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Maffei, Scipione; Vallarsi, Jacopo [Oth.]; Berno, Pierantonio [Oth.]
Verona Illustrata (Parte Terza): Contiene La Notizia Delle Cose In Questa Citta' Piu' Osservabili — In Verona: Per Jacopo Vallarsi, e Pierantonio Berno, 1732

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Capo quarto: Fabriche moderne
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https://doi.org/10.11588/diglit.62319#0046
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?? F A B R I C H E
quella del Fracadoro. L’ ideilo pensai già
della porta del Vescovado,di certe fenedre
del nodro marmo rodo con frontone , che
si veggono in più luoghi 3 e d’altri pezzi qua
e là: ma veramente non se ne trova riscon-
tro certo, e si può anche credere, ch’altri
valenti architetti fòdero qui in que’tempi,
de’quali non da rimaso il nome, come per
la somma incuria de’nodri poco sapremmo
anche de’ tre più indgni, se Giorgio Vada-
li Aretinp, cui saranno le bell’arti gran-
demente in perpetuo tenute , non ne a-
vesfe con molto dudio le memorie rac-
colte.
Fu il terzo di quedi Michel Sanmicheli,
come lo chiameremo anche noi per confor-
marci all’uso, e come Io nominò il Fraca-
tìoro nelle sue lettere ; altri dille da San
Michele ;ma nell’iscrizionedella porta Nuo-
va, di cui parleremo a suo tempo, si leg-
ge Michaele Michaelio Architetto, che vien’
adire Michele Micheli. Nacque in Verona
nell’anno 1484, e morì nel 1559. Di tanta
perfezione son l’opere sue, che il Sig. Ber-
nardino Zendrini noto, e indgne Matema-
tico in Venezia, il qual delle code d* ar-
chitettura si compiace dngolarmente, suol
dire, come sopra quanti Architetti mai fu-
rono dima il Sanmicheli. Ei d portò a Ro-
ma d’anni 16, e mentre dava dodiando
ancora su le code antiche, salì in tanto gri-
do, che fu chiamato a Orvieto, a Monte-
fiascone, e in altre Città, dove di nobili
edifizj fu autore. In Venezia fra l’altre o-
pere legged, che rasfettò Cada Bragadina
a S. Marina, e che la fece ornatì/fima,e co-
modiffima-. per verità ei fu dngolare anche
nell’interna dispodzione, e nel cavar mol-
ta abitazione in poco dito , e in que' co-
modi , e ripieghi di scalette , e di dan-
zini , e di uscite , che si credono mo-
derni ritrovati. Fece nell’istessa Città da
fondamenti il Palazzo Cornato a S. Polo,
e il Grimam a S, Luca. In quedo dngolar-
mente fece egli conoscere la sua grand’idea,
e il suo cervello inventivo, e 1 suoi ripie-
ghi per coprire i difetti , e le irregolarità
de’siti. Enrico Vottonio Inglese nel Trat-
tato premeHò all’edizion di Vitruvio fatta
in Olanda, riprende in quel superbo edifi-
zio le cornici troppo larghe , e di troppa
proiettata: ma e quedo, e qualch’altro di-
fetto che d potrebbe opporre, nacque dall’
esser motto il Sanmicheli prima che fede la
fabnea condotta a fine, e dall’eder poi da-
to alterato il suodisegno, e il modello. Si
ricorda di lui anche un Palazzo Soranzo a
Cadel Franco, che fu tenuto il più bello ,
e il più comodo, che per villa si fosle ve-
duto ancora in quede parti »

MODERNE 84
Sei prospetti si pongon qui di Palazzi
privati, podi accuratamente indisegno dal
nodro bravo Ingegnere il Sig. Saverio Ave-
sani, che potranno con piacere od'ervard ?
e da cinque de’ quali d potrà conoscere il
modo di quefi’Architetto: del Madèi ven-
ne il disegno da Roma , nè d sa il nome
dell’ autor suo . Ma facendod dal primo ,
cioè dal Canosià, degno è per verità d’ es-
ser veduto c condderato in ogni sua parte,
o da per la nobiltà del prospetto , e dell’
ingresso, e delle danze, o da per l’oppor-
tunità delle cucine, e delle dispense sotter-
ra, e de’mezanini tra l’uno de’piani nobi-
li, e l’altro; i quai modi tanto poi abbrac-
ciati in alcun’altre Città,forsè dal Sanmi-
cheli ebber cominciamento. La sala è lun-
ga niente meno di piedi Veroned 54 , e
larga 38. Non venne da quel saggio archi-
tetto la bizarria della dalla, fatta poi nel
passuto secolo con trentotto colonne di pie-
tra , ed altrettante datue, in vece delle
usate pode di legno.
L’ ornatisfima facciata de’ Conti Bevi-
lacqui rimase imperfetta, dovendo conti-
nuare per quanto abbraccia il rimanente
del cadimento. Il dto del corso rende a
propodto, perchè di molto uso, quella con-
tinuata ringhiera. La cornice è alquanto li-
cenziosa. Delle colonne di sopra altre han-
no i canali diritti, e altre attorti ; quedi
aggirano la colonna , dando alquanto più
di tre volte attorno. Nella casa Pellegrini
a S. Benedetto, che d argomenta del San-
micheli dal tempo, e dalla maniera, bel-
lisfima tra l’altre parti è la porta, la grand’
altezza della quale fu per altro un ripiego
dell’ Architetto per far lucida 1’ entrata ,
quale per aver poco dto in fronte a motivo
della vicinanza delle piazze , non si potè
fare che assai bislunga. Merita qui d’ esser*
osservata anche una sicaia segreta a chioc-
ciola , di cui non si è veduta mai la più co-
moda in ristretissìmo spazio : edòtto della
linea spirale men tortuosa , e più prolun-
gata , e insieme de’ gradini tenuti anche
nell’angolo interno di sufficiente larghezza.
Al quinto giàLavezola, ora de’Conti Pom-
pei alla Vittoria, diede più volte singolar
lode il Sig. Francesco Bibbiena , mentre
dette qui. II sedo de’ Signori Verzi ha il
sottoportico aperto , che serve di via co-
perta all’uso di Padova : è oslervabile quan-
ta grazia porti quel poggiuolo , per esser
fatto in proporzion giuda, quando in og-
gi, óve baia udri si pongano, perlopiù si
guada. In quedo, e nell’ antecedente le
canalature non sono in tutto il rigor delle
regole del Dorico, ma quede sono minu-
zie . La casa de’ Conti Madèi gode raro
van-
 
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