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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 44.1916

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Di alcune lettere inedite die Bartolomeo Broghesi
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https://doi.org/10.11588/diglit.14886#0145
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140 Di alcune lettere inedite di Bartolomeo Borghesi

Che vuol significare quella gamba più lunga al l4 di MEJSJOPIL?
Null'altro certamente che il nesso di un N e di un I. Ma così
il chiarissimo e comunissimo nome Menophilus si cambia nello
stranissimo Meniophihis, che non ha nè esempio nè significato.
Osservo di più che questa sarebbe la più antica fra le tessere
fin qui conosciute e quindi sospettissimo mi riesce quel gioca-
rello della seconda riga, affatto alieno dalla severità dei tempi
anteriori a Siila. Se poi aggiungerete la bellezza dei caratteri e
la riquadratura, che vi avevano già dato nel naso, vedrete che
si ha più di quello che bisogna per non restare ingannati.

A fronte di questi dati intrinseci alla tessera istessa, io fo
poco conto del tenue prezzo che è costata e della storia della
sua invenzione e della sua vendita. Sono cose troppo usitate per
conciliar credito, se alcun bell'umore si è prefisso di risuscitare
la già spenta controversia sull'interpretazione dello SP, o di
ridere a spalle di chi cadesse nel laccio i1). In un paese come
Roma vi è troppa ragione di tenersi in guardia. Chi non restava
accalappiato dall' iscrizione di Civita Lavinia, che si finse pescata
nel Tevere dalla nuova barca al tempo della venuta dell'Impe-
ratore (2), se io non serbava una lontana reminiscenza di averla
veduta nel Fabretti? E chi non ha prestato fede alla figulina,
che sembrava così innocente, lavorata dal Piranesi e da lui repli-
catamente ineisa, finché il Marini non scoperse l'impostura nella
sua lettera al Padre Rossini? (3)

Le due tessere di sopra citate e reputate false sono le seguenti

N. 1

HLOMVSVS • TEREL1

SPECTAVIT

Fustino, tridens
Palma iacens

N.2.

DIOCLES ■ VECIL

SPECTAVIT

A. D. V. K. FEBR

(') La controversia però non è ancora spenta. V. sopra, nota 2a.
(2) Cioè Francesco I e Carolina Augusta che vennero in Roma il 2
aprile 1819.

(8) È forse L. Rossini, autore di parecchie opere sulle antichità di
Roma e Pompei.
 
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