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di quanti classici monumenti si potessero rinvenire dei tempf féll-
ci della Grecia e di Roma : il che ad onta di tutte le difficoltà es-
sendo stato eseguito , se né formò la più ricca e magnifica collez-
ione . Ma sopragiunte nel 1667. le guerre , non potè quel nuovo-
Licèo delle arti esser condotto al suo compimento . ■ Quei preziosi
modelli invece di essere esposti in convenevol modo , a vantaggio
degli studiosi, furono condannati alle tenebre di alcune rimesse
0 magazzini ; ove stettero oziosi, e come in deposito fino al 1725.
epoca rimarchevole , in cui Luigi XV. avendo fatto 1' acquisto dei
noto Palazzo di Nevels sul corso di Roma ; diede con ciò all' Ac-
cademia di Francia 1' apparenza di un publico stabilimento . Fa
duopo credere per altro che, o il Direttore artista non fosse con-
sultato sulla scelra del luogo , o che in allora non si rinvenisse di
meglio ; giacché questo bello e grandioso Palazzo, oltre essere si-
tuato nel luogo più frequentato della Città, difetto per glistudj non-
piccolo , non avea verun comodo per il libero esercizio delle arti -
Gli Scultori, per esempio, non vi aveano neppure uno studio . Al-
cuni lavoravano sotto il tetto , prendendo il lume dai lucernari r
1 pittori, niente più fortunati degli altri, non sapevano ove mettere-
fi nudo , per mancanza di lume : fra gli Architetti,, i meglio situati
prendevano il lume da fenestre ricavate nel fregio del cornicione-
dei palazzo . Il primo piano, era è vero ripieno de' belli ed utili
gessi ; ma come farne uso affastellati, senza ordine , senza spa-
zio bastante e senza lume ? Può immaginarsi ognuno quanto tali in-
congruenze e disordini abbiano potuto recar nocumento ai pro-
gressi delle arti r pur 1' Accademia restò in questo stato sino al
1793 , e vi starebbe ancora „ se cessato non fosse quel-I' Uragano di
opinioni politiche , che agitò !' Europa ; e per cui specialmente i-
Francesi lasciarono di visitare 1' Italia per istruirsi e perfezionarsi
nelle arti . Ma appena comparve la calma , ed il Governo potè
proteggerla ; che i suoi primi pensieri si rivolsero alle Belle Arti,
e a ristabilire con provide leggi e regolamenti quel!' Accademia
che il turbine universale avea svelta e fatta sparire.
Il Signor Siroee professore dell' Accademia Reale di Pittura e
Scultura di Parigi ne'fu nominato Direttore ; ed essendo stato in-
caricato del suo ristabilimento ; per prima cosa pensò egli a cam-
biare il locale . Esaminati gP inconvenienti dell'antico Palazzo si
stimò fortunato di poter proporre al Governo Francese I' acquisto
della villa Medici. Per esser situato- quest'edificio nell'eminenza»
di quanti classici monumenti si potessero rinvenire dei tempf féll-
ci della Grecia e di Roma : il che ad onta di tutte le difficoltà es-
sendo stato eseguito , se né formò la più ricca e magnifica collez-
ione . Ma sopragiunte nel 1667. le guerre , non potè quel nuovo-
Licèo delle arti esser condotto al suo compimento . ■ Quei preziosi
modelli invece di essere esposti in convenevol modo , a vantaggio
degli studiosi, furono condannati alle tenebre di alcune rimesse
0 magazzini ; ove stettero oziosi, e come in deposito fino al 1725.
epoca rimarchevole , in cui Luigi XV. avendo fatto 1' acquisto dei
noto Palazzo di Nevels sul corso di Roma ; diede con ciò all' Ac-
cademia di Francia 1' apparenza di un publico stabilimento . Fa
duopo credere per altro che, o il Direttore artista non fosse con-
sultato sulla scelra del luogo , o che in allora non si rinvenisse di
meglio ; giacché questo bello e grandioso Palazzo, oltre essere si-
tuato nel luogo più frequentato della Città, difetto per glistudj non-
piccolo , non avea verun comodo per il libero esercizio delle arti -
Gli Scultori, per esempio, non vi aveano neppure uno studio . Al-
cuni lavoravano sotto il tetto , prendendo il lume dai lucernari r
1 pittori, niente più fortunati degli altri, non sapevano ove mettere-
fi nudo , per mancanza di lume : fra gli Architetti,, i meglio situati
prendevano il lume da fenestre ricavate nel fregio del cornicione-
dei palazzo . Il primo piano, era è vero ripieno de' belli ed utili
gessi ; ma come farne uso affastellati, senza ordine , senza spa-
zio bastante e senza lume ? Può immaginarsi ognuno quanto tali in-
congruenze e disordini abbiano potuto recar nocumento ai pro-
gressi delle arti r pur 1' Accademia restò in questo stato sino al
1793 , e vi starebbe ancora „ se cessato non fosse quel-I' Uragano di
opinioni politiche , che agitò !' Europa ; e per cui specialmente i-
Francesi lasciarono di visitare 1' Italia per istruirsi e perfezionarsi
nelle arti . Ma appena comparve la calma , ed il Governo potè
proteggerla ; che i suoi primi pensieri si rivolsero alle Belle Arti,
e a ristabilire con provide leggi e regolamenti quel!' Accademia
che il turbine universale avea svelta e fatta sparire.
Il Signor Siroee professore dell' Accademia Reale di Pittura e
Scultura di Parigi ne'fu nominato Direttore ; ed essendo stato in-
caricato del suo ristabilimento ; per prima cosa pensò egli a cam-
biare il locale . Esaminati gP inconvenienti dell'antico Palazzo si
stimò fortunato di poter proporre al Governo Francese I' acquisto
della villa Medici. Per esser situato- quest'edificio nell'eminenza»