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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 27.1921

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Franchi de'Cavalieri, Pio: Il sarcofago di S. Elena prima dei restauri del secolo XVIII.
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https://doi.org/10.11588/diglit.19835#0033

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tante chiese e reliquie di martiri (1). Ma se violazione vi fu, convien
dire che, trascorsa la bufera gotica, le ceneri di Elena venissero pia-
mente ricomposte nella loro nobilissima sede primitiva (2).

Ma una traslazione eseguita poco innanzi alla metà del secolo
IX è attestata da un autore contemporaneo, Almanno, monaco di
Hautvilliers presso Reims; il quale narra, non senza entrare in
particolari, come ai suoi giorni, cioè nell'anno 841 o 842, le reliquie
di s. Elena, per cura del monaco Teogisus o Teutgisus, furono por-
tate da Roma, e precisamente dal cimitero detto dei ss. Marcellino
e Pietro, a quel monastero di Francia (3). E, fino a prova contraria,
non ci è vietato di prestargli fede (4).

(1) Codeste devastazioni si ebbero a lamentare principalmente nei cimiteri
delle vie Salaria vecchia e Salaria nuova, ma anche altrove (v. de Rossi Roma
sott. I 217 s.; Bull, crist. 1873 p. 44 ss.; 1880 p. 37 s. ; 1882 p. 59 ss.; Duchesne
Lib. pont. I 293 s. ; Grisar Rom beim 'Ausgang der antiken Welt, Freiburg i. B.
1901, p. 543 ss.). Appunto nel cimitero inter duas ìauros si ritrovò un frammento
della celebre iscrizione del papa Vigilio Dum peritura Getae, segno che esso
cimitero (e perchè non anche, perchè non in prima linea, il mausoleo imperiale?)
fu tra quelli che notabilmente soffersero per la rabbia sacrilega dei Goti (v. de
Rossi Roma sott. loc. cit. ; O. Marucchi in « Novo Bull. » 4, 1898, p. 158).

(2) È infinitamente probabile che la salma di s. Elena fosse stata composta
in abiti di grande valore. Le salme tornate in luce nella rotonda imperiale presso
S. Pietro in Vaticano negli anni 1458. 1519. 1544, avevano tutte indosso vesti tessu-
te in oro e gioielli diversi (v. de Rossi Bull, crist. 1878 p. 142 ss.; per la lettera-
tura relativa alla scoperta della tomba di Maria moglie d'Onorio, basti rinviare a
L. Pastor Storia dei Papi, tr. A. Mercati, V, -Roma 1914, p. 760 nota 1). È pro-
babile altresì che Costantino avesse fatto rinchiudere il frale di sua madre, de-
stinato a compiere il lungo viaggio dall'Oriente a Roma, entro una cassa preziosa,
cioè di un legno incorruttibile, quale il cipresso od il cedro, laminato d'argento
(cf. Franchi de' Cav. / funerali di Costantino p. 216 ss. Agli esempì ivi citati
aggiunsi Theoph. cont. p. 108, 18 Bonn, Xdpvaj; Ttsp'.7]p-ppa)|iévT) di Maria figlia
dell imp. Teofilo). Ma può darsi ancora che la cassa sia stata semplicemente di
piombo (cf. Franchi loc. cit. p. 213 ss.).

(3) La narrazione di Almanno si legge in Ad. SS. Bolland. Ili aug. 601
ss. La traslazione a Hautvilliers è pure ricordata da Sigeberto nel chronicon ad
an. 849 (ap. Migne Patr. Lat. 160, 162; cf. Baron. ad an. 849, 19). Sarei disposto
ad ammettere che le reliquie di s. Elena venerate in varie chiese di Roma pos-
sano consistere nei minuti avanzi rinvenuti in fondo al sarcofago quando, sotto
l'efimero pontificato di Anastasio IV, se ne eseguì il trasporto al Laterano (cf.
Bosio Roma sott. p. 316 col. 2).

(4) Queste parole non sembreranno, spero, peccanti per eccessivo riserbo,
a chi abbia percorsi con qualche attenzione i testi relativi alle traslazioni di re-
liquie da Roma durante il sec. IX e abbia notizia delle falsificazioni del famige-

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