mezani secoli, che all’ Asiatica. Nel quin-
to Erode in trono dà 1’ ordine a’ soldati d’
uccidere i bambini : un di elsi ha la spada ap-
pesa, dinanzi come in monumenti Romani
si osserva. Nel sedo è la llrage con be’ pensie-
ri rappresentata. Nel penultimo l’Angelo av-
vila Giuseppe, e si vede il viaggio in Egitto;
S. Giuseppe ha il bambin su le spalle , che
tiene un volume. L’ ultimo finalmente mo-
li r a il battelimo del Salvatore con due An-'
geli, e l’acqua Sollevata al solito fino ame-
za vita , poiché mancaron di prospettiva
gli Antichi; come si vede qui anche nel ter-
zo spartimento,che ha le pecore una sopra
1’ altra. Quella Cri diana antichità è vera-
mente delle nobili, che si possàn vedere.
Notabil cosa è, come i battisterj antichi
d’ ordinario ci appariscano ottangolari, tal-
ché anche gli Oratorj isolati , dentro quali
presso le Chiese maggiori s’includeano, ove
rimangano, osservansi per lo più di tal fi-
gura; così veggiamo in Roma edere slato
il battislerio Lateranese : costa Ravenna,
ottagono è il vaso, benché non sigurato, ed
ottagono il ricetto con la cupola a mosaico:
così in Firenze dell’ illessa sorma è la Chie-
da di S. Giovanni pur presfoal Duomo, che
serve di battislerio ancora, Ricordano se-
guendo il volgar grido, dille, che fu prima
Tempio di Marte: ma i terrazzini in alto
con le scale incavate nella muraglia si co-
noscon fatte nella prima collruzione, emo-
slrano uso Crilliano;e nel pavimento in me-
zo, dove manca il Mosaico, si conosce che
vi fu già la piscina (come parla Sidonio
Apollinare) pur’in otto facce. Versi inse-
Gr. riti nella raccolta del Grutero, e attribuiti
a Sant’ Ambrogio, mostrano come da’Cri-
stiani de’ primi secoh tal modo venne, poi-
ché il componitor di essi ottagono chiamò il
sacro Fonte, e ottacoro il Tempio, che lo con-
teneva. In Aquileia però, dove alto e spa-
zioso edilìzio è per tal’ uso dietro il Duo-
mo, il recipiente, che ha tre gradini den-
tro, e nel fondo un buco, è in Sei facce, e
sei gran colonne isolate ha d’intorno, sopra
le quali grandilsima tavola di pietra, che Io
cuopre. Così a sei angoli ho veduto pari-
mente 1’ antico battislerio in Parenzo. Del
nostro S. Giovanni in fonte non è conserva-
ta 1’ antica forma.
PreSso al chiostro canonicale è la Chiesa
di Sant’ Elena, ove dimora una Collegiata
di Sacerdoti. II suo titolo era di S. Giorgio,
e lòtto quello fu nominata nell’ epitaffio di
Pacifico. Lunga iscrizione si vede in ella
del 1140, quando per edere il suo altare
slato profanato, fu riconsecrata da Peregri-
no Patriarca d’ Aquileia in tempo del Ves-
covo Teobaldo . Altra lapida vie conme-
llluflr. Parte III.
moria di molte reliquie. Ma il curioso de-
gli antichi lavori non lasci di farli condurre
nel sotterraneo, dove ora si fa cantina, poi-
ché vi troverà nobiliSsimo pavimento a mo-
saico di bel disegno, variato secondo i liti;
da una parte son quelle parole in tabella
quadrata: MARINUS COL. CVM SVIS
P. X. dall’altra in un bel rotondo: RIME-
RIA CVM SVIS P. CXX. Se ne può de-
durre, quanto nobile folle già quella Chie-
sa, mentre Marino co’ suoi di casa neavea
per divozione satto lastricar dieci piedi, ed
Imeria non meno di cento venti ; che non
intendo però in lunghezza, com’altri ha
creduto, ma in quadratura. Simil lavoro,
e fomiglianti iscrizioni si veggon ne’pavi-
menti di più Chiese nell’Istria, e così nel
Duomo di Grado, dove ancora otto gran-
di e bellilsime colonne di bianco e nero an-
tico sono impiegate.
Tanta benone,
Nè di quella samosa Badia, mentova-
ta Singolarmente da Dante nel suo
Poema, e che passò in Commenda Solamen-
te al principio del decimoquinto secolo , nè
della Basilica per più capi famosa, sappiam
con Sicurezza il tempo della fondazione, o
della fabrica, non essondo ad antico, e Since-
ro monumento appoggiata la volger voce,
cheTattribuiscea Longobardi, o a Pipino.
L’ Anonimo Pipiniano Chiesa veruna di S.
Zenone non nomina ; ma ben tra le Chiese
o fondate da Pacifico, o rinovate , la Ze-
noniana si annovera prima di tutte nella sua
lapida; onde parrebbe, poterli sospettare ,
che della preserite a lui si doveSTe attribuir
1’ erezione. Nel secol decimo la fabrica n’
era impersetta ancora, perchè scrive il Ves-
covo Raterio nel libro Apologetico , come
1’ Imperadore partendo di qua , gli lasciò ex qug
del denaro, perchè dovefse terminar la Ba- persicere
Jìlica di Santo Zenone. Nel 1045 1’ Abate
Alberigo fece cominciare il campanile, qual y.zL.
fu poi proseguito,e nel 1178 alzato, e per-
fezionato, elsendo la Chiesa quarant’ anni
innanzi siata rinovata anch’ ella , e ingran-
dita : tanto si ha in due Iscrizioni, 1’una
incastrata nel basso del campanile, 1* altra
nel muro della Chiesa, che resta ora coper-
ta dal ricetto fatto alla Coppa. Quelle no-
tizie necessario era di premettere, per is-
gombrar molti errori, e perchè si godano
con profitto le cose più osservabili di que-
llo Tempio, addottrinando 1’ occhio a non
precipitare il giudizio del tempo in altri edi-
sizj.
Tira a se gli occhi la parte inferiore del-
la facciata, che è compartita in quadri di
E lu-