quae supersunt, Berolini, 1874,
pag. 91.
Di un nuovo frammento degli Atti Arvalici
Alla data dell'anno ed a quella del giorno del mese seguiva
il testo che aveva principio dalla indicazione del luogo ove gli
Aivali si adunavano. Ed ivi si legge che essi in quel giorno
3 gennaio 239 tennero la loro riunione avanti alla cella di Giu-
none Regina, cioè nel pronao del tempio capitolino di Giove Ot-
timo Massimo dove, come è noto, la cella di Giove era posta
in mezzo alle due di Giunone e di Minerva.
Nelle linee seguenti si sarebbe dovuto registrare il reso-
conto della cerimonia, ricordandosi la relazione fatta al Collegio
dal « magister » o dal « promagister » : ma tale relazione, che
manca nel nostro frammento, spesso si ometteva e si ricorda
soltanto in alcuni atti del tempo di Domiziano (').
Nel nostro frammento si indica lo scioglimento dei voti
annui e la « nuncupatio » o formazione dei voti decennali per la
salute dell' imperatore Gordiano III e di tutta la casa imperiale :
« ad vota annua solvendo, et vota decennalia nuncupanda prò
salute imperatoria Caesaris Marci Antonii Gordiani Pii Felicis
Augusti... totique domui divinae ». Al nome dell'imperatore
si uniscono le annotazioni cronologiche della seconda potestà tri-
bunizia e del consolato, indicazioni che ci permettono di asse-
gnare la presente iscrizione all'anno 239. Doveva poi essere in-
dicato il sacrificio, e questa parte del testo doveva dire che il
« promagister » (?) a nome dell' imperatore Gordiano, il quale era
il « magister », immolò a Giove e Giunone Regina ed a Minerva:
... promagister ... nomine M. Antonii Gordiani hoc die im-
molava Jovi optino maximo bovem marem auratum — Junoni
Reginae bovem feminam auratam — Minervae bovem feminam
auratam.
Dovevano poi venire i nomi dei « praesentes » alla adunanza ;
e fra questi si conservano i nomi dello stesso imperatore Gor-
(*) Henzen, Ada fratrum Arvalium quae supersunt, Berolini, 1874,
pag. 91.