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NOTIZIE
Salona (I)almazia).
Nuove ed importanti scoperte sono state fatte durante l’ul-
tima stagione di scavo nella basilica urbana di Salona in Dal-
mazia, delle quali così ci dà notizia il eh. nostro corrispondente
Mons. Francesco Bulic direttore del Bullettino di archeologia
e storia dalmata.
« Sopra un pilastrino quadrangolare, alto m. 1,08, largo m.0,34,
profondo in lato m. 0,85 è stata rinvenuta una iscrizione del
seguente tenore:
+ SCS VINCENTIVS
Le lettere sono del Y-YI secolo. Sotto l’iscrizione v’è una
croce a braccia lunghe, delle quali ricorrono parecchie nelle tre
basiliche di Salona.
Sembra che questo pilastrino sia stato una hermula posta
fra cancelli e transenne.
Nei fasti della chiesa di Salona non è noto affatto un mar-
tire od un santo locale di nome Vincenzo; trattasi quindi di
un santo non indigeno, bensì di s. Vincenzo diacono o levita
Caesaraugustano (Saragozza) in Spagna, noto pei suoi atti del
martirio e per il suo culto diffusissimo nel mondo cristiano,
martirizzato il 22 gennaio 304 nella persecuzione di Diocle-
ziano, sotto Daciano preside di quella provincia.
Questo s. Vincenzo ebbe un culto speciale nella chiesa di
Salona, ereditato poi da quella di Spalato.
Alcuni avanzi di edifici e costruzioni sono venuti alla luce
a N. E. della basilica urbana insieme ad alcune iscrizioni. Ven-
nero ivi ritrovati sei monogrammi del nome Petrus rispettiva-
mente incisi su tre capitelli e su tre frammenti architettonici
appartenenti ad architravi di porta. Trattasi qui di uno dei
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Salona (I)almazia).
Nuove ed importanti scoperte sono state fatte durante l’ul-
tima stagione di scavo nella basilica urbana di Salona in Dal-
mazia, delle quali così ci dà notizia il eh. nostro corrispondente
Mons. Francesco Bulic direttore del Bullettino di archeologia
e storia dalmata.
« Sopra un pilastrino quadrangolare, alto m. 1,08, largo m.0,34,
profondo in lato m. 0,85 è stata rinvenuta una iscrizione del
seguente tenore:
+ SCS VINCENTIVS
Le lettere sono del Y-YI secolo. Sotto l’iscrizione v’è una
croce a braccia lunghe, delle quali ricorrono parecchie nelle tre
basiliche di Salona.
Sembra che questo pilastrino sia stato una hermula posta
fra cancelli e transenne.
Nei fasti della chiesa di Salona non è noto affatto un mar-
tire od un santo locale di nome Vincenzo; trattasi quindi di
un santo non indigeno, bensì di s. Vincenzo diacono o levita
Caesaraugustano (Saragozza) in Spagna, noto pei suoi atti del
martirio e per il suo culto diffusissimo nel mondo cristiano,
martirizzato il 22 gennaio 304 nella persecuzione di Diocle-
ziano, sotto Daciano preside di quella provincia.
Questo s. Vincenzo ebbe un culto speciale nella chiesa di
Salona, ereditato poi da quella di Spalato.
Alcuni avanzi di edifici e costruzioni sono venuti alla luce
a N. E. della basilica urbana insieme ad alcune iscrizioni. Ven-
nero ivi ritrovati sei monogrammi del nome Petrus rispettiva-
mente incisi su tre capitelli e su tre frammenti architettonici
appartenenti ad architravi di porta. Trattasi qui di uno dei