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Maffei, Scipione; Vallarsi, Jacopo [Oth.]; Berno, Pierantonio [Oth.]
Verona Illustrata (Parte Terza): Contiene La Notizia Delle Cose In Questa Citta' Piu' Osservabili — In Verona: Per Jacopo Vallarsi, e Pierantonio Berno, 1732

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Capo secondo: Antichità Romane
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https://doi.org/10.11588/diglit.62319#0029
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49 C A P O S
un di erti, che fece la spesa. Dirò in oltre ,
che sì fatti edifizj non Archi di trionfo, co-
me chiama quel di Pola anche lo Sponio,
ma erano per lo più sepoicri, o almen ce-
notafj, cioè depositi onorarli; emoltopro-
babil si è, che tali fossèro e quel di Pola,
e il nostro; però erano allora fuor di Città,
e si vedea nell’ uno la flatua anche d’ una
donna, e nell’altro il nome di colei, che
tal monumento al marito, e ad altri disua
famiglia, avea fatto. Perchè ciò paia meno
Arano, ossèrvisi nel Teatro degli Stati di Sa-
voia come un’ Arco si conserva ad Aix,in
cui si legge, elsere fiato eretto da Pompeo
Campano ancor vivente, e vi si veggono in
alto i titoli, e le cellette per le ceneri didi-
versi. Marcanova, Feliciano, e Ciriaco nel-
le lor raccolte a penna adducono una lapi-
da di Zara, ove si vede, che Melia Annia-
■v. Grut. na in memoria del defonto marito fece fare
1-99^ Ar- Arco e sopraporvi le fiatue. Anche gli
De vi. Archi, quali ricavo da Claudiano si trova-
Cons.Hon. vano sola via, prima d’arrivare alla por-
v’ 5’0, ta di Roma, è credibil fodero dell’ istessò
genere: nell’ istessa situazione era quefiono-
firo.
Si è narrato nella Storia , come il Re
Teodorico fece cambiar’ uso a quest’ Arco,
avendolo compreso, e inserito nel secondo
recinto, e fatto diventare una porta di es-
se. Ossèrvisi però la contigua torre dell’oro-
logio, che non fabrica Scaligera comevien
creduto, se non nella parte alta, eh’è di
mattoni, ma fu una delle Torri di quel re-
cinto , e fu qui inalzata per difèsa di que-
lla Porta. Pietre vive, e grandissime fiate
prima dell’ Anfiteatro, e d’ altri edifizj vi
si polsono ossèrvare, in alquante delle qua-
li appar l’uso antico di lasciar rozo il me-
zo. Ve n’ ha ancora di lavorate : pezzo di gran
fregio Corintio a fiorami; altro d’ architra-
ve , e fregio con grifi alati, e vaso tra lo-
ro, appunto come si vede al Tempio d’An-
tonino, e Faufiina; un pezzo d’ architrave
del terzo piano dell’ Arena in quattro mem-
bri. Per sicurezza, che quella Torre spet-
ti a quel tempo, ossèrvisi tra le dette pie-
tre, e il cotto aggiunto sopra dagli Scalige-
ri, alquanti piedi delle piccole pietre, e del
lavoro tjsato in tutto il secondo recinto. An-
zi passando nel Castellp, potrà vederli con-
tinuare il detto muro anche dentro , e nel-
la cima di elso ladre di pietra viva, che
vergono di qua , e di là più d’un piede in
fuori : sopra essè era qualche cola ancora ,
forsè merli. Altro pezzo grande di quel
muro si vede verso il ponte, e predò la ri-
va del fiume, dov’ era il soo termine.
Ver lllùfl- Parte III

ECO N DO, so
Altro Arco era nel quadrivio del Cordo
venendo da Sant’ Eufemia, gli avanzi del
quale furono a tempo de’padri nostri mise-
ramente disirutti per far luogo a un’ofleria,
che taglia e rompe la flrada. Ma più altre
reliquie veggonsi qua e là per le firade, spe-
zialmente di colonne canalate,o di capitel-
li. Nella piazza dell’erbe una fiatua, tras-
portata per ordine del Consolare della Ve-
nezia a tempi di Teodosio dal Campidoglio
nel Foro. Incastrate nel muro di S. Zenone
in Oratorio tavole di bassòrilevo, publicate
nel Panvinio con Baccanti armati di tir lo,
e Genii, che scherzano, ed altra con Fa-
lci; quali ornamenti, e indegne Condolati,
veggonsi anche in quella pietra, che diede
a una contrada nome della Cadrega. Ad
altre ancora hanno dato il nome frammen-
ti d’antichità, che quivi si veggono, có-
me i due Leoni, e la Pina, eh’ era a tem-
pi Romani ornamento asfai usato ne’ fasti-
gii; onde fu creduta per alcuni arme antica ,
ed impresa della Città d’Augusta. Al Duomo
fuor della porta laterale interna due gran-
dissìmi pezzi di marmo Greco lavorati mol-
to operofamente, che paiono essèr già fiati
parte di fregio, o di pilastrata, ma in edi-
lizio certamente soperbo, e magnifico. In
casa Cosmi colonna di Verde antico alta
piedi iz. Innanzi alla Chieda di Sant’ Ana-
fiagia pezzo di colonna d’Asricano in dia-
metro di tre piedi. Sopra la porta del pros
simo albergo flette gran tempo un’ Aquila
antica d’ottima maniera, levata, e fatta
in pezzi pochi anni sono per dare in cam-
bio un bel bianco al muro, Nella muraglia
del Cartel vecchio presso I’ Arco, nel cor-
tile de’Cappuccini, in Cartel S. Pietro, nel
canto della cada Venera al Cordo, in una
bottega presso S. Tornado alla piazza, e in
moltissimi altri luoghi per la strada, e nel-
le muraglie, antiche pietre figurate, oserit-
te ravvilerà, chi abbia I’ occhio perito: la-
seiando per ora le molte anticaglie che son
raccolte ne'Musei, delle quali si darà no-
tizia ove di elsi. Mentre si sta attualmente
mettendo insicine quelle notizie, volendoli
nella casa de’ Cónti Maffèi di piazza pro-
fondar maggiormente una sotterranea can-
tina, si è urtato in grandissimo pezzo di
marmo Pario, cioè in bade ben lavorata con
duo zoccolo di ferri bil colonna , che dovea
accostarsi a tre piè è mezo Veronesi di dia-
metro, Può vederli ora collocata nell’ ulti-
mo ricetto della flatua, che fa prospetti-
va. Veggasi di quai colonnati era adorna la
nostra piazza, che fu pur sempre nell’ifles.
do dito, e veggasi, benché sì bei marmi fos-
D sero
 
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