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https://doi.org/10.11588/diglit.11366#0159
DA CARAVAGGIO. 129
mondo nel mezzo di Joro. Dicesi, che il Caravaggio sentcnc'osi Has>
mare di non intendere ne piani , ne prospettiva , ta nto si ajutò col-
locando li corpi in veduta dal sotto in su , che volle cciìtrajstare gl'i
z ifcorti più difficili. E' benvero,che quelli Dei non ritengono le loro
proprie forme , e sono coloriti ad olio nella volta , non aver.de Mi-
chele mai toccato pennello a sresco , come li suoi seguaci inscme
ricorrono sempre alla commodità del colore ad o iìo per ritrarre il
modello . Molti furono quelli , che imitarono la sua maniera nel co-
lorire dal naturale , chiamati perciò Naturalisti ; e tra elsi annotere-
mo alcuni , che hanno maggior nome.
BARTOLOMEO MANFREDI Mantovano non sù semplice imi;
tore , mà si trassormò nel Caravaggio , e nel dipingere parve , che con
gli occhi di elso riguardarle il naturale . Vsò li modi ftefiì, e sù tin-
to di oseuri , mà con qualche diligenza ,e srefehezza maggiore, e pre-
valse anch'egli nelle mezze sigure, con le quali soleva comporre l5ift&-
rie. Vedesi in casa de'Signori Verospi in Roma il quadro col Signore,
che scaccia li Venditori dai Tempio ritrattevi alcune tefte naturalis-
sime , tra le quali uno , che per timore di perdere le monete vi
tiene sopra la mano ; e l'altro quadro con l'ancilla , che addita San
Pietro ad uno, il quàle fi volge dal giuoco de' dadi . Dipinfe il
Mansredi altre mezze sigure per l'Altezza di Toscana , e venne a
morte in Roma non avendo lafciato in publjco opera alcuna .
CARX.0 Saracino Veneziana in Roma fi accolto al Caravaggio,
mà su meno tinto : sono le fue opere megliori in Santo Adriano li
quadro di S. Raimondo , che predica a gl'insedeli , nella Chiesa delr
Anima S.Benone Vefcovo quando gli vengono prefentate le chiavi tro-
vate nel pefee , e Santo Ambcrto Vescovo all'alito da percusfori ,
fìntovi un armato, che con una mano lo fpinge , volgendo l'altra in-
dietro al ferro per ucciderlo . Soleva Carlo nelli suoi componimenti]
introdurre Eunuchi , e tette rale fenza barbe , nè folo imitava i
maeftro nel dipingere , mà ancora nell'altre cese , e perche il Cara-
vaggio aveva un cane nero chiamato Barbone ammatftrato a far
giuochi , anch'egli ne trovò uno fimile, e gli pofe nome Barbone , con-
ducendolo (eco a far giuochi nelle converfazioni.
G1VSEPPE Ribera Valenziano detto lo Spagnoletto , tirato
dal genio del Caravaggio fi diede anch'egii ad imitare il naturale di*
pingendo mezze figure . Trasferitosi a Napoli fi avanzò, e fece molti
quadri per il Vice Rè , che li mandarono in Ifpagna , e divenne
ricchifsimo, rifplendendo nobilmente in quella Città , dove abitava
nel palazzo con la fua samiglia . Pipmie in San Martino li Profeti
ne'soprai'chi ad olio, e nell'altare della fagreftia il quadro dell'Affun-
ta • Non volle coftui riconofeer mai per Pittore il Domenichino , e
con l'autorità sua apprelfo il Vice Rè gli cagionò gra^i difturbi ,
dicendo , che non fapeva dipingere . Morto il Domenichino ebhe , f ?
R nalmente
mondo nel mezzo di Joro. Dicesi, che il Caravaggio sentcnc'osi Has>
mare di non intendere ne piani , ne prospettiva , ta nto si ajutò col-
locando li corpi in veduta dal sotto in su , che volle cciìtrajstare gl'i
z ifcorti più difficili. E' benvero,che quelli Dei non ritengono le loro
proprie forme , e sono coloriti ad olio nella volta , non aver.de Mi-
chele mai toccato pennello a sresco , come li suoi seguaci inscme
ricorrono sempre alla commodità del colore ad o iìo per ritrarre il
modello . Molti furono quelli , che imitarono la sua maniera nel co-
lorire dal naturale , chiamati perciò Naturalisti ; e tra elsi annotere-
mo alcuni , che hanno maggior nome.
BARTOLOMEO MANFREDI Mantovano non sù semplice imi;
tore , mà si trassormò nel Caravaggio , e nel dipingere parve , che con
gli occhi di elso riguardarle il naturale . Vsò li modi ftefiì, e sù tin-
to di oseuri , mà con qualche diligenza ,e srefehezza maggiore, e pre-
valse anch'egli nelle mezze sigure, con le quali soleva comporre l5ift&-
rie. Vedesi in casa de'Signori Verospi in Roma il quadro col Signore,
che scaccia li Venditori dai Tempio ritrattevi alcune tefte naturalis-
sime , tra le quali uno , che per timore di perdere le monete vi
tiene sopra la mano ; e l'altro quadro con l'ancilla , che addita San
Pietro ad uno, il quàle fi volge dal giuoco de' dadi . Dipinfe il
Mansredi altre mezze sigure per l'Altezza di Toscana , e venne a
morte in Roma non avendo lafciato in publjco opera alcuna .
CARX.0 Saracino Veneziana in Roma fi accolto al Caravaggio,
mà su meno tinto : sono le fue opere megliori in Santo Adriano li
quadro di S. Raimondo , che predica a gl'insedeli , nella Chiesa delr
Anima S.Benone Vefcovo quando gli vengono prefentate le chiavi tro-
vate nel pefee , e Santo Ambcrto Vescovo all'alito da percusfori ,
fìntovi un armato, che con una mano lo fpinge , volgendo l'altra in-
dietro al ferro per ucciderlo . Soleva Carlo nelli suoi componimenti]
introdurre Eunuchi , e tette rale fenza barbe , nè folo imitava i
maeftro nel dipingere , mà ancora nell'altre cese , e perche il Cara-
vaggio aveva un cane nero chiamato Barbone ammatftrato a far
giuochi , anch'egli ne trovò uno fimile, e gli pofe nome Barbone , con-
ducendolo (eco a far giuochi nelle converfazioni.
G1VSEPPE Ribera Valenziano detto lo Spagnoletto , tirato
dal genio del Caravaggio fi diede anch'egii ad imitare il naturale di*
pingendo mezze figure . Trasferitosi a Napoli fi avanzò, e fece molti
quadri per il Vice Rè , che li mandarono in Ifpagna , e divenne
ricchifsimo, rifplendendo nobilmente in quella Città , dove abitava
nel palazzo con la fua samiglia . Pipmie in San Martino li Profeti
ne'soprai'chi ad olio, e nell'altare della fagreftia il quadro dell'Affun-
ta • Non volle coftui riconofeer mai per Pittore il Domenichino , e
con l'autorità sua apprelfo il Vice Rè gli cagionò gra^i difturbi ,
dicendo , che non fapeva dipingere . Morto il Domenichino ebhe , f ?
R nalmente