s Sy> I.
41 C A P O S E
e voltavano a sinirtra, come insogna l’avan-
zo , eh’ è nella seconda casa dopo quel can-
to. Due gran pezzi se ne veggono in casa
Turca, nel cortile, e nel giardino; quinci
in casa Vilmercati; poi nel secondo cortile
di casa Sagramosa, e finalmente 1’ ultimo
in casa Malici da i Leoni, dove la Cappella
domestica è tutta incavata nella groslèzza
dell’antico muro. Mofira la direzion di es-
se, come proseguiva fino al fiume, e do-
vea piegare a delira, poiché la porta, che
fu in quello sito ne’ secoli dimezr>,fu detta
di S. Fermo. Vecchia tradizione fa che si
creda, essere siata di tal porta quell’ antica
pietra importa alla chiavica, che nella via
si vede co’ due Leoni, quali diedero fin d’
antico il nome alla contrada. Antica è al-
tresì la pietra del pozzo prossìmo, che ve-
fiigio serva d’ iscrizion Romana.
Si è provato nell’ Moria, come il secon-
do recinto di quella Città fu opera di Teo-
dorico. Di elso ampi tratti rimangono in
piedi lungo l’Adigetto, quali si posson ve-
dere camminando per di fuori. Di là dall’
Adige, dove si serrava parimente con quel-
le mura un buon tratto del montuoso, varj
pezzi ne appaiono, i primi de’quali lungo
il fianco del Monastero di Santa Maria in
Organo. In alcuni luoghi di quello muro
qualche pietra lavorata de’ tempi Romani si
vede inserita, come predò S. Daniele un
pilo sepolcrale.
Porta del Foro Giudiziale.
NElla via de’Leoni di cui poc’ anzi par-
lammo, insigne avanzo si vede, che
per l’eccellenza dell’ architettura è fiato da
maertri di ella computato tra quelli, che han-
no assai contribuito a rimetter 1’ arte : re-
ità ora attaccato a una casa, cui serve di mu-
ro. Ne appare il prospetto ne’ libri de’ tre
sopranominati Veronesi Scrittori, ma ac-
cresciuto arbitrariamente secondo 1’ uso di
bassi rilevi, e di varie statue. Poche anti-
caglie si trovano fuor di Roma, che più di
quella sien ricordate ne’ libri degli Archi-
tetti, degli Antiquari, e de’ Viaggiatori.
Le sue parti architettoniche con le misiire
posson vederli didimamente rappresèntate
nel terzo libro di Bastian Serlio. Di quella
intese il Gruserò nelle Iscrizioni, ove par-
la d’ Arco marmoreo dì frugolar lavoro con por-
le geminate, affermando che la frua ìncredi-
bile altezza e maefrà rende ancor maraviglia.
Di quella intese Io Scamozio ove scrilse,
essere in Verona parte d’ un Arco trionfale
d' ordine Dorico-,e dove disse, le colonne Do-
riche di tal' Arco laterìzio efrser fren^a base. Di
quella Addison nell’ Itinerario d’Italia in
C O N D O. 42
I lingua Inglese, ove 1* ifiesso osferva, e ad
erta dà la preminenza sopra 1’ altre antica-
glie di Verona dopo 1’ Anfiteatro, chiaman-
dola Arco trionsale eretto a non fo qual Fla-
minio . Di quella il Cambray nel Parallelo
dell’ Architettura, ove replicando la det-
ta osiervazione sopra le colonne Doriche,
la chiama Arco fommamente magnisico.
Osservi prima d’altro il forastiero avvedu-
to , come del prospetto di quell’ edilìzio la
metà solamente rimane;cioè una delle due
porte con parte del piedeslallo della colon-
na, e del fondo della pilastrata spettante
all’ altra», eh’ era contigua. Così nell’ alto
si conosce tronca alla sua metà quell’ampia
curvatura , che pare una spezie di nicchia,
benché poco entri nel muro. Da quello per
1’ avvertimento poc’ anzi dato comprende-
rà subito, come grandisfimo sbaglio sia sla-
to finora il creder’ Arco quell’ edilìzio .
Blondel nel suo Corsod* Architettura,ove
tratta degli Archi, insegna eh’ altri hanno
una sola apertura, altri due uguali; e ne
cita quello in pruova , chiamandolo Arco
di trionso a due porte, e cita parimente la
poc’ anzi osservata Porta de’ Borsàri, cre-
duta pur’Arco da tutti. Ma tempo è ormai,
die da sì grolso errore lo lludio dell’ Anti-
chità , e dell’ Architettura si depuri, men-
tre sei difserenze, e tutte molto sensibili,
olserviam noi correre tra gli Archi, e le Porte.
La prima, che le antiche Porte hanno una
faccia sola, dove gli Archi fanno sempre
fronte a due parti ugualmente, per lo che
furon detti Giani, come si può arguire da un
passo di Cicerone,© da due dì Svetonio: se-
conda differenza è, che 1’ Arco ha sempre
un’ apertura sola, overo una grande, e due
piccole, e le porte n’ hanno due simili, e
uguali; terza, che le Porte hanno sempre
il frontispizio in alto, cioè quella cima tri-
angolata, detta timpano da Vitruvio in la-
tino; e gli Archi non 1’ hanno mai, ma so-
pra la cornice hanno un’ Attica, o sia un
accrescimento, che serviva principalmente
per l’Iscrizione; quarta, che le Porte es-
sendo parti d’ un edilìzio, o essendo ad al-
tro attaccate, hanno in facciata uno, o più
ordini di sinestre ; il che non si vede negli
Archi, eh’ erano isolati : quinta , che nel-
le porte l’Iscrizione era nel fregio, e talvol-
ta anche nell’ architrave , ma negli Archi
Imperatori! è intagliata in gran tavola, che
1’ Attica forma nel mezo,e negli Archi pri-
vati soglion vederli più nomi scolpiti in va-
rie parti dell’Attica parimente: la sella per
fine, che quella delle Porte è una parete,
quale si congiungea con altro, e gli Archi
erano edifizj da se, e però di fondo, e di
figura quadrilunga.
Cu-
Nat.
Deer.l. z,
Aug. 31.
Dot». 13.
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e voltavano a sinirtra, come insogna l’avan-
zo , eh’ è nella seconda casa dopo quel can-
to. Due gran pezzi se ne veggono in casa
Turca, nel cortile, e nel giardino; quinci
in casa Vilmercati; poi nel secondo cortile
di casa Sagramosa, e finalmente 1’ ultimo
in casa Malici da i Leoni, dove la Cappella
domestica è tutta incavata nella groslèzza
dell’antico muro. Mofira la direzion di es-
se, come proseguiva fino al fiume, e do-
vea piegare a delira, poiché la porta, che
fu in quello sito ne’ secoli dimezr>,fu detta
di S. Fermo. Vecchia tradizione fa che si
creda, essere siata di tal porta quell’ antica
pietra importa alla chiavica, che nella via
si vede co’ due Leoni, quali diedero fin d’
antico il nome alla contrada. Antica è al-
tresì la pietra del pozzo prossìmo, che ve-
fiigio serva d’ iscrizion Romana.
Si è provato nell’ Moria, come il secon-
do recinto di quella Città fu opera di Teo-
dorico. Di elso ampi tratti rimangono in
piedi lungo l’Adigetto, quali si posson ve-
dere camminando per di fuori. Di là dall’
Adige, dove si serrava parimente con quel-
le mura un buon tratto del montuoso, varj
pezzi ne appaiono, i primi de’quali lungo
il fianco del Monastero di Santa Maria in
Organo. In alcuni luoghi di quello muro
qualche pietra lavorata de’ tempi Romani si
vede inserita, come predò S. Daniele un
pilo sepolcrale.
Porta del Foro Giudiziale.
NElla via de’Leoni di cui poc’ anzi par-
lammo, insigne avanzo si vede, che
per l’eccellenza dell’ architettura è fiato da
maertri di ella computato tra quelli, che han-
no assai contribuito a rimetter 1’ arte : re-
ità ora attaccato a una casa, cui serve di mu-
ro. Ne appare il prospetto ne’ libri de’ tre
sopranominati Veronesi Scrittori, ma ac-
cresciuto arbitrariamente secondo 1’ uso di
bassi rilevi, e di varie statue. Poche anti-
caglie si trovano fuor di Roma, che più di
quella sien ricordate ne’ libri degli Archi-
tetti, degli Antiquari, e de’ Viaggiatori.
Le sue parti architettoniche con le misiire
posson vederli didimamente rappresèntate
nel terzo libro di Bastian Serlio. Di quella
intese il Gruserò nelle Iscrizioni, ove par-
la d’ Arco marmoreo dì frugolar lavoro con por-
le geminate, affermando che la frua ìncredi-
bile altezza e maefrà rende ancor maraviglia.
Di quella intese Io Scamozio ove scrilse,
essere in Verona parte d’ un Arco trionfale
d' ordine Dorico-,e dove disse, le colonne Do-
riche di tal' Arco laterìzio efrser fren^a base. Di
quella Addison nell’ Itinerario d’Italia in
C O N D O. 42
I lingua Inglese, ove 1* ifiesso osferva, e ad
erta dà la preminenza sopra 1’ altre antica-
glie di Verona dopo 1’ Anfiteatro, chiaman-
dola Arco trionsale eretto a non fo qual Fla-
minio . Di quella il Cambray nel Parallelo
dell’ Architettura, ove replicando la det-
ta osiervazione sopra le colonne Doriche,
la chiama Arco fommamente magnisico.
Osservi prima d’altro il forastiero avvedu-
to , come del prospetto di quell’ edilìzio la
metà solamente rimane;cioè una delle due
porte con parte del piedeslallo della colon-
na, e del fondo della pilastrata spettante
all’ altra», eh’ era contigua. Così nell’ alto
si conosce tronca alla sua metà quell’ampia
curvatura , che pare una spezie di nicchia,
benché poco entri nel muro. Da quello per
1’ avvertimento poc’ anzi dato comprende-
rà subito, come grandisfimo sbaglio sia sla-
to finora il creder’ Arco quell’ edilìzio .
Blondel nel suo Corsod* Architettura,ove
tratta degli Archi, insegna eh’ altri hanno
una sola apertura, altri due uguali; e ne
cita quello in pruova , chiamandolo Arco
di trionso a due porte, e cita parimente la
poc’ anzi osservata Porta de’ Borsàri, cre-
duta pur’Arco da tutti. Ma tempo è ormai,
die da sì grolso errore lo lludio dell’ Anti-
chità , e dell’ Architettura si depuri, men-
tre sei difserenze, e tutte molto sensibili,
olserviam noi correre tra gli Archi, e le Porte.
La prima, che le antiche Porte hanno una
faccia sola, dove gli Archi fanno sempre
fronte a due parti ugualmente, per lo che
furon detti Giani, come si può arguire da un
passo di Cicerone,© da due dì Svetonio: se-
conda differenza è, che 1’ Arco ha sempre
un’ apertura sola, overo una grande, e due
piccole, e le porte n’ hanno due simili, e
uguali; terza, che le Porte hanno sempre
il frontispizio in alto, cioè quella cima tri-
angolata, detta timpano da Vitruvio in la-
tino; e gli Archi non 1’ hanno mai, ma so-
pra la cornice hanno un’ Attica, o sia un
accrescimento, che serviva principalmente
per l’Iscrizione; quarta, che le Porte es-
sendo parti d’ un edilìzio, o essendo ad al-
tro attaccate, hanno in facciata uno, o più
ordini di sinestre ; il che non si vede negli
Archi, eh’ erano isolati : quinta , che nel-
le porte l’Iscrizione era nel fregio, e talvol-
ta anche nell’ architrave , ma negli Archi
Imperatori! è intagliata in gran tavola, che
1’ Attica forma nel mezo,e negli Archi pri-
vati soglion vederli più nomi scolpiti in va-
rie parti dell’Attica parimente: la sella per
fine, che quella delle Porte è una parete,
quale si congiungea con altro, e gli Archi
erano edifizj da se, e però di fondo, e di
figura quadrilunga.
Cu-
Nat.
Deer.l. z,
Aug. 31.
Dot». 13.