in 178
Cofe notabili del Territorio Veronefe.
31 to, a lungo ebbe già
in animo chi scrive , di
trattener/! in questo ca-
pitolo; ma dalla Stret-
tezza del tempo, e da
sopra venuti disturbi na-
ste ora necessità di al-
, e di /blamente accen-
nare quanto li desiderava di paratamente es-
porre, e di elàminare, e destrivere. Si es-
tendc questo Territorio in lunghezza di 70
miglia, e non meno di 40 in larghezza . La
sua popolazione si distingue in 3 20 Comu-
nità. Ha in se due intigni Fortezze, Le-
gnago su 1’ Adige, e Peschiera, bello e sor-
te arnefe,
Da sronteggiar Brejciani ,e Bergamafcbs
Inf- a 20. come Icri/Te Dante , all’ esito del Iago
sui Mincio, che posson dirsi due piccole
Città. E mirabilmente vario nell’ aspetto
de’ paesi, e nella qualità de’ terreni, per-
chè contien montagne, colli, valli, piani
alti, sassòsi, e seminati di colli nette , pia-
nure bade ampi/sime, e di buon fondo; la-
go, siume reale, fiumicelli non pochi,sor-
genti molte, e gran tratto paludoso.
Miniere non ci si hanno /coperte, ben-
ché ne’ monti de’ Lissìni indizj di miniere
d*oro siansi o/Tervati più volte. II nome di
Saline , e di Roboretum ad confinia Salina-
rum , che si trova nelle vecchie carte , in-
dica, che pressò Rovere di Velo sai di mi-
niera si avelse. Terre da colori abbiamo,
delle quali ogni paese si provede Molti sas-
si trovansi nella campagna grande, che con-
tengono particelle di rame, e striscette me-
talliche. Ma se avara per altro di metalli,
molto liberale ci fu la natura di marmi, e
di pietre da opera. Il Giallo di Torri, quan-
do sia del piùscelto,e ben carico di colore,
non pare inferiore al giallo antico. Il Mis-
chio di Brentonico (terra della nostra Dic-
celi ) è così vago, così raro ne’ colori, e
così bizarronegli accidenti, che non si tro-
verà di leggeri marmo da paragonargli. Del
Ver. llltifl. Parte 111.
Rossb di S. Ambrogio, non è da far poca
stima; fuperato però di molto da’ marmi
di varie macchie , che ne’ monti della
Chiesa nuova, nelle parti di Velo, di
Lugo, e in più altri luoghi , potrebbero
scavarsi, d’alquanti de’quali sarebbero le
cave perpetue; lasciando quelli, che non
avendo radice, nè continuazione, non sidi-
stinguonocon nome particolare, ma son qui
detti volgarmente Trovanti. Ci son mischj
vaghi/simi; a Velo un nero con strisce bian-
che, non però uguale al bellissimo Bianco
e nero di Brescia; un rossb vivo con mac-
chie rare e grandi, dorate, o limoncine;
pezzati graziosamente di più colori, ondeg-
giati, e d’ altre maniere, e quali tutti che lu-
cido pulimento ricevono: ma tra gli altrid’
ammirabil perfezione , e bellezza è 1’ Oc-
chio di pernice, che si trova ne’ monti di
Lugo, di colore per lo più bigio, il quale
in vece d’esser picchietato come il granito ,
è comporto di minuti rigiramenti, somigli-
anti tal volta ad occhi d’uccelli; un cami-
no se ne vede in casa Zenobia, e una gran-
de, e molto lunga tavola in casa del Co.
Gerolamo Giustì. Poco lontano dal nostro
distretto, su quello di Roveredo, è il mar-
mo di Vallarla, che dee computar/! tra le
Breccie, come comporto di congerie, e pe-
rò durissimo : ha pezzi trasparenti come
Agata, e merita di andare a paro con qua-
lunque di tal genere .
Pietre da opera si hanno in molti luo-
ghi, e di qualità diverse : le migliori furo-
no grandemente lodate dallo Scamozio. Di
tufo , o pietra tenera, si è tagliato molte
volte gran copia fin dentro la Città, e ne’
colli in essà compresi, così negli antichi tem-
pi, come ne’moderni. Ave/a, Quinzano,
Incarti, le parti alte della Valpolicella, e
altri luoghi ne somministrano di più manie-
re. II Nembro, del quale è la gran colonna
di piazza, si loda distintamente; così il Man-
dolato. Il Bianco d’Incarti, e la pietra del-
la Gallina riestono molto bene per le sta-
S 2 tue;
Cofe notabili del Territorio Veronefe.
31 to, a lungo ebbe già
in animo chi scrive , di
trattener/! in questo ca-
pitolo; ma dalla Stret-
tezza del tempo, e da
sopra venuti disturbi na-
ste ora necessità di al-
, e di /blamente accen-
nare quanto li desiderava di paratamente es-
porre, e di elàminare, e destrivere. Si es-
tendc questo Territorio in lunghezza di 70
miglia, e non meno di 40 in larghezza . La
sua popolazione si distingue in 3 20 Comu-
nità. Ha in se due intigni Fortezze, Le-
gnago su 1’ Adige, e Peschiera, bello e sor-
te arnefe,
Da sronteggiar Brejciani ,e Bergamafcbs
Inf- a 20. come Icri/Te Dante , all’ esito del Iago
sui Mincio, che posson dirsi due piccole
Città. E mirabilmente vario nell’ aspetto
de’ paesi, e nella qualità de’ terreni, per-
chè contien montagne, colli, valli, piani
alti, sassòsi, e seminati di colli nette , pia-
nure bade ampi/sime, e di buon fondo; la-
go, siume reale, fiumicelli non pochi,sor-
genti molte, e gran tratto paludoso.
Miniere non ci si hanno /coperte, ben-
ché ne’ monti de’ Lissìni indizj di miniere
d*oro siansi o/Tervati più volte. II nome di
Saline , e di Roboretum ad confinia Salina-
rum , che si trova nelle vecchie carte , in-
dica, che pressò Rovere di Velo sai di mi-
niera si avelse. Terre da colori abbiamo,
delle quali ogni paese si provede Molti sas-
si trovansi nella campagna grande, che con-
tengono particelle di rame, e striscette me-
talliche. Ma se avara per altro di metalli,
molto liberale ci fu la natura di marmi, e
di pietre da opera. Il Giallo di Torri, quan-
do sia del piùscelto,e ben carico di colore,
non pare inferiore al giallo antico. Il Mis-
chio di Brentonico (terra della nostra Dic-
celi ) è così vago, così raro ne’ colori, e
così bizarronegli accidenti, che non si tro-
verà di leggeri marmo da paragonargli. Del
Ver. llltifl. Parte 111.
Rossb di S. Ambrogio, non è da far poca
stima; fuperato però di molto da’ marmi
di varie macchie , che ne’ monti della
Chiesa nuova, nelle parti di Velo, di
Lugo, e in più altri luoghi , potrebbero
scavarsi, d’alquanti de’quali sarebbero le
cave perpetue; lasciando quelli, che non
avendo radice, nè continuazione, non sidi-
stinguonocon nome particolare, ma son qui
detti volgarmente Trovanti. Ci son mischj
vaghi/simi; a Velo un nero con strisce bian-
che, non però uguale al bellissimo Bianco
e nero di Brescia; un rossb vivo con mac-
chie rare e grandi, dorate, o limoncine;
pezzati graziosamente di più colori, ondeg-
giati, e d’ altre maniere, e quali tutti che lu-
cido pulimento ricevono: ma tra gli altrid’
ammirabil perfezione , e bellezza è 1’ Oc-
chio di pernice, che si trova ne’ monti di
Lugo, di colore per lo più bigio, il quale
in vece d’esser picchietato come il granito ,
è comporto di minuti rigiramenti, somigli-
anti tal volta ad occhi d’uccelli; un cami-
no se ne vede in casa Zenobia, e una gran-
de, e molto lunga tavola in casa del Co.
Gerolamo Giustì. Poco lontano dal nostro
distretto, su quello di Roveredo, è il mar-
mo di Vallarla, che dee computar/! tra le
Breccie, come comporto di congerie, e pe-
rò durissimo : ha pezzi trasparenti come
Agata, e merita di andare a paro con qua-
lunque di tal genere .
Pietre da opera si hanno in molti luo-
ghi, e di qualità diverse : le migliori furo-
no grandemente lodate dallo Scamozio. Di
tufo , o pietra tenera, si è tagliato molte
volte gran copia fin dentro la Città, e ne’
colli in essà compresi, così negli antichi tem-
pi, come ne’moderni. Ave/a, Quinzano,
Incarti, le parti alte della Valpolicella, e
altri luoghi ne somministrano di più manie-
re. II Nembro, del quale è la gran colonna
di piazza, si loda distintamente; così il Man-
dolato. Il Bianco d’Incarti, e la pietra del-
la Gallina riestono molto bene per le sta-
S 2 tue;