1 14 »e' bronzi etruschi
nicazione con un altra. E se alcuna ragione obbligava ad
accoppiare a Mercurio altro nume, è certo che egli vi do-
veva essere espresso bicipite, anche ad oggetto d' esser ve-
duto da'passeggieri provenienti dall'una e dall'altra banda-
Di quante ragioni furono addotte dagli antichi scrittoi"1
sul raddoppiamento della testa di Giano, quella giustamen-
te, che più persuase il sagacissimo Zoega, viene attribuita
da Ovidio ' all'andare e venire, al chiudere e all'aprire»
che perfettamente consona col mirar di Mercurio chi va e
chi viene dalle strade. Di più suppone ingegnosamente, che
il simulacro principale di Giano in Roma potesse aver due
fàcce a motivo di esser situato tra due Fori a. Io non so
peraltro con quanta precisione si possa assegnare il sito
positivo eli quel simulacro, che d'altronde sappiamo soltanto
t essere stato nel Foro romano. Più chiara notizia mi pare
qe dia il topografo Vittore, ove descrivendo un celebre
luogo dei mercanti nominato i due Giani, 3 mi fa sospet-
tare che i due Giani fossero uniti in un' Erma solo ; giac-
ché non par verisimile che si ponessero due statue di Gia-
no in un luogo medesimo, ma bensì due volti di lui uniti
in un' Erma. Il citato Zoega crede poi ancora, che dalla
statua di doppia fronte posta nella pubblica piazza ( eh' io
suppongo essere stata semplice Erma perchè non ho vedu*
te mai tali statue fuorché in medaglie) ne derivasse il Gia-
no bifronte posto nella Moneta.
Or se il Zoega che non fece il paragone d'analogia fra
V Erma e la Moneta, sospettò nondimeno che il Giano del-
1 Fast, lib. i, V- i35. 3 P. Victor., in 8. Region. urbi»
a Zoega,De usu obeliscor., p. aa3, Rom., Extat. in Graev. Thesaur. »
oot. òq, Tom. mi, p. io5.
nicazione con un altra. E se alcuna ragione obbligava ad
accoppiare a Mercurio altro nume, è certo che egli vi do-
veva essere espresso bicipite, anche ad oggetto d' esser ve-
duto da'passeggieri provenienti dall'una e dall'altra banda-
Di quante ragioni furono addotte dagli antichi scrittoi"1
sul raddoppiamento della testa di Giano, quella giustamen-
te, che più persuase il sagacissimo Zoega, viene attribuita
da Ovidio ' all'andare e venire, al chiudere e all'aprire»
che perfettamente consona col mirar di Mercurio chi va e
chi viene dalle strade. Di più suppone ingegnosamente, che
il simulacro principale di Giano in Roma potesse aver due
fàcce a motivo di esser situato tra due Fori a. Io non so
peraltro con quanta precisione si possa assegnare il sito
positivo eli quel simulacro, che d'altronde sappiamo soltanto
t essere stato nel Foro romano. Più chiara notizia mi pare
qe dia il topografo Vittore, ove descrivendo un celebre
luogo dei mercanti nominato i due Giani, 3 mi fa sospet-
tare che i due Giani fossero uniti in un' Erma solo ; giac-
ché non par verisimile che si ponessero due statue di Gia-
no in un luogo medesimo, ma bensì due volti di lui uniti
in un' Erma. Il citato Zoega crede poi ancora, che dalla
statua di doppia fronte posta nella pubblica piazza ( eh' io
suppongo essere stata semplice Erma perchè non ho vedu*
te mai tali statue fuorché in medaglie) ne derivasse il Gia-
no bifronte posto nella Moneta.
Or se il Zoega che non fece il paragone d'analogia fra
V Erma e la Moneta, sospettò nondimeno che il Giano del-
1 Fast, lib. i, V- i35. 3 P. Victor., in 8. Region. urbi»
a Zoega,De usu obeliscor., p. aa3, Rom., Extat. in Graev. Thesaur. »
oot. òq, Tom. mi, p. io5.