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https://doi.org/10.11588/diglit.5855#0079
come lavori greco-antichi ; ma la gloria di questa miglior cono-
scenza non debbe valutarsi troppo a'successori di Winckelmann,
perciocché, conforme abbiam di sopra dimostrato, col traspor-
tar che si fece i vasi dipinti di terra cotta tra i monumenti gre-
ci, cotal avanzamento presso che si direbbe divenuto necessario.
Che se alla fine ponghiamo mente a ciò che fu fatto od in-
trapreso per migliorare la scienza de' belli monumenti greci e
romani, troviamo che in questo particolare ancora dal tempo
di Winckelmann in poi non furon fatti rilevanti progressi. Ve-
ro egli è che i primarj dotti indagatori con pregevoli cognizioni
della loro sfera esposero bene e verisimilmente le rappresenta-
zioni di alcuni monumenti antichi; ma là ove il giudizio emer-
ger dovea da cagioni intrinseche, ove apprezzar si dovea il va-
lore dell'arte, il gusto e lo stile de' respettivi tempi, poca utilità
prestarono; anzi ben calcolando e' ci pare che la somma delle
cose oscurate non riesca per avventura minore di quella delle
rischiarate. Troppo spesso incerti caratteri esterni, o somiglian-
ze accidentali de' monumenti indussero a sofismi ed a peccati
contra lo spirito dell'arte, il quale dovrebbe pur sovra ogni co-
sa esser ponderato e onorato . Gonciossiachè ove trovar po-
trebbesi con maggior sicurezza una norma per giudicare le ope-
re dell'arte, che nell'arte stessa? Quindi però non segue, che
altri segni, non derivati dall'interno e spirituale de'monumenti
dell' arte, sieno senza restrizione da rigettarsi . Nessun uomo
assennato rifiuterà notizie di qualsivoglia specie, ne osservazio-
ni relative alla materia, nè altre circostanze che valgano a dar
lume e guida; egli prenderà anzi in considerazione ogni acces-
sorio, lo esaminerà ed applicherà con precauzione, ma accorde-
rà eziandio sempre alle viste fondate sopra più alti principj il
più alto e decisivo valore.
La grande prerogativa che ha Winckelmann qual indagatore
scenza non debbe valutarsi troppo a'successori di Winckelmann,
perciocché, conforme abbiam di sopra dimostrato, col traspor-
tar che si fece i vasi dipinti di terra cotta tra i monumenti gre-
ci, cotal avanzamento presso che si direbbe divenuto necessario.
Che se alla fine ponghiamo mente a ciò che fu fatto od in-
trapreso per migliorare la scienza de' belli monumenti greci e
romani, troviamo che in questo particolare ancora dal tempo
di Winckelmann in poi non furon fatti rilevanti progressi. Ve-
ro egli è che i primarj dotti indagatori con pregevoli cognizioni
della loro sfera esposero bene e verisimilmente le rappresenta-
zioni di alcuni monumenti antichi; ma là ove il giudizio emer-
ger dovea da cagioni intrinseche, ove apprezzar si dovea il va-
lore dell'arte, il gusto e lo stile de' respettivi tempi, poca utilità
prestarono; anzi ben calcolando e' ci pare che la somma delle
cose oscurate non riesca per avventura minore di quella delle
rischiarate. Troppo spesso incerti caratteri esterni, o somiglian-
ze accidentali de' monumenti indussero a sofismi ed a peccati
contra lo spirito dell'arte, il quale dovrebbe pur sovra ogni co-
sa esser ponderato e onorato . Gonciossiachè ove trovar po-
trebbesi con maggior sicurezza una norma per giudicare le ope-
re dell'arte, che nell'arte stessa? Quindi però non segue, che
altri segni, non derivati dall'interno e spirituale de'monumenti
dell' arte, sieno senza restrizione da rigettarsi . Nessun uomo
assennato rifiuterà notizie di qualsivoglia specie, ne osservazio-
ni relative alla materia, nè altre circostanze che valgano a dar
lume e guida; egli prenderà anzi in considerazione ogni acces-
sorio, lo esaminerà ed applicherà con precauzione, ma accorde-
rà eziandio sempre alle viste fondate sopra più alti principj il
più alto e decisivo valore.
La grande prerogativa che ha Winckelmann qual indagatore