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stituirono ad essi le iscrizioni, ed ì bassirilievi . Non è però
che Merari non vantasse ancora incisioni sa pietre preziose , e
dure . Si sa che Tolomeo avea in un belio smeraldo anulare il
suo ritratto, che donò a Lucullo ; e Cleopatra portava sem-
pre in dito un incisione di Bacco . Tutti i popoli dell' antichità
hanno usato di pietre incise , La Grecia, e Roma se ne pavo-
neggiarono moltissimo. I nostri Romani giunsero a volere persino,
anelli di estate, e d'inverno. Celebri sono le pietre di Scauro
genero di Siila; le tolte a Mitridate da Pompeo , e depositate
in Campidoglio ; le regalate da Cesare al Tempio di Venere Ge-
nitrice ; e quelle rinchiuse da Marcello nipote di Augusto nel
Tempio d' Apollo Palatino . Forse che a queste 4. antiche Datti-
lioteche dobbiamo la maggior parte di tante pietre e gemme,
trovate ne' nostri contorni e sparse ora ne' xMusei d' Europa . Ma
la Grecia fu sola ad avere veramente egregj incisori. Molti de'
loro nomi ci ricorda Plinio, ma non tutti ; essendosene trovati
non pochi sulle pietre o gemme antiche omessi da lui . Fa-
mosi , tra gli altri autori in tal genere furono Ctonio , ApJ-
lonio , Dioscoride , Pirgotele , Solone , Aulo , Aspasia , Curio , Hìllo ,
Aretone , Alfeo , Erodio , Teucro , Atenione , Agatangelo ec. Risorta,
non la Grecia , ma 1* Italia, e con essa le arti , e le scienze,
il gusto delle pietre incise rialzò il capo anch' esso , e sotto
Lorenzo de' Medici vi si distinsero dapprima Gio. delle Corniole
Fiorentino, e Domenico de'' Carnei Milanese. Questi furono supe-
rati da Pietro Maria di Vescia , da Michelino , Gio. Bernardi,
Matteo del Nasaro , Giacomo Caraglio Veronese , Valerio Vicentini ,
Luigi Anichini, Alessandro Cesari, Gaspare Leeman , Miteronì, Col-
dore •
Perfezionarono poi 1' arte , per quanto la diversità de' tempi,
del costume , del governo , e la differenza del Meridiano di Roma
da quello di Atene lo permettono , i nostri ; fra gli altri, Sirleti,
Costami , Pazzaglia , Cades , Mastini , Marchant, e Piìder ( il Dio-
soride Romano ) , i quali si accostarono tanto al sublime de'
Greci , che molte e molte delle loro opere, massime quando
erano d' imitazione , passarono per vetusti lavori , anche fra pro-
fessori del medesimo genere . Ma delle più conclamate , avendone
fatto di già parola V antecedente Giornale di beile Arti, sulle
cui tracce prosieguono queste nostre memorie ; incombe a noi
soltanto di continuare il registro de'luminosi germogli di que-
ste ultime Scuole che vi si distinguono ora, niente meno de'
stituirono ad essi le iscrizioni, ed ì bassirilievi . Non è però
che Merari non vantasse ancora incisioni sa pietre preziose , e
dure . Si sa che Tolomeo avea in un belio smeraldo anulare il
suo ritratto, che donò a Lucullo ; e Cleopatra portava sem-
pre in dito un incisione di Bacco . Tutti i popoli dell' antichità
hanno usato di pietre incise , La Grecia, e Roma se ne pavo-
neggiarono moltissimo. I nostri Romani giunsero a volere persino,
anelli di estate, e d'inverno. Celebri sono le pietre di Scauro
genero di Siila; le tolte a Mitridate da Pompeo , e depositate
in Campidoglio ; le regalate da Cesare al Tempio di Venere Ge-
nitrice ; e quelle rinchiuse da Marcello nipote di Augusto nel
Tempio d' Apollo Palatino . Forse che a queste 4. antiche Datti-
lioteche dobbiamo la maggior parte di tante pietre e gemme,
trovate ne' nostri contorni e sparse ora ne' xMusei d' Europa . Ma
la Grecia fu sola ad avere veramente egregj incisori. Molti de'
loro nomi ci ricorda Plinio, ma non tutti ; essendosene trovati
non pochi sulle pietre o gemme antiche omessi da lui . Fa-
mosi , tra gli altri autori in tal genere furono Ctonio , ApJ-
lonio , Dioscoride , Pirgotele , Solone , Aulo , Aspasia , Curio , Hìllo ,
Aretone , Alfeo , Erodio , Teucro , Atenione , Agatangelo ec. Risorta,
non la Grecia , ma 1* Italia, e con essa le arti , e le scienze,
il gusto delle pietre incise rialzò il capo anch' esso , e sotto
Lorenzo de' Medici vi si distinsero dapprima Gio. delle Corniole
Fiorentino, e Domenico de'' Carnei Milanese. Questi furono supe-
rati da Pietro Maria di Vescia , da Michelino , Gio. Bernardi,
Matteo del Nasaro , Giacomo Caraglio Veronese , Valerio Vicentini ,
Luigi Anichini, Alessandro Cesari, Gaspare Leeman , Miteronì, Col-
dore •
Perfezionarono poi 1' arte , per quanto la diversità de' tempi,
del costume , del governo , e la differenza del Meridiano di Roma
da quello di Atene lo permettono , i nostri ; fra gli altri, Sirleti,
Costami , Pazzaglia , Cades , Mastini , Marchant, e Piìder ( il Dio-
soride Romano ) , i quali si accostarono tanto al sublime de'
Greci , che molte e molte delle loro opere, massime quando
erano d' imitazione , passarono per vetusti lavori , anche fra pro-
fessori del medesimo genere . Ma delle più conclamate , avendone
fatto di già parola V antecedente Giornale di beile Arti, sulle
cui tracce prosieguono queste nostre memorie ; incombe a noi
soltanto di continuare il registro de'luminosi germogli di que-
ste ultime Scuole che vi si distinguono ora, niente meno de'