Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Maffei, Scipione; Vallarsi, Jacopo [Oth.]; Berno, Pierantonio [Oth.]
Verona Illustrata (Parte Terza): Contiene La Notizia Delle Cose In Questa Citta' Piu' Osservabili — In Verona: Per Jacopo Vallarsi, e Pierantonio Berno, 1732

DOI chapter:
Capo sesto: Pitture. Notizia si premette de'Pittori Veronesi
DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.62319#0102
Overview
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
i95

OPERE DI

DISEGNO

196

Per dare un saggio della sua bravura, fa-
remo qui vedere un de’ suoi' Medaglioni,
che nello studio nostro conserva/!. In e/To il
ritratto li vede di Giovanni Paleologo, che
nel 1419 fu detto Imperadore dal padre, e
che vent’ anni dopo stipulò in Fiorenza la
union solenne della Chiesa Greca con la La-
tina . E* tolto dal vero , e col suo vero ve-
stito , non immaginario com’ or farebbe/! .
Nel riverso è figurato egli ste/Fo a cavallo
col turca/To a destra, e l’arco dalla sinistra.
La politura dell’ altro cavallo mostra 1’ ar-
dimento , e la bravura del nostro artefice ,
e faconoscere quanto d’ antico si mette/sero
qui in pratica gli scorci più difficili. D’ un
tale ne i cavalli ei si compiacque singolar-
merfte , notando il Va sari di certa sua pit-
tura, dove un cavallo con la groppa rivolta
in piccolo spazio si vedea tutto ; e in atto

poco differente avendone figurato un altro
nella medaglia di Malatesta Novello Signor
di Cesena, Notili ancora l’ intelligenza dell’
aver diminuite alquanto le due gambe di là
del cavallo . Quello Medaglione dal Du-
cangio , che n’ ebbe il disegno dal Museo
Lazara di Padova , fu publicato nella dot-
ta sua Dissèrtazione , eh’ è a piè del Glos-
sario Latino , ma poco esattamente . Lo
apportò egli tra le medaglie false degli ul-
timi Imperadori , ma niente è di falso in
essa , non avendo il Pisanello inteso con le
sue medaglie di batter moneta , Ben però
ei conobbe non elser veramente nummo, tut-
toché così sia poi fiato chiamato anche dal
P. Banduri nel fine della sua gran raccolta.
Ben lo vidi già nella Galleria del Gran Du-
ca in sigura da poter Icrvìre dì moneta, per-
chè d’ oro, e di peso di sopracento doppie.


Non il Pisano sidamente applicò tra’no-
Una figurar medaglie. Poco inferior di tem-
po fu Matteo Pasti pittore , e scultore , di
cui abbiam già veduto a suo luogo il Meda-
glione fatto a Guarino, ed altro al proprio
sratello , Della celebre Isotta da Rimini ei
disegnò , e fu/e il ritratto in metallo nel
14.46 . Quest’ artefice vien lodato da Mat-
teo Bosso nel libro dell’amministrare ilMa-
gistrato . Mattbaas Pafìius concivi! ornatijji-
mus meus, qui Armimi inter primores apud Si-
gisimundum Malateftam habetur. Lodalo an-
cora come pien di notizie , e bel parlatore.
Quanto fo/se il suo valore, e quanta la sua
fama , niente può comprovar meglio dell’
esserlui /lato ricercato con grand’ istanza al
Signor di Rimini da molti Principi, e final-
mente anche da Mahomet II Gransignor

1 de’ Turchi . Famosissimo per tal richiesta
si rese il Bellini, e ne fu da più Scrittori
fatta memoria ; ma che con uguale ardore
fosse richiedo il Pasti, lettera scritta in no-
me del Malatessa da Roberto Valturio al
Gransignore perfèttamente dimostra . Ve-
desi stampata nel libro quarto delle Miscel-
lanee del Baluzio , e si legge in essa . Qua
m re cum Mattbaum Pafiium Veronenfem plu-
res iam anno! contubernalem , & comitem me-
um, mirificum barum rerum artificem } ad te
p'rngendum, effingendumquemitti fummopere po-
fìules , crebro virtutum fuarum amore fuccen-
fus j eum omnibus in rebus, ut fe midi prafti-
tit, ac prabuit, fiamma ficilicet side , fingulari
modefiia , & impari hac tempefilate eruditane,
meìs maxime osiìciis ac beneficiis ornatimi & au-
ctum, a pluribufique nofilrabuius Italia, ac G al-
ba
 
Annotationen