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Maffei, Scipione; Vallarsi, Jacopo [Oth.]; Berno, Pierantonio [Oth.]
Verona Illustrata (Parte Terza): Contiene La Notizia Delle Cose In Questa Citta' Piu' Osservabili — In Verona: Per Jacopo Vallarsi, e Pierantonio Berno, 1732

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Capo quinto: Mura, e Bastioni
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https://doi.org/10.11588/diglit.62319#0070
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ip MURA, E B
In mezo alla cortina formata dal vecchio
murò è la porta del Palio , i cui prospetti
di tutto marmo sono d’ un Dorico nobilis-
simo ; nel di fuori le grandissime colonne
risaltano per due terzi , canalate secondo
l’ordine , e tutte d’ un pezzo . Sopra do-
vea andare un’Attica , che venisse a scrvir
di parapetto , dovendo anche quella porta
far’eftètto di Cavaliere, ma il di degno, sopra
cui dopo morte dell’ Architetto si lavorò ,
non fu ben compreso. Dentro è ampio sito,
e dalla parte della Citta un’ alta loggia ,
che non invidia 1’ antiche fabriche Roma-
ne . Il di fuori di essa , e il di dentro pos*
sono più facilmente ammirarli che descri-
versi : 1' opera è radica , e mussicela , ma
indenne ornata : i pilasiri nell’ interno so-
fiengono una cornice di modo particolare ,
e sopra essi da una parte all’altra attraven-
dano archi di pietra , tra quali è incapata
la volta. Scrive il Vasari, che Sforza Pal-
lavicino Governatore generale dell’armi Ve-
nete , era tanto innamorato di quell’ edilì-
zio , che professava non trovarli il più su-
perbo in Europa.
Vengono successivamente i due baloardi
di S. Bernardino , e di Santo Zenone della
solita figura, e co’doliti fianchi, in distan-
za di giullo tiro, e con Cavaliere a mezo
la cortina . Chi riguarderà quello tratto ,
singolarmente per di fuori, troverà poco
di meglio poterli fare in quello genere al bel
giorno d’ oggi : fuorché nel coprire con o-
. recchioni ; ma si olservi , come le canno-
niere son però situate in modo, che per
imboccarle sarebbe forza all’inimico d’ an-
darli a mettere dotto il fuoco del bastione
adiacente, e del Cavaliere, onde sono co-
perte a baldanza. Si riconoscequi in oltre,
che ci s’era fatta la firada coperta , e ac-
comodato lo spalto , anzi tradizione si ha,
che in quello sico ci fodero anche già dell’
opere citeriori. Qli Scrittori sogliono accu-
dire i primi fortificatori d’ aver fatti i ba-
llioni troppo piccoli, ma quello di S. Ze-
no sarebbe anche in oggi applauditissimo :
la capitale è di piedi 175. la gola tira
altrettanto, e altrettanto le facce: i fian-
chi son di 90 piedi . Non lì veggon canno-
niere nella piazza, perchè il parapetto è
guaito ; e forsè era baldo , tutto a barba
d’ artiglieria, perchè si potesse porre a pia-
cere , come I’ ha poi voluto più volte il
t, st.63.76. Marchi . Gli anditi d’ingresso sono, come
negli altri, dalla parte della Città , pas-
sando sotto i terrapieni, ampj, e coperti,
'ènza sicaie , o limili diseete, che poco u-
Imente si son poi praticate , J1 Cavaliero
Itresì è più perfezionato degli altri ; ha 1’
. gresso , e lasalita da un lato: muro gros-

A S T I O N I ijz
sio come i bastioni, pietre grandi nel con-
torno , piazza ampia , e quadrilunga : al
fronte banchetta per mosehettieri : ne i
sianchi le cannoniere, due delle quali in
tromba perfettamente guardano le facce
de’ baloardi, l’altre predo la cortina in li-
bertà dominano ogni cosa , I sotterranei
son diverti da quei dell’altro Cavaliero.
La porta di Santo Zenone soda, magni-
sica , e ben’architettata , in quadro anch’
essa , sarebbe come dice il Vasari, molto
osservabile in altre Città , ma qui è offus-
cata dall’ altre , Le colonne piane , com-
partite in quadri rullici, bizarramente es-
cono verso la cima con un netto più rifiret-
to sopra cui è capitello composito . No-
tìzie avremmo dell’anno , e d’ altre circo-
stanze , de le lunghe iscrizioni, eh’ erano
su quella porta , non fossero fiate rate e di-
sirutte , malamente inteso il saggio decre-
to, che trent’anni sa ordinò d’abolire quel-
le onorifiche disordinate memorie, che al-
cuni particolari aveano introdotto di fare ,
e che a più inconvenienti davan motivo,
La maggior parte del tratto da quella
porta all’ultimo bafiione, è rimate dalla for-
ti sicazion precedente, fatta , come si rac-
coglie , molto avanti del 1500 . Ne’para-
petti delle cortine sono speliè cannoniere or
dritte , ed ora oblique; veggonsi quivi res-
piri, e luminari per li sotterranei , che gi-
ran tetto da per tutto . Dicon gli Autori ,
che lo fiudìo delle contramine cominciò ,
dopo che Pietro Navarro , chiamato in-
ventar delle mine, come si vede ne’ ritrat-
ti di quel tempo , conquassò , e mandò in
aria molte Fortezze ; ma quelli nofiri cor-
ridori con pozzi, e campane una tetto l’al-
tra, e firade segrete, come dice il Marchi,
che vanno fatte le contramine, e che si
decer quelle del baloardo di Paolo III,
a tutte 1’ imprese , che del Navarro in
quello genere si raccontano , son certa-
mente anteriori.
Il tondo bafiion di S. Procolo , oltre
a dieci cannoniere di sopra , ha due ca-
sematte per parte dell’antico modo, due
cannoniere delle quali rieseono sotto il cor-
done , e due quali al pian del tesso . E
però vacuo sotto , e voltato in due pia-
ni , con molti esalatorì nella piazza , al-
tri che corrispondono alla casamatta più
alta , altri alla più balla . Gli anditi d?
ingresso sono un sopra l’altro co’loro spi-
ragli , e luminari : gli sfiatatoj sopra i
pezzi son cavati nella grossezza del mu-
ro per non ristringer la piazza , E’ nota-
bile nella cortina che seguita il vederli
anche in essa la bocca di due casematte,
una tetto il cordone , poco lontana dal
ba-
 
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