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VA CARAVAGGIO |||
rità. Laonde coltili togliendo ogni belletto , e vanità al colore , finvigo*
ri le tinte . e rcstituì ad eOTe il (angue , e l'incarnazione , ricordan-
do a' Pittori l'imitazione . Non si trova però , che egli usalse ci-
nabri , ne azzurri nelle sue figure ; e se pure tal volta li avelie ado-
perati li ammorzava dicendo , eh' erano il veleno delle tinte ; non
dirò dell'aria turchina , e chiara , che egli non'colorì mai nell'ilio-
rie , anzi usò Tempre il campo , e'1 fondo nero ; e'1 nero nelle car-
ni , restringendo in poche parti la forza del lume . Profeta vali egli
inoltre tanto ubbediente al modello , che non fi faceva propria ne
meno una pennellata , la quale diceva non essiere sua , mi dalla na-
tura , e sdegnando ogn'altro precetto riputava, sommo artificio il non
esiere obligatd all' arte . Con la quale novità ebbe tanto applauso ,
che a seguìtario sforzò alcuni ingegni più elevati , e nutriti nelle mi-
gliori scuole , come fece Guido Reni, che all'ora si piego alquanto
alla maniera di e(To , e si inoltrò naturalità , riconoseendosi nella
Crocifisiìone di S. Pietro alle tre fontane , e così dopò Ciò: Franco-
seo da Cento . Per le quali lodi il Caravaggio non apprezzava altri,
che se sfcesib chiamandoli egli fido , unico imitatore della natura ,
contuttociò molte , e le migliori parti gii mancavano , perche non
erano in lui, né invenzione , nè decoro, nè disegno , ne seienza alcu-
na della pittura , mentre tolto dagli occhi suoi il modello , recavano
vacui la mano , e l'ingegnò . Molti non dimeno invaghiti della sua
maniera i' abbracciavano volentieri , poiché senz'altro lludio , e fa-
tica si facilitavano'la via al copiare il naturale , seguìtando li cor-
pi vulgari , e senza bellezza . Così sottopoìta dal Caravaggio la mie-
stà dell'arte , ciaseuno si p;ese licenza , e ne seguì il dispregio delie
cose belle , tolt i ogni autorità all'antico , ed a Rafaelie , dove per
la commodità de'modelli , e di condurre una tetta dal naturale , la- *
seiando costoro l'uso dell'ifi'orie , che sono proprie de'Pittori , si die-
dero alle mezze fgure , che avanti erano poco in uso . All'ora co-
minciò l'imitazione delle cose vili , ricercandosi le sozzure , e le de-
formità , come soglio, o fare alcuni anfìosa mente, se elsi hanno a dipin-
gere un armatura , el ggono la più rugginosa , se un vaso , non !o
fanno intiero , ma shoccato , e rotto. Sono gli abiti loro calze , bra-
che ,e berrettoni, e così nell'imitare li corpi, si fermino con tut-
to io studio sopra le rughe , e i difetti della pelle , e n'intorni for-
mano le dita uodose , le membra alterate, da morbi . Per li qu*!i
modi il Caravaggio incontrò dispiaceri , elsendogli tolti li quadri da
gli altari , come in San Luigi abbiamo raccontato . J>a m .deiìma
sorte ebbe il laansito della Madonna nella Chiesa della Sdii , ri-
mosTo per avervi troppo imitato una Donna morta gonfia . L' altro
quadro di Sant3 Anna fu tolto ancora da uno de minori altari deHa
Basilica Vaticana , ritratti in esTo vilmente la Vegine con Giesù san-
ciullo ignudo , come si vede nella Villa Borghese » In Sunto Àgostina
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