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in quel tempo ^ rendeano a'viandanti mal sìcure le slrade . Dall'A-
ragona , dopo itver varj complimenti da quei Viceré ricevuti, par-
tì alla volta di Madrid . Ma essenda ormai vicino per giungere
nella mentovata Città , il Re avvisato dai Governadore d'Alcalà %
spedì sei carozze , a sei cavalli per cadauna, per onorare ini que-
(la guisa il nostro Luca . Nelle medesime trovavasi D. Criscofaro
Montagnoli , D. Francesco Filippino , agiuto della foriera ; (così
chiamando/i colà l'ufficio di Portiero Maggiore dell'appartamento?
del Re ],e D. Giuseppe Lo mi, Architetto■■ maggiore di Palazzo , con
altri agiutssnti di camera di S. M. Quindi incontrato da quelli, fu
condotto in quella celebre capitale, e coi suo seguito andò ad al-
loggiare in casa del Montagnoli ; ove rinfrescatolì , e rassèttatosì
alquanto , fu immantinente portato con una carezza , che slava
pronta, a5 piedi dei Re, che impaziente Faspettava ; e di fatto nel
comparire egli avanti a quel Sovrano , ricevè dai mede simo il dl-
ilintisìlmo onore di due abbracci ; riè di ciò contento il Monarca,
volle baciarlo in tesfca , facendoli consegnar subito la chiave, ac-
ciocché folle entrato con libertà sin dentro la camera , dove dormiva
la M» S. ; indi preselo per mano, e fi rallegrò seco, si perche era
giunto a salvamento , com'anche perchè non la vedca cosi vecchio»
come alcuni li avean rappresentato « Da ciò presè egli i'occtfstone
di dire ai Re , che era così ringiovenito pel viaggio , coi solo peti-
siere, che veniva a servire un Monarca così grande , alla psefènza
dei quale sembravali di elsere in età di ioli venti anni ;. espreUto-
ne in vero, che tanto piacque al Re, che non potè le risa con-
tenere, dappoicchè Luca col dialetto Napoletano avendola prosferi-
ta , v'aggiunse la naturale sua grazia , che la rese così" gradevo-
le; a ciò nondimeno, così replicò quel Sovrano: che fe tale egli
era , non doveva esTere Manco , onde lo menò prima a baciar le ma-
ni alla Regina , e poi a vedere la sua famosa Galleria : ove è di
notarli, come qualora il Re additavagli i quadri della moderi ma %
si dolse , che una tela del BasFan vecchio assai- bella , non avessè
compagno. L'accorto Luca ne morirò a neh'e gli dispiacere , ma fat-
toli già tardi , li fu dal Re ordinato , che andalTe a riposarsì , e
poi forsè il d'i segwente condotto per la real villa d'i Madrid"
dove per le Chicle uotasfe i più famosi quadri , che gli gradivano».
Dee però sapersi, come prima , che alla Corte fusìe giunto 5
per onlin regio li era slato fatto l'arTegnamcnto di cento doble
d'oro al mese : ma pochi giorni dopo il fuo arrivo gliene furono
aggiunte venti altre . Li furono altresì asìegnati due servitori ,
una donna di servizio, e due cocchieri , perchè secondo l'uso di
Spagna , è guidata ogni carezza da 4. muli , e due cocchi ri ^
che ambedue cavalcano; 8c invero tal commodo a lui era necefTario»
poiché abitando in casa del Montagnoli , ogni giorno dovea por-
ta i-sì
in quel tempo ^ rendeano a'viandanti mal sìcure le slrade . Dall'A-
ragona , dopo itver varj complimenti da quei Viceré ricevuti, par-
tì alla volta di Madrid . Ma essenda ormai vicino per giungere
nella mentovata Città , il Re avvisato dai Governadore d'Alcalà %
spedì sei carozze , a sei cavalli per cadauna, per onorare ini que-
(la guisa il nostro Luca . Nelle medesime trovavasi D. Criscofaro
Montagnoli , D. Francesco Filippino , agiuto della foriera ; (così
chiamando/i colà l'ufficio di Portiero Maggiore dell'appartamento?
del Re ],e D. Giuseppe Lo mi, Architetto■■ maggiore di Palazzo , con
altri agiutssnti di camera di S. M. Quindi incontrato da quelli, fu
condotto in quella celebre capitale, e coi suo seguito andò ad al-
loggiare in casa del Montagnoli ; ove rinfrescatolì , e rassèttatosì
alquanto , fu immantinente portato con una carezza , che slava
pronta, a5 piedi dei Re, che impaziente Faspettava ; e di fatto nel
comparire egli avanti a quel Sovrano , ricevè dai mede simo il dl-
ilintisìlmo onore di due abbracci ; riè di ciò contento il Monarca,
volle baciarlo in tesfca , facendoli consegnar subito la chiave, ac-
ciocché folle entrato con libertà sin dentro la camera , dove dormiva
la M» S. ; indi preselo per mano, e fi rallegrò seco, si perche era
giunto a salvamento , com'anche perchè non la vedca cosi vecchio»
come alcuni li avean rappresentato « Da ciò presè egli i'occtfstone
di dire ai Re , che era così ringiovenito pel viaggio , coi solo peti-
siere, che veniva a servire un Monarca così grande , alla psefènza
dei quale sembravali di elsere in età di ioli venti anni ;. espreUto-
ne in vero, che tanto piacque al Re, che non potè le risa con-
tenere, dappoicchè Luca col dialetto Napoletano avendola prosferi-
ta , v'aggiunse la naturale sua grazia , che la rese così" gradevo-
le; a ciò nondimeno, così replicò quel Sovrano: che fe tale egli
era , non doveva esTere Manco , onde lo menò prima a baciar le ma-
ni alla Regina , e poi a vedere la sua famosa Galleria : ove è di
notarli, come qualora il Re additavagli i quadri della moderi ma %
si dolse , che una tela del BasFan vecchio assai- bella , non avessè
compagno. L'accorto Luca ne morirò a neh'e gli dispiacere , ma fat-
toli già tardi , li fu dal Re ordinato , che andalTe a riposarsì , e
poi forsè il d'i segwente condotto per la real villa d'i Madrid"
dove per le Chicle uotasfe i più famosi quadri , che gli gradivano».
Dee però sapersi, come prima , che alla Corte fusìe giunto 5
per onlin regio li era slato fatto l'arTegnamcnto di cento doble
d'oro al mese : ma pochi giorni dopo il fuo arrivo gliene furono
aggiunte venti altre . Li furono altresì asìegnati due servitori ,
una donna di servizio, e due cocchieri , perchè secondo l'uso di
Spagna , è guidata ogni carezza da 4. muli , e due cocchi ri ^
che ambedue cavalcano; 8c invero tal commodo a lui era necefTario»
poiché abitando in casa del Montagnoli , ogni giorno dovea por-
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