$( vii. )e»
LORENZO
DEL MORO
p
I
0 R E .
lorioso tuttora fra’profelsiori , e fra gli
amanti delle bell’ arti risuona il nome del
valente artefice Lorenzo del Moro,
che il dì 16. di Dicembre dell’anno 1677.
nacque in Firenze . Dopo d’ aver egli
ne’ primi anni della sua gioventù aneto
agli studj dell’ umane lettere , da Rinal-
do Botri <«) suo cugino, che in lui rav-
visò vivacità , e prontezza di spirito , fu
ammaedrato ne’ principj del disegno , e dell’ architettura , e
da Alessandro Gherardini (-) imparò la maniera di condurre,
e di colorir le figure . Fu tale il progrelto , che quello
attento , ed indefelsio giovane siotto la disciplina di quelli due
insigni maedri fece nello spazio di cinque anni , che veden-
dolo operare il Principe Francesco de’ Medici nella villa di
Lappeggi , dove il Botti, che ivi lavorava , 1’ avea condot-
to , ed in eisio scuoprendo un’ abilità sorprendente , e siupe-
riore all’ età , 1’ accolse benignamente siotto la siua protezio-
ne , e prima coll’ donazioni , e con le lodi , indi con ge-
nerala munificenza 1’ animò a seguitare con impegno , e con
vigore l’intrapresio cammino (;).
Incoraggito pertanto da sì benefico Mecenate , e violen-
temente siospinto dall’ amor della gloria , giunte ben predo
per una certa novità di gusto , per la vaga maniera del co-
lorire , e per la vivezza dell’ immaginazione a siuperare il mae-
dro,
( 1 ) Di quello artefice , che fu (colare di Jacopo Chia-
•uiftelli , e bravo pittore d’ architettura , ne fa ono-
rata menzione il P. Orlandi nell’ Jlbecedario Pittorico .
(2) Vedi le notizie di quello pittore nella P. 2. del
Voi. 1. di quella Serie pag. 7.
(3) Può dirli con tutta ragione , che Lorenzo del Moro
divenne in breve tempo eccellente profelsore non
tanto per la sua continua applicazione , e per la vi-
vezza del proprio ingegno , quanto per la parziale ,
ed affettuoìa protezione del Principe Francesco de Me-
dici , il quale , finché vi(Te , F aiutò , e incoraggi
con generosi donativi , che sogliono essere negli ani-
mi giovanili i più sorti (limoli per correre a gran
palli nel faticofo senderò della virtù .
LORENZO
DEL MORO
p
I
0 R E .
lorioso tuttora fra’profelsiori , e fra gli
amanti delle bell’ arti risuona il nome del
valente artefice Lorenzo del Moro,
che il dì 16. di Dicembre dell’anno 1677.
nacque in Firenze . Dopo d’ aver egli
ne’ primi anni della sua gioventù aneto
agli studj dell’ umane lettere , da Rinal-
do Botri <«) suo cugino, che in lui rav-
visò vivacità , e prontezza di spirito , fu
ammaedrato ne’ principj del disegno , e dell’ architettura , e
da Alessandro Gherardini (-) imparò la maniera di condurre,
e di colorir le figure . Fu tale il progrelto , che quello
attento , ed indefelsio giovane siotto la disciplina di quelli due
insigni maedri fece nello spazio di cinque anni , che veden-
dolo operare il Principe Francesco de’ Medici nella villa di
Lappeggi , dove il Botti, che ivi lavorava , 1’ avea condot-
to , ed in eisio scuoprendo un’ abilità sorprendente , e siupe-
riore all’ età , 1’ accolse benignamente siotto la siua protezio-
ne , e prima coll’ donazioni , e con le lodi , indi con ge-
nerala munificenza 1’ animò a seguitare con impegno , e con
vigore l’intrapresio cammino (;).
Incoraggito pertanto da sì benefico Mecenate , e violen-
temente siospinto dall’ amor della gloria , giunte ben predo
per una certa novità di gusto , per la vaga maniera del co-
lorire , e per la vivezza dell’ immaginazione a siuperare il mae-
dro,
( 1 ) Di quello artefice , che fu (colare di Jacopo Chia-
•uiftelli , e bravo pittore d’ architettura , ne fa ono-
rata menzione il P. Orlandi nell’ Jlbecedario Pittorico .
(2) Vedi le notizie di quello pittore nella P. 2. del
Voi. 1. di quella Serie pag. 7.
(3) Può dirli con tutta ragione , che Lorenzo del Moro
divenne in breve tempo eccellente profelsore non
tanto per la sua continua applicazione , e per la vi-
vezza del proprio ingegno , quanto per la parziale ,
ed affettuoìa protezione del Principe Francesco de Me-
dici , il quale , finché vi(Te , F aiutò , e incoraggi
con generosi donativi , che sogliono essere negli ani-
mi giovanili i più sorti (limoli per correre a gran
palli nel faticofo senderò della virtù .