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A. BACCI
Queste iscrizioni sono graffite sui margini contigui di calce
di due sepolcri sovrapposti. Le lettere maiuscole epigrafiche
usate le rendono più belle delle altre, di cui parlerò dopo.
In esse leggo, oltre la frase « lue requiescit », « Johannes » e
« Gtratiosus Antonius », piuttosto che « Gratiosanto » (come leg-
gerebbe il Grisar); perchè altrimenti non saprei spiegarmi quella
linea che mi risulta sopra le due ultime sillabe sottoposte e che
è senza dubbio un’abbreviazione. Curioso poi quell’S sottoposto
a « Iohan », per mostrare, credo, come si dovesse leggere « Johan-
nes, non Iohanna ».
Contro l’assegnazione che io ne fo al VI-VII secolo, po-
trebbe forse obbiettarsi l’abbreviazione RQ per «requiescit»,
come propria di epoca più tarda. Ma anche in questo caso mi
giunge opportuno l’aiuto del De Eossi, il quale nel suo Corpus
(I, p. 559, n. 1318) riporta frammenti di un epitafio, il quale,
sebbene non conservi intera la data consolare, pure, apparte-
nendo al cimitero esterno di S. Callisto, non può oltrepassare
l’anno 560, o giù di lì. Ora appunto in quell’iscrizione trovasi
un’identica abbreviazione (HIC RQ), nonché altre ancor più cu-
riose. V. anche Corpus, I p. 407 n. 916; p. 409, n. 923 e la
molto simile iscrizione di « Wiliaricus » in S. Prassede (an. 589).
A. BACCI
Queste iscrizioni sono graffite sui margini contigui di calce
di due sepolcri sovrapposti. Le lettere maiuscole epigrafiche
usate le rendono più belle delle altre, di cui parlerò dopo.
In esse leggo, oltre la frase « lue requiescit », « Johannes » e
« Gtratiosus Antonius », piuttosto che « Gratiosanto » (come leg-
gerebbe il Grisar); perchè altrimenti non saprei spiegarmi quella
linea che mi risulta sopra le due ultime sillabe sottoposte e che
è senza dubbio un’abbreviazione. Curioso poi quell’S sottoposto
a « Iohan », per mostrare, credo, come si dovesse leggere « Johan-
nes, non Iohanna ».
Contro l’assegnazione che io ne fo al VI-VII secolo, po-
trebbe forse obbiettarsi l’abbreviazione RQ per «requiescit»,
come propria di epoca più tarda. Ma anche in questo caso mi
giunge opportuno l’aiuto del De Eossi, il quale nel suo Corpus
(I, p. 559, n. 1318) riporta frammenti di un epitafio, il quale,
sebbene non conservi intera la data consolare, pure, apparte-
nendo al cimitero esterno di S. Callisto, non può oltrepassare
l’anno 560, o giù di lì. Ora appunto in quell’iscrizione trovasi
un’identica abbreviazione (HIC RQ), nonché altre ancor più cu-
riose. V. anche Corpus, I p. 407 n. 916; p. 409, n. 923 e la
molto simile iscrizione di « Wiliaricus » in S. Prassede (an. 589).