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CAPO
QUINTO
Mara, e
Opo avere accennato il
più notabile in Architet-
tura civile , suggerire-
mo ancora ciò cheosi'er-
var si polla di spettante
alla militare. Il sitoan-
tico di quella Città non
potea desiderarsi più op-
portuno per una Fortezza, siccome circon-
vallato in tre parti da rapido, e grasfo siu-
me. Abbiam però nell1 Moria dimostrato,
come l’antiche mura a tempo di Gallieno
rino vate, la serrarono dalla parte sola men-
te che rimaneva aperta. Lo slesfo fecero le
seconde di Teodorico, se ben siniate più
avanti dal primo piegar dell’ Adige al Ino
ritorno per retta linea, servendoli dell’ Ar-
co de’ Gavii per una Porta ; benché allora
anche oltra l’Adige, con recinto dell’istes-
sa (trattura, la collina di S. Pietro, e al-
quanto di spazio nel prolsimo piano a Le-
vante si venisi'e a comprendere. Passò pe-
rò Verona ne* mezani secoliper Città fortis-
sima, come a suo luogo si è detto. L’anno
1287 Alberto Scaligero diede principio al
terzo recinto, col quale proseguito poi , e
terminato daCan Grande nel 1325 , restò
ampliata la Città fuor di modo , e resa
troppo difficile a esser difesa . Di quelle
Et>i/i.ad intende il Petrarca, ove nomina l'alte mu-
radi Verona, Se ne posson vedere lunghi
tratti, e alquante torri, e dove reliquie ri-
mase, dove vestigj , camminando lungo il
moderno recinto. Nel 13 54 Cangrande se-
condo edificò, e terminò in tre anni il Ca-
lle! vecchio colpente, trasferendovi la sua
Bajìionì.
abitazione. Nel 1389 Galeazzo Visconte
per farsi una spezie di Cittadella, erse a ri-
dosso del secondo recintola muraglia che si
vede merlata dal Crocisisso a’Portoni della
Bra, con fo sio, e torri, e porte: serrando
con altra, che si andava per diritto a con-
giugnere con quella della Città , e sussiste-
va ancora nel 1516, come si ricava dal Guic-
ciardini verso la sine del libro 12. Ridusi'e
ancora nella forma, che al presente si ve-
de, il Cartello di S. Pietro , e incominciò
1’ altro di S. Felice, proseguito da’Venezia-
ni nel secol susiéguente , Ma inventata la
Polvere, e nell’inclinare del 1300 l’Arti-
glieria, cominciarono a diventare troppo
deboli ripari muraglie semplici, e torri. Mu-
tandoli però interamente 1’ ordine delle di-
tese, per adattarlo alle nuove offèse, ne
venne a naseere, e col tempo a perfezionar-
li l’arte nuova della Fortisicazion moderna.
Molto rtrano parrà non sidamente a’ fora-
rtieri, ma a’ nostri cittadini ancora, che in
tal genere cosa degna di considerazione si
voglia pretendere in quella Città, non osièr-
vata mai per quello conto da chi che sia ,
nè da Scrittoi veruno di quella materia pur
nominata. Non pertanto ( chi’l credereb-
be?) poche cole si trovai} qui più merite-
voli d’esier vedute d’alcune opere militari,
quali però sarebbero forsè il primo oggetto
dellacuriosità di molti viaggianti se fosier no-
te. Il merito di quell’opere parte nasee dal-
la magnificenza , e parte dall’ erudizione,
per dir così, poiché son le prime, che in
tal metodo liano fiate lubricate, onde posi-
son dirli i primi originali dell’arte; e ci fan-
no
CAPO
QUINTO
Mara, e
Opo avere accennato il
più notabile in Architet-
tura civile , suggerire-
mo ancora ciò cheosi'er-
var si polla di spettante
alla militare. Il sitoan-
tico di quella Città non
potea desiderarsi più op-
portuno per una Fortezza, siccome circon-
vallato in tre parti da rapido, e grasfo siu-
me. Abbiam però nell1 Moria dimostrato,
come l’antiche mura a tempo di Gallieno
rino vate, la serrarono dalla parte sola men-
te che rimaneva aperta. Lo slesfo fecero le
seconde di Teodorico, se ben siniate più
avanti dal primo piegar dell’ Adige al Ino
ritorno per retta linea, servendoli dell’ Ar-
co de’ Gavii per una Porta ; benché allora
anche oltra l’Adige, con recinto dell’istes-
sa (trattura, la collina di S. Pietro, e al-
quanto di spazio nel prolsimo piano a Le-
vante si venisi'e a comprendere. Passò pe-
rò Verona ne* mezani secoliper Città fortis-
sima, come a suo luogo si è detto. L’anno
1287 Alberto Scaligero diede principio al
terzo recinto, col quale proseguito poi , e
terminato daCan Grande nel 1325 , restò
ampliata la Città fuor di modo , e resa
troppo difficile a esser difesa . Di quelle
Et>i/i.ad intende il Petrarca, ove nomina l'alte mu-
radi Verona, Se ne posson vedere lunghi
tratti, e alquante torri, e dove reliquie ri-
mase, dove vestigj , camminando lungo il
moderno recinto. Nel 13 54 Cangrande se-
condo edificò, e terminò in tre anni il Ca-
lle! vecchio colpente, trasferendovi la sua
Bajìionì.
abitazione. Nel 1389 Galeazzo Visconte
per farsi una spezie di Cittadella, erse a ri-
dosso del secondo recintola muraglia che si
vede merlata dal Crocisisso a’Portoni della
Bra, con fo sio, e torri, e porte: serrando
con altra, che si andava per diritto a con-
giugnere con quella della Città , e sussiste-
va ancora nel 1516, come si ricava dal Guic-
ciardini verso la sine del libro 12. Ridusi'e
ancora nella forma, che al presente si ve-
de, il Cartello di S. Pietro , e incominciò
1’ altro di S. Felice, proseguito da’Venezia-
ni nel secol susiéguente , Ma inventata la
Polvere, e nell’inclinare del 1300 l’Arti-
glieria, cominciarono a diventare troppo
deboli ripari muraglie semplici, e torri. Mu-
tandoli però interamente 1’ ordine delle di-
tese, per adattarlo alle nuove offèse, ne
venne a naseere, e col tempo a perfezionar-
li l’arte nuova della Fortisicazion moderna.
Molto rtrano parrà non sidamente a’ fora-
rtieri, ma a’ nostri cittadini ancora, che in
tal genere cosa degna di considerazione si
voglia pretendere in quella Città, non osièr-
vata mai per quello conto da chi che sia ,
nè da Scrittoi veruno di quella materia pur
nominata. Non pertanto ( chi’l credereb-
be?) poche cole si trovai} qui più merite-
voli d’esier vedute d’alcune opere militari,
quali però sarebbero forsè il primo oggetto
dellacuriosità di molti viaggianti se fosier no-
te. Il merito di quell’opere parte nasee dal-
la magnificenza , e parte dall’ erudizione,
per dir così, poiché son le prime, che in
tal metodo liano fiate lubricate, onde posi-
son dirli i primi originali dell’arte; e ci fan-
no