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https://doi.org/10.11588/diglit.14582#0086
umida terra. In quella tagionevoIIm*ma Jpotes!, Te la Cupola
nella l'uà maggiore circonferenza lunga 600. e più palmi, forte
comporta di terra semplicemente impastata con dell'acqua, nel-
lo svaporar iuccessivo di questa , o disseccarsi di quella , i vani,
che rimarrebbero, o sieno fenditure, làrebbono quasi un terzo
della maggiore circonferenza-, che vale a dire, tutte insieme sa-
rebbero 200. palmi. Ma perchè la Cupola non è comporta di
terra con acqua , ma di mattoni, calce, e pozzolana, cose che
col benesizio dell' acqua ben agglutinate insieme fanno una ga-
gliardissìma presa , non potrà questa dal caldo anche sommo e-
ÌHvo attenuarli tutta in vapori, nè la somma de' vani , o sendi-
ture , potrà essere un terzo della circonferenza , o siano palmi
200. Ma siali la somma dell* acqua, che svapora , e per conse-
guenza de* vani, o fenditure, in vece d' un terzo, siasi dico un
solo trecentesimo, cioè non 200. palmi, ma due i appunto le
spaccature, che si osiervano messe insieme, al detto de'tre Ma-
tematici , formano palmi due , o siano once 24.
Questo si rende tanto più credibile , quanto la Cupola
fu alzata prestissimo da 800. operai in 22. mesi. Quando s'alza
la fabbrica, e non in fretta, allora T umido soprabbondante sva->
pora, e non solo i piani orizontali col gravitare de' superiori
sull' inferiori , ma anche i piani verticali meglio si comprimo-
no, e congiungono fra di loro, e fanno presa gagliarda ; ma
dove la fabbrica s* alzi presto, 1' umido soverchio deve svapo-
rare compita la fabbrica-, svaporando lascia gran vani, da' qua-
li risultano gran disposizioni alle fenditure, anzi le fenditure me-
desime: tanto più , che la Cupola per alcuni anni non fu dife-
sa da' piombi, e nominatamente nel 1591. che fu tempestosistì-
mo. Oltre di che a grandissima umidità, ed intemperie, furono
per tanti anni soggetti anche gli arconi, ed il tamburo. Potè
dunque, parlando ora solo della Cupola, saziarsi ben questa d*
acqua . Sul principio svaporò facilmente molto di queir umido
più soverchio, e che minor presa avea fatta ; perlochè sino da
principio seguirono, come attesta il Cavalier Carlo Fontana nel
suo libro del Tempio Vaticano , peli, e crepature nella Cupola,
le quali sogliono chiamarli assettamenti della fabbrica , come che
si fanno col primo più sensibile asciugarsi dì est'a ; ma poi asciu-
gandosi appoco appoco meno sensibilmente V umido conglutina-
to
nella l'uà maggiore circonferenza lunga 600. e più palmi, forte
comporta di terra semplicemente impastata con dell'acqua, nel-
lo svaporar iuccessivo di questa , o disseccarsi di quella , i vani,
che rimarrebbero, o sieno fenditure, làrebbono quasi un terzo
della maggiore circonferenza-, che vale a dire, tutte insieme sa-
rebbero 200. palmi. Ma perchè la Cupola non è comporta di
terra con acqua , ma di mattoni, calce, e pozzolana, cose che
col benesizio dell' acqua ben agglutinate insieme fanno una ga-
gliardissìma presa , non potrà questa dal caldo anche sommo e-
ÌHvo attenuarli tutta in vapori, nè la somma de' vani , o sendi-
ture , potrà essere un terzo della circonferenza , o siano palmi
200. Ma siali la somma dell* acqua, che svapora , e per conse-
guenza de* vani, o fenditure, in vece d' un terzo, siasi dico un
solo trecentesimo, cioè non 200. palmi, ma due i appunto le
spaccature, che si osiervano messe insieme, al detto de'tre Ma-
tematici , formano palmi due , o siano once 24.
Questo si rende tanto più credibile , quanto la Cupola
fu alzata prestissimo da 800. operai in 22. mesi. Quando s'alza
la fabbrica, e non in fretta, allora T umido soprabbondante sva->
pora, e non solo i piani orizontali col gravitare de' superiori
sull' inferiori , ma anche i piani verticali meglio si comprimo-
no, e congiungono fra di loro, e fanno presa gagliarda ; ma
dove la fabbrica s* alzi presto, 1' umido soverchio deve svapo-
rare compita la fabbrica-, svaporando lascia gran vani, da' qua-
li risultano gran disposizioni alle fenditure, anzi le fenditure me-
desime: tanto più , che la Cupola per alcuni anni non fu dife-
sa da' piombi, e nominatamente nel 1591. che fu tempestosistì-
mo. Oltre di che a grandissima umidità, ed intemperie, furono
per tanti anni soggetti anche gli arconi, ed il tamburo. Potè
dunque, parlando ora solo della Cupola, saziarsi ben questa d*
acqua . Sul principio svaporò facilmente molto di queir umido
più soverchio, e che minor presa avea fatta ; perlochè sino da
principio seguirono, come attesta il Cavalier Carlo Fontana nel
suo libro del Tempio Vaticano , peli, e crepature nella Cupola,
le quali sogliono chiamarli assettamenti della fabbrica , come che
si fanno col primo più sensibile asciugarsi dì est'a ; ma poi asciu-
gandosi appoco appoco meno sensibilmente V umido conglutina-
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