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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 27.1921

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Conferenze di Archeologia Cristiana dell'anno 1921 (1)
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https://doi.org/10.11588/diglit.19835#0061

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porta Collina da cui usciva la via Nomentana, come quelli dei dintorni della porta
Capena si seppellivano nel cimitero dell'Appia e quelli del Trastevere nel cimi-
tero della via Portuense. Parlò poi in modo speciale di una iscrizione in cui si no-
mina una sinagoga fino ad ora sconosciuta cioè quella dei Seleni ; e disse che tal
nome derivato da sefcos potrebbe mettersi in relazione al prossimo recinto di Servio
Tullio e forse anche a quella proseuca giudaica la quale secondo un'antica iscri-
zione doveva stare presso l'Aggere.

Parlò pure di una iscrizione ove si dice che il defunto riposa « fra i giusti »
e la pose a confronto con una iscrizione cristiana recentemente scoperta ai SS.
Marcellino e Pietro ove si dice che l'anima del defunto sta insieme ai Santi (1).

Finalmente parlò di due iscrizioni in marmo. Una in greco è di una fanciulla
di nome Irene la quale abbandonata forse dai genitori fu raccolta da un proselita
del giudaismo, onde si professa alunna e si dichiara giudea israelita : l'altra è la-
tina di un Crescens Sincerius ,il quale fu proselita o della legge o della porta. Con-
clude facendo rilevare l'importanza di questo nuovo cimitero ed augurandosi che ne
venga compiuta la escavazione.

Il ff. di Presidente, Mons. Kirsch ed il segretario si rallegrarono con il rife-
rente ; ed il Kirsch fece rilevare l'analogia che può riconoscersi fra le antiche sina-
goghe giudaiche di Roma rispetto ai cimiteri e gli antichi titoli cristiani.

Il corniti, Santi Pesarini parlò di una iscrizione che si vedeva nella basilica
di S. Lorenzo fuori le mura prima dei grandi lavori ivi fatti sotto il pontificato di
Pio IX e che poi non si era più veduta e che recentemente si è ritrovata in una
stanza terrena del Convento dei padri Cappuccini i quali ufficiano la suddetta ba-
silica. La iscrizione che è del medio evo, indica il sepolcro di S. Giustino prete e
martire, quegli che avrebbero sepolto il gran martire Lorenzo insieme ad altri nel
cimitero di Ciriaca. Descrisse il marmo su cui è incisa l'epigrafe e la sua decora-
zione in opus secfiie; e die lettura del testo che è in versi. In esso si esaltano i
meriti del santo levita Lorenzo il quale, quantunque costituito in un grado minore
riguardo a Giustino che era prete, pure lo superò nella fortezza per aver soppor-
tato eroicamente il terribile martirio del fuoco; e si conchiude che ambedue erano
consumati dallo stesso ardore di carità ed era perciò giusto che fossero sepolti l'uno
accanto all'altro.

Eccone il testo :

« Nam licet officio sit te praestantius arae

Tu tamen es cratis celsior ignibus hoc
« Et quamvis mage tu, tamen extitit ille perastus

Ussit te cratis, ussit et alme fides.
« Quae fervore pari Justini pectus adussit

Cujus in hoc sacro membra manent loculo (2).

Data questa notizia, il riferente aggiunse alcune osservazioni sulla forma della
cripta ove stava quella iscrizione che doveva essere la cripta del duodecimo secolo

(1) N. Bull. 1919, p. 85.

(2) Fu pubblicato dal Panvini (De praeerpius Romae basilicis p. 229) ma
incompleta ed erronea; ed anche dal Severano Memorie sacre delle Sette chiese
di Roma (Voi. 1° p. 644) e da altri.

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