Rossetti, Domenico: Il Sepolcro di Winckelmann in Trieste (Venezia, 1823)

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possa dirsi punto diversa, non che contraria alle sue dottrine epigrafiche. La
stimo anzi a queste sostanzialmente conforme, giudicando anche dal solo pas-
so in cui così si esprime : plura demum , ut jam adnotavimus, ex iis o~
missa quae in ipsis efficta operibus quisque intuebatur. ( Ved. la nuova e-
dizione di Padova, 1820, ^.to, T. II, pag. 262).

(82) Veggasi ciò che ne dice il Morcelli a pag. 331 del suddetto T. II,

(83) E per questa ragione appunto non posso essere del sentimento del
prelodalo Morcelli là dove favellando (Ved. annotazione 5i ) della inscri-
zione del Giovenazzi, desidera che questi vi avesse fatto menzione della con-
versione di Winckelmann alla fede cattolica. Questa circostanza, importan-
tissima certamente per la biografia di Winckelmann, era del tutto estranea
all' oggetto ed effetto di quella epigrafica memoria. Ivi trattavasi unicamente
di un monumento encomiastico che dovesse ricordare ai Romani ed alla po-
sterità F immortalità del sommo filologo ed archeologo, sì caro e sì glorioso a
Roma medesima. Il ricordarvi la sua conversione sarebbe stata cosa inoppor-
tuna nulla meno che il dirvi non essere egli stato ammogliato, od altra cosa
siffatta.

(84) Sembra in fatti che questo mio desiderio di ridestare l'amore pelle arti
non abbia ad andare fallito, dacché prima ancora che il monumento sepolcra-
le di Winckelmann fosse compito, due altri ne furono ordinati allo stesso
scultore Bosa. L'uno per S. E. il defunto Barone Bernardo de Rossetti, già go-
vernatore di Trieste che ora al pari di quello di Winckelmann è già com-
pito, ma non può ancora per altri accidentali impedimenti essere collocato ;
1' altro pel signor Enrico Trapp benemerito nostro negoziante, erettosi nel
mese di giugno, anno corrente 1823, nella chiesa parrocchiale della comu-
nità evangelica di confessione augustana, e di cui è dato ragguaglio nell'Os-
servatore Triestino del 7 giugno n. 67.

(85) Se il dottor Sickler progettò un' associazione per eseguire quelle
escavazioni in Olimpia che Winckelmann aveva già più volte meditato ; e se
la progettò appunto qual opera od impresa monumentale ad onore di Win-
ckelmann medesimo ( Veggasi l'opuscolo citato all' annotazione 49 ), nulla ci
sarebbe di strano, se la città, 0 la capitale del regno, ove nacque Winckelmann,
accogliessero un encomiastico monumento di quest' uomo, che cotanto le
onora.

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