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Aro , il quale con raro esempio di civile moderatezza non
punto soffrendo di mala voglia di vederli inferiore al suo di-
scepolo , con lui s’ accordò di ritenerlo appretto di se fino all’
età d’ anni trenta , e di divider con etto il guadagno de’ lavo-
ri , che avellerò insieme terminati, fra’ quali soltanto ram-
menteremo le pitture condotte nella chiesa di San Domenico
di Fielole , e nella sala del palazzo degl’ Incontri in via de’
Servi (o.
Separatoli quindi dal maestro , ed avendo appreso un mo-
do più bello di formar le figure sorco la direzione di Tom-
maso Redi <»), che avea fatto da Roma ritorno alla patria ,
cominciò da se soto ad operare ; e talmente incontrò la co-
mune approvazione la sua diligente, e franca maniera, il suo
finissimo gusto , il suo nobil genio tendente sempre alla no-
vità , e la sua feconda immaginativa nell’ inventar cose non
mai somiglianti alle già esposte agli occhi del pubblico , che
si trovò maisenipre occupato nel dar compimento a innu-
merabili commilitoni . 11 dover noi servire alla brevità non
ci permette 1’ enumerare una gran parte delle sue (limate fati-
che ; ma per addurre qualche ripruova del luo valore si giu-
dica più che ballante 1’ accennare i lavori da lui terminati
nelle chiese delle Monache di Rosano , e de’ Padri Filippini
di Pisloia , nella compagnia detta dell’ Alberto Nero ; gli al-
tri pure molto copiosi , e Angolari ne’ palazzi de’ Dini ,
de’ Ricasoli nella via di Terma , de’ Tempi , de’ Ricci ,
de’ Martellini , e finalmente nella nobil compagnia di Gesù
Pellegrino , la quale quantunque non d’ ottima strurtura,
nondimeno da lui dipinta con somma accuratezza , ed ingegno ,
comparisce assai ragguardevole, e maestosa ; ma che per esser si-
tuata quasi sotterra, e poco ventilata cagionò a quello artefice,
che ivi fra’ sali delle fresche calcine dovè dimorar lungo tem-
po , una lenta malattia , che dopo cinque meli lo privò di
vita in età d’anni 56. il dì 14. di Luglio dell’anno 1735. e
il suo cadavere fu sepolto nella chiesa di S. Felice in Piazza.
GIO-
(1) E’ da notarli , che il Del Moro faceva egli soto di cui abbiam parlato nella P. IL del Voi. L dì
tutti i ddegni, c poi gli eseguiva insieme col Botti. questa Serie pag. 27. prese per moglie Margherita
(3) Qui opportunamente s’avverte, che Tommaso Redi, Voi Moro torcila del nostro Lorenzo .
Aro , il quale con raro esempio di civile moderatezza non
punto soffrendo di mala voglia di vederli inferiore al suo di-
scepolo , con lui s’ accordò di ritenerlo appretto di se fino all’
età d’ anni trenta , e di divider con etto il guadagno de’ lavo-
ri , che avellerò insieme terminati, fra’ quali soltanto ram-
menteremo le pitture condotte nella chiesa di San Domenico
di Fielole , e nella sala del palazzo degl’ Incontri in via de’
Servi (o.
Separatoli quindi dal maestro , ed avendo appreso un mo-
do più bello di formar le figure sorco la direzione di Tom-
maso Redi <»), che avea fatto da Roma ritorno alla patria ,
cominciò da se soto ad operare ; e talmente incontrò la co-
mune approvazione la sua diligente, e franca maniera, il suo
finissimo gusto , il suo nobil genio tendente sempre alla no-
vità , e la sua feconda immaginativa nell’ inventar cose non
mai somiglianti alle già esposte agli occhi del pubblico , che
si trovò maisenipre occupato nel dar compimento a innu-
merabili commilitoni . 11 dover noi servire alla brevità non
ci permette 1’ enumerare una gran parte delle sue (limate fati-
che ; ma per addurre qualche ripruova del luo valore si giu-
dica più che ballante 1’ accennare i lavori da lui terminati
nelle chiese delle Monache di Rosano , e de’ Padri Filippini
di Pisloia , nella compagnia detta dell’ Alberto Nero ; gli al-
tri pure molto copiosi , e Angolari ne’ palazzi de’ Dini ,
de’ Ricasoli nella via di Terma , de’ Tempi , de’ Ricci ,
de’ Martellini , e finalmente nella nobil compagnia di Gesù
Pellegrino , la quale quantunque non d’ ottima strurtura,
nondimeno da lui dipinta con somma accuratezza , ed ingegno ,
comparisce assai ragguardevole, e maestosa ; ma che per esser si-
tuata quasi sotterra, e poco ventilata cagionò a quello artefice,
che ivi fra’ sali delle fresche calcine dovè dimorar lungo tem-
po , una lenta malattia , che dopo cinque meli lo privò di
vita in età d’anni 56. il dì 14. di Luglio dell’anno 1735. e
il suo cadavere fu sepolto nella chiesa di S. Felice in Piazza.
GIO-
(1) E’ da notarli , che il Del Moro faceva egli soto di cui abbiam parlato nella P. IL del Voi. L dì
tutti i ddegni, c poi gli eseguiva insieme col Botti. questa Serie pag. 27. prese per moglie Margherita
(3) Qui opportunamente s’avverte, che Tommaso Redi, Voi Moro torcila del nostro Lorenzo .