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de argomento del soggetto omerico da me indicato.
E grave perdita che la scultura ne sia cosi danneg-
giata da non potervi ravvisare i caratteri delle teste:
altrimenti in quell' uomo coperto di lunga veste_, e
che tiene in mano lo scettro o bastone assai lavo-
rato, potevasi forse riconoscere Agamennone, o Pria-
mo, che Omero dichiara presenti al giuramento ; e
specialmente narra di Agamennone che alzate le mani
al cielo ( atto che qui si ravvisa nel mutilato braccio
dell' uomo scetirato ), fu il primo a pronunziare il
gran giuramento., invocando Giove, il sole, la terra
e gli Dei dell' inferno ( v. 276 ).
Il monumento presente inedito è un' urna cinera-
ria di alabastro ritrovata nel territorio di Volterra ,
ed ora esistente nel pubblico Museo etrusco di quel-
la città.
TAVOLA LX.
Erano per venire alle mani sotto le mura di Tro-
ia i due eserciti, aggressore e difensore di quella
città , quando Paride sconsigliatamente osò di sfidare
a singoiar tenzone qualunque dei greci campioni.
Menelao accettò la disfida ( v. 19)^ ed allora V ef-
femminato principe sarebbesene disimpegnato , se il
fratello Ettore non 1' avesse di tanta codardia rim-
proverato ( v. 38 ), e costretto a combattere. Venne
dunque Paride al duello con Menelao ( v. 355 ),
ma sempre cercando di schivar le offese, piuttosto che
de argomento del soggetto omerico da me indicato.
E grave perdita che la scultura ne sia cosi danneg-
giata da non potervi ravvisare i caratteri delle teste:
altrimenti in quell' uomo coperto di lunga veste_, e
che tiene in mano lo scettro o bastone assai lavo-
rato, potevasi forse riconoscere Agamennone, o Pria-
mo, che Omero dichiara presenti al giuramento ; e
specialmente narra di Agamennone che alzate le mani
al cielo ( atto che qui si ravvisa nel mutilato braccio
dell' uomo scetirato ), fu il primo a pronunziare il
gran giuramento., invocando Giove, il sole, la terra
e gli Dei dell' inferno ( v. 276 ).
Il monumento presente inedito è un' urna cinera-
ria di alabastro ritrovata nel territorio di Volterra ,
ed ora esistente nel pubblico Museo etrusco di quel-
la città.
TAVOLA LX.
Erano per venire alle mani sotto le mura di Tro-
ia i due eserciti, aggressore e difensore di quella
città , quando Paride sconsigliatamente osò di sfidare
a singoiar tenzone qualunque dei greci campioni.
Menelao accettò la disfida ( v. 19)^ ed allora V ef-
femminato principe sarebbesene disimpegnato , se il
fratello Ettore non 1' avesse di tanta codardia rim-
proverato ( v. 38 ), e costretto a combattere. Venne
dunque Paride al duello con Menelao ( v. 355 ),
ma sempre cercando di schivar le offese, piuttosto che