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https://doi.org/10.11588/diglit.65696#0081
■9 ( xxxv. )
GINESIO
DEL BARBA
f 1 T T 0 R. E .
ene spesso addivenir suole , che la miseria ,
la quale è per lo più la deplorabil ca-
gione , per cui molti vivaci ingegni ri-
mangono inerti , c confali fra 1’ ignaro
volgo , è forsè la primaria sorgenre della
virtù ; e che sdegnando talora gli animi
gentili di soggiacere per lungo tempo al
giogo disgradevole deli’ indigenza , e alla
dura condizione d’ una incomoda servitù ,
non risparmiano premurosi veruna industria e fatica per be-
ne apprender quell’ arre , a cui si sentono fortemente porta-
ti dalla natura , assinchè coll’ esercizio della medesima riesca
lor finalmente di condurre in libertà una comoda vita , e
tranquilla , e- di divenire nel tempo stesso artefici rinomati .
Una qualche riprova di tal verità a noi la somministra
la laudevol condotta dell’ industrioso giovane Ginesio del Bar-
ba nato nel contado di Malsa di Carrara 1’ anno isipt. il
dì 17. d’ Ottobre; elTendochè dopo d’ aver egli apprese ap-
pena le prime regole della pittura da un mediocre maestro,
alla di cui direzione i poveri genitori avean raccomandato
il loro figlio , che dimostrava una mirabile inclinazione al di-
segno , alletto dalla necessità di procacciarli il vitto , si pose
tolto a colorir varie tele , per poterne ricavare qualche scar-
so guadagno pel proprio giornaliero sostentamento . Ma co-
noscendo poscia , che dal prezzo vile de’ suoi malcondotti ,
e dozzinali dipinti non potea neppur ritrarre il necessario
alimento , pensò di cangiar paese , e di portarsi a Roma , do-
ve incontrò 1’ occasione di dipingere a tempera alcune stan-
ze del palazzo di Monsignor Cybo , che 1’ avea accolto be-
ni-
GINESIO
DEL BARBA
f 1 T T 0 R. E .
ene spesso addivenir suole , che la miseria ,
la quale è per lo più la deplorabil ca-
gione , per cui molti vivaci ingegni ri-
mangono inerti , c confali fra 1’ ignaro
volgo , è forsè la primaria sorgenre della
virtù ; e che sdegnando talora gli animi
gentili di soggiacere per lungo tempo al
giogo disgradevole deli’ indigenza , e alla
dura condizione d’ una incomoda servitù ,
non risparmiano premurosi veruna industria e fatica per be-
ne apprender quell’ arre , a cui si sentono fortemente porta-
ti dalla natura , assinchè coll’ esercizio della medesima riesca
lor finalmente di condurre in libertà una comoda vita , e
tranquilla , e- di divenire nel tempo stesso artefici rinomati .
Una qualche riprova di tal verità a noi la somministra
la laudevol condotta dell’ industrioso giovane Ginesio del Bar-
ba nato nel contado di Malsa di Carrara 1’ anno isipt. il
dì 17. d’ Ottobre; elTendochè dopo d’ aver egli apprese ap-
pena le prime regole della pittura da un mediocre maestro,
alla di cui direzione i poveri genitori avean raccomandato
il loro figlio , che dimostrava una mirabile inclinazione al di-
segno , alletto dalla necessità di procacciarli il vitto , si pose
tolto a colorir varie tele , per poterne ricavare qualche scar-
so guadagno pel proprio giornaliero sostentamento . Ma co-
noscendo poscia , che dal prezzo vile de’ suoi malcondotti ,
e dozzinali dipinti non potea neppur ritrarre il necessario
alimento , pensò di cangiar paese , e di portarsi a Roma , do-
ve incontrò 1’ occasione di dipingere a tempera alcune stan-
ze del palazzo di Monsignor Cybo , che 1’ avea accolto be-
ni-