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Marchetti, Maria: Una nuova iscrizione dei curatores operum publicorum
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.14886#0042
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Una nuova iscrizione ecc.
Il ritrovamento avvenne precisamente in quella parte del-
l'area già occupata dalla scuderia Chigi (poi salone dell'Olympia)
nel lato prospiciente verso la via del Giardino. Il dado giaceva
isolato tra la terra alla profondità di 7 metri dal piano stradale.
Ad un livello più basso si rinvennero muri di costruzione tarda,
di tufo misto a pezzi di marmo ; ad un livello più alto (circa
m. 2,60 dal piano stradale) furono trovati avanzi di marmo bru-
ciato e nelle vicinanze frammenti marmorei di vario genere e
di varia epoca.
A parte il contenuto delle iscrizioni, è evidente che il dado
serviva di base ad una statua, perchè la sua faccia superiore
presenta un incavo, semicircolare verso la sinistra dell'osserva-
tore, ed allargato nel lato opposto fin presso il margine, che
segna appunto i limiti del plinto, e porta nel centro il foro de-
stinato al perno di sostegno.
Il rapporto tra l'altezza e le altre dimensioni del dado ('),
l'essere esso limitato nella parte inferiore da una scorniciatura
rientrante, ed infine la circostanza che il foro del perno sfonda
in un cavo ad imbuto rovesciato, dimostrano che il dado stesso
doveva essere fissato sopra altro basamento.
La faccia posteriore è rozza, prova che la statua non era
in vista da quel lato ; le altre tre facce sono occupate da iscri-
zioni in lettere dei buoni tempi (2).
I due angoli formati dai lati inscritti sono spezzati ed il
lato anteriore è nel centro alquanto consumato; le iscrizioni per-
tanto presentano qualche lacuna generalmente di non difficile
restituzione.
(1) Esso misura : m. 0,44 X 0,49 circa, sopra un'altezza di ni. 0,255
senza la scorniciatura rientrante e in. 0,30 compresa questa. Tali misure
sono approssimative perchè gli angoli sono spezzati e gli spigoli delle sin-
gole facce alquanto consumati.
(2) La misura delle lettere varia, a seconda delle righe, dai 30 ai
18 min, ; quelle della sigla cos (terza faccia) sono alte 37 mm.
Una nuova iscrizione ecc.
Il ritrovamento avvenne precisamente in quella parte del-
l'area già occupata dalla scuderia Chigi (poi salone dell'Olympia)
nel lato prospiciente verso la via del Giardino. Il dado giaceva
isolato tra la terra alla profondità di 7 metri dal piano stradale.
Ad un livello più basso si rinvennero muri di costruzione tarda,
di tufo misto a pezzi di marmo ; ad un livello più alto (circa
m. 2,60 dal piano stradale) furono trovati avanzi di marmo bru-
ciato e nelle vicinanze frammenti marmorei di vario genere e
di varia epoca.
A parte il contenuto delle iscrizioni, è evidente che il dado
serviva di base ad una statua, perchè la sua faccia superiore
presenta un incavo, semicircolare verso la sinistra dell'osserva-
tore, ed allargato nel lato opposto fin presso il margine, che
segna appunto i limiti del plinto, e porta nel centro il foro de-
stinato al perno di sostegno.
Il rapporto tra l'altezza e le altre dimensioni del dado ('),
l'essere esso limitato nella parte inferiore da una scorniciatura
rientrante, ed infine la circostanza che il foro del perno sfonda
in un cavo ad imbuto rovesciato, dimostrano che il dado stesso
doveva essere fissato sopra altro basamento.
La faccia posteriore è rozza, prova che la statua non era
in vista da quel lato ; le altre tre facce sono occupate da iscri-
zioni in lettere dei buoni tempi (2).
I due angoli formati dai lati inscritti sono spezzati ed il
lato anteriore è nel centro alquanto consumato; le iscrizioni per-
tanto presentano qualche lacuna generalmente di non difficile
restituzione.
(1) Esso misura : m. 0,44 X 0,49 circa, sopra un'altezza di ni. 0,255
senza la scorniciatura rientrante e in. 0,30 compresa questa. Tali misure
sono approssimative perchè gli angoli sono spezzati e gli spigoli delle sin-
gole facce alquanto consumati.
(2) La misura delle lettere varia, a seconda delle righe, dai 30 ai
18 min, ; quelle della sigla cos (terza faccia) sono alte 37 mm.