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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 44.1916

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Calza, G.: Scavo e sistemazione di rovine: (a proposito di un carteggio inedito di P. E. Visconti sugli scavi di Ostia)
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https://doi.org/10.11588/diglit.14886#0168
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Scavo e sistemazione di rovine

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rosa premura che il Barone Visconti non cessa mai di impiegare
in tutto quello che gli viene affidato, così il S. Padre per dargli
un ulteriore attestato della sua soddisfazione che prova per siffatto
instancabile impegno, come pure per l'attaccamento che in tanti
incontri ha manifestato per la sagra (sic) di Lui Persona, s'è
benignamente degnato di disporre che coi fondi del Ministero si
aggiungano, come assegno personale all'onorario che attualmente
percepisce il Barone suddetto, altri scudi venti, soggetti però al
rilascio a forma di legge per gli effetti della giubilazione ».

Non sappiamo a quanto ammontasse lo stipendio del Com-
missario delle Antichità, ma sembra che il Visconti non ritraesse
oltre a quello, nessun utile finanziario, dagli scavi di Ostia. Scrive
infatti in un suo rendiconto del 1857: « Non solo mi sono aste-
nuto dal notare nei conti la competenza delle numerose diarie
attenendomi alla spontanea rinuncia che feci sin dal principio
di questi scavi, ma non ho voluto che vi figurassero neppure le
spese da me incontrate per le cibarie, secondando in questo il
pensiero che ho di rendere sempre più palese con quale animo
attenda a queste escavazioni ostiensi ».

E in verità vi attendeva con verace amore, con infaticabile
zelo e con seria dottrina. E se il Governo non gli fu prodigo
di danaro, non gli fu avaro di plausi e lodi esposte in uno stile,
come s'è visto, che le rende ancor più gradite; il Pontefice
gli fece dono nel '64 di « una scatola d'oro fregiata di bril-
lanti » e nel '65 di una medaglia d'oro.

Denari sì ce n'eran pochi anche allora e per lui e per gli
scavi; e ciò costituisce la migliore scusa per quel non sempre
sano criterio archeologico con cui scavò il Visconti, e ancor più,
per la spogliazione di marmi e di colonne dai luoghi di trova-
mento « al fine di arricchire sempre più i Pontifici Musei » come
gli suggerisce il Cardinal Ministro con una frase assai espres-
siva. Il bilancio normale variava dai mille ai millecinquecento
scudi; ma l'esiguità era almeno compensata da un minor nu-
 
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