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Rossetti, Domenico
Il Sepolcro di Winckelmann in Trieste — Venezia, 1823

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https://doi.org/10.11588/diglit.5855#0189
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sepolcro o cenotafio di Winckelmann. Fu riprodotto nella edi-
zione romana dell'ab. Fea, ed indi anche in quella del 1802 di
Parigi. L'altro temporaneo monumento è quello che à'Hancarvil-
le ideò e fece incidere per porlo in fronte del secondo tomo della
magnifica edizione della Raccolta di vasi antichi di Hamilton.
Appiè di questa bella incisione leggesi: G. Bracci inv. e del.
C. Pignatari sculp. Essa fu riprodotta assai malamente e
difettosamente nella edizione milanese della Storia dell' arte
(T.I pag.xxxvi 11), disegnata ed incisa da Aspar. Lo fu egual-
mente per la edizione romana del Fea, e per quella di Parigi
del 1802.

Tra i monumenti temporanei possono a qualche modo no-
verarsi altri due ancora. L' uno è un fregio che adorna il fron-
tispizio delle Lettres familières de M. Winckelmann^ à Am-
sterdam^ 1781, 8.w, e rappresenta una femmina o Musa che
fa una libazione sopra il sepolcro di Winckelmann, ornato da
un festone di frondi e di fiori, e con un torso, un vaso ed un
frammento a bassorilievo d'appresso. L'altro è pure un fregio,
cioè quello che fu per la prima volta prodotto nelP edizione
viennese della Storia dell' arte', e fu poi riprodotto nell'edizio-
ne romana dell' ab. Fea, e nella parigina del 1802.

f '

Esso

Tre sono poi i monumenti che io appello perenni. Il pri-
mo è quello che Reifenstein con arte pseudo-glittica esegui,
cioè in pasta di vetro ad imitazione di un cammeo, il quale per
altro non so se esista ancora, ne a chi fosse stato dato da Rei-
fenstein. Il secondo monumento dello stesso Reifenstein e del-
lo scultore Doel (1^1) è il busto e cenotafio che a Winckel-
mann fu eretto nel romano panteone con epigrafe dell' abate
 
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