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ANTONIO
NICCOLA
P I L L O R I
PITTO RE.
er 1’ indole vivace , e per la particolare
inclinazione al disegno , cui fin da’ primi
anni con molte chiare riprove dimostrò lo
spiritoso giovanetto Antonio Niccola Pil-
lori , e molto più per le replicate solle-
cite istanze degli onesti , e civili genitori,
a’ quali era nato un tal figlio in Firenze
nell’ anno 1687. , s’ indusse finalmente 1’
egregio professòre Simone Pignoni , quan-
tunque in età assai avanzata , ad accoglierlo nella sua (cuo-
ia, e ad instruirlo con parziale premura, ed affetto. Ma essen-
dogli (lato dalla morte dopo breve tempo rapito un così ec-
cellente maellro , pensò il Pillori d’ eleggere per (uo nuo-
vo precettore il celebre artefice Lorenzo liossi («), siotto la di
cui direzione fece non ordinar) progredì . Mentre però egli nu-
triva in sieno quali certe siperanze di divenir valentuomo dietro
la sicorta luminosia di sì bravo pittore , dovè presto sioggiacere
alla dura necessità di compiangerlo estinto , e di perdere in
lui il suo più valevol lostegno , ed amico . Afflitto pertanto ,
e confusio per la dolorosia mancanza di due tanto illustri , ed
amati maestri , rilolvè di prosieguire da sie siolo i siuoi studj ;
ed applicandoli ad imitare in modo particolare le opere , e
la maniera di Livio Mehus , gli riuscì dopo lunga fatica di
guadagnarli il credito di valente profellore , e la protezione
altresì del Marchese Donato Guadagni , che a lui ordinò inol-
tissimi lavori , e del Cavaliere Antonfrancesco Marmi , che ol-
tre all’ avergli data la commissione di colorire divertì qua-
Tol. II. P. I. G dii,
(1) Quello pittor Fiorentino, che morì 1’ anno 1702. poi uno de’ migliori seguaci della squisita maniera
su uno de’ più bravi discepoli di Pier Dandini , e di- di Livio Mebus
ANTONIO
NICCOLA
P I L L O R I
PITTO RE.
er 1’ indole vivace , e per la particolare
inclinazione al disegno , cui fin da’ primi
anni con molte chiare riprove dimostrò lo
spiritoso giovanetto Antonio Niccola Pil-
lori , e molto più per le replicate solle-
cite istanze degli onesti , e civili genitori,
a’ quali era nato un tal figlio in Firenze
nell’ anno 1687. , s’ indusse finalmente 1’
egregio professòre Simone Pignoni , quan-
tunque in età assai avanzata , ad accoglierlo nella sua (cuo-
ia, e ad instruirlo con parziale premura, ed affetto. Ma essen-
dogli (lato dalla morte dopo breve tempo rapito un così ec-
cellente maellro , pensò il Pillori d’ eleggere per (uo nuo-
vo precettore il celebre artefice Lorenzo liossi («), siotto la di
cui direzione fece non ordinar) progredì . Mentre però egli nu-
triva in sieno quali certe siperanze di divenir valentuomo dietro
la sicorta luminosia di sì bravo pittore , dovè presto sioggiacere
alla dura necessità di compiangerlo estinto , e di perdere in
lui il suo più valevol lostegno , ed amico . Afflitto pertanto ,
e confusio per la dolorosia mancanza di due tanto illustri , ed
amati maestri , rilolvè di prosieguire da sie siolo i siuoi studj ;
ed applicandoli ad imitare in modo particolare le opere , e
la maniera di Livio Mehus , gli riuscì dopo lunga fatica di
guadagnarli il credito di valente profellore , e la protezione
altresì del Marchese Donato Guadagni , che a lui ordinò inol-
tissimi lavori , e del Cavaliere Antonfrancesco Marmi , che ol-
tre all’ avergli data la commissione di colorire divertì qua-
Tol. II. P. I. G dii,
(1) Quello pittor Fiorentino, che morì 1’ anno 1702. poi uno de’ migliori seguaci della squisita maniera
su uno de’ più bravi discepoli di Pier Dandini , e di- di Livio Mebus