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https://doi.org/10.11588/diglit.65696#0014
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tutto intento a copiare un famoso quadro di Tiziano , con
lineerà franchezza gli fè conoscere la sùa dappocaggine , e il
temerario suo ardire ; e con risolute parole gli fece intende-
re , che la vera maniera di studiar con profitto era soltanto
quella d’ apparar bene il disegno nell’ Accademia , e sotto la
direzione d’ un esperto precettore . Altro non ci volle , per-
chè il Trevisani , riconosciuta in quel punto la sua scarsissi-
ma abilità , ricolmo di rossbre , e accelo di nobil desio di
pareggiare nel merito , e nella gloria i più bravi artefici ,
risolvelse. di cangiar metodo , e d’ interamente applicarli a
uno studio indesesso . Quindi è , che approfittandosi degl’ in-
segnamenti, che andava egli di continovo cercando da’ più
accreditati maeltri, e giorno e notte djsegnando con instanca»
bile impegno , gli riuseì finalmente di giungere al possessò di
quella gloria , a cui tanto aspirava , ed a cui meritamente lo
inalzarono non solo i di lui molti ritratti felicemente ese-
guiti io, ma i tanti , e diverti quadri con ottimo gusto ar-
ricchiti di figure esprimenti sacre llorie e profane; e molto
più le bellissime tavole , che esposte al pubblico nelle chic-
le di San Vitale , di San Giuliano , di Sant’ Angelo , di San
Cosimo, di San Biagio , ed altrove , sono illustri monumenti
del luo sapere ; e dimostrano chiaramente > che la morte di
quello valentuomo , seguita il dì primo di Dicembre dell’
anno 1746-, dovè essere giullamente compianta da tutti i ve-
ri amatori delle bell’ arti .
(l) Con tutta ragione su il Trevìsiim denominato buon
fjgurista, ed ottimo ritrattista da Pietro Guari enti nel-
aggiunte da lui fatte alP Abecedario Pittorico ,■
tutto intento a copiare un famoso quadro di Tiziano , con
lineerà franchezza gli fè conoscere la sùa dappocaggine , e il
temerario suo ardire ; e con risolute parole gli fece intende-
re , che la vera maniera di studiar con profitto era soltanto
quella d’ apparar bene il disegno nell’ Accademia , e sotto la
direzione d’ un esperto precettore . Altro non ci volle , per-
chè il Trevisani , riconosciuta in quel punto la sua scarsissi-
ma abilità , ricolmo di rossbre , e accelo di nobil desio di
pareggiare nel merito , e nella gloria i più bravi artefici ,
risolvelse. di cangiar metodo , e d’ interamente applicarli a
uno studio indesesso . Quindi è , che approfittandosi degl’ in-
segnamenti, che andava egli di continovo cercando da’ più
accreditati maeltri, e giorno e notte djsegnando con instanca»
bile impegno , gli riuseì finalmente di giungere al possessò di
quella gloria , a cui tanto aspirava , ed a cui meritamente lo
inalzarono non solo i di lui molti ritratti felicemente ese-
guiti io, ma i tanti , e diverti quadri con ottimo gusto ar-
ricchiti di figure esprimenti sacre llorie e profane; e molto
più le bellissime tavole , che esposte al pubblico nelle chic-
le di San Vitale , di San Giuliano , di Sant’ Angelo , di San
Cosimo, di San Biagio , ed altrove , sono illustri monumenti
del luo sapere ; e dimostrano chiaramente > che la morte di
quello valentuomo , seguita il dì primo di Dicembre dell’
anno 1746-, dovè essere giullamente compianta da tutti i ve-
ri amatori delle bell’ arti .
(l) Con tutta ragione su il Trevìsiim denominato buon
fjgurista, ed ottimo ritrattista da Pietro Guari enti nel-
aggiunte da lui fatte alP Abecedario Pittorico ,■