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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 13.1907

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Bacci, Augusto: Di alcune iscrizioni sepolcrali nell' Oratorio detto di S. Silvia in S. Saba
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https://doi.org/10.11588/diglit.19821#0017

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DI ALCUNE ISCRIZIONI SEPOLCRALI
NELL’ORATORIO DETTO DI S. SILVIA
IN S. SABA

A chiunque rechisi a visitare la chiesa di S. Saba sul pic-
colo Aventino, fra S. Gregorio e la porta Ostiense ', verrà fatto
di scendere nella chiesetta sotterranea, ove, oltre importantissimi
avanzi di pitture sacre, trovasi un sistema di sepolcri a due or-
dini, chiusi da tegoloni romani, il quale forma un insieme ca-
ratteristico 2. In massima parte le tombe sono anepigrafi, ma

1 Una svista dell’editore introdusse nell’opera dell’Eminentissimo
Steinhuber (Gescli. des Kolleg. Germ., 2“ ediz.) l’errato appellativo di
« Porta Appia » per « Ostiense ».

2 L’egregio Ing. M. E. Cannizzaro cosi lo descrive nel suo diario :

«Nel centro del pavimento della Basilica primitiva..... si constatò la

presenza di un cunicolo largo circa m. 1,20, profondo m. 1,60, che arriva
fino alla linea dell’abside: d’ambo i lati del cunicolo, normalmente ad esso,
sono disposte tombe in 2 piani. Le tombe sono costituite da muretti e co-
verte di tegole, sulle quali restano tracce di scrittura greca in nero. Una
di queste ha pure una scrittura precedente rossa in latino... Alcune di
queste tombe, essendo rotte in base da detriti e calcinacci, si sono do-
vute demolire, asportando anche le tegole di covertura a capanna____

Si è proceduto a riparare la prima tomba che non era interamente di-
strutta, richiudendone la fronte con muretto di mattoni, portando al mu-
seo la tegola in pezzi della fronte, che porta il N.° 111. Lo stesso si è
fatto per altre 5 tombe, le tegole essendo numerate dal 112 al 116. Le
tombe rovinate erano le due prime a dritta, ossia verso la navatclla
sinistra, e le relative tegole superiori furono contrassegnato con la let-
tera N ».

11 curioso si è che tale descrizione combina quasi perfettamente con
un’altra, conservataci (Gibelli, St. del mon. di S. Gregorio) in una cro-
naca manoscritta del Mini, monaco camaldolese. In essa, narrandosi
i lavori intrapresi nella chiesa di S. Gregorio nel 1603 dal card. Ba-
ronio, si dice: «Nel fare il Confessionario (sotto l’altare maggiore) si
trovò undici sepulture al piano della Chiesa in dpe ordini, cioè cin-
 
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