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https://doi.org/10.11588/diglit.5272#0017
i6
PROEMIO.
ancora maggiore-? la qual fatica poco vale per fo di sfar e uno fin,
diofo, e niente per erudire un inesperto. Quello , chy effi non cu-
rarono , ho io cercato di<onfeguire, e perciò oltre l unire le figu-
re, e i difegni di que9 valèni Uomini, che ad e [porr e ho intrapre-
so, ho procurato con l9 induftria maggiore, che mi su possibile > a
comune ammaefir amento le rególe loro ed infegnamentì in quesi
Opera compilare , Pero facendo io quanto i due fopradetti Fran-
te fi han tralafciato, tralafcio a bella pò fi a quanto efsi un dopo C
altro hanno satto; cioè il confronto,prima fra le due Architetture
per non imitare le <Blond,che va ripetendo , folo più brevemente
quanto dijfe il Cambraj , onde fuo compendìatore potria chiamar fi \
e pofeia il consronto tra quelli Autori, eh9 espongo 9 reputandolo
soverchio anche per un altra ragione, la quale è , che vana co fa
rajsembrami lo assaticar fi in dimofirar con parole ciò, che ciafehe-
duno con li difegni davanti agli occhi può da fé feorgere agevol-
mente* Oltre di che ne Cambraj, né le Ulond fuo feguace X
Intercolonnj parlano, ne di Porte, ne di Fineflre , ne di tan-
te altre cofe9 delle quali come necefsarie a faperfi da un Architet-
to 9 noi tratteremo. Ma fé le annotazioni, ctì io fottoporro 9 po-
co a quelli piaceranno, che fono già da gran tempo con /' opinio-
ne impegnati neW Architettura del noftro Secolo y giudicando ejsa
con troppo indifereta afprez^z^a da noi condannarfi, ciò non deve
punto arrejìarmi dal tentare la falutevole imprefa , avvegnaché
a molti spiacevolijfima, di combattere la salfità, e l' errore, e di-
seoprendo per altrui di/inganno la verità,procurare, per quanto ?
e /tenderanno le sorzje mie, il pub li co giovamento, il quale è l3 u~
nico sine, che in quejìe mie satiche mi fon propojlo. Ma sorfè trop-
po soverchiamente ci fiam dtffusi', onde subito a ciò, di che abhiam
promeffo trattare, daremo cominciamento*
jolate
Inumo
sfficì
D E'
PROEMIO.
ancora maggiore-? la qual fatica poco vale per fo di sfar e uno fin,
diofo, e niente per erudire un inesperto. Quello , chy effi non cu-
rarono , ho io cercato di<onfeguire, e perciò oltre l unire le figu-
re, e i difegni di que9 valèni Uomini, che ad e [porr e ho intrapre-
so, ho procurato con l9 induftria maggiore, che mi su possibile > a
comune ammaefir amento le rególe loro ed infegnamentì in quesi
Opera compilare , Pero facendo io quanto i due fopradetti Fran-
te fi han tralafciato, tralafcio a bella pò fi a quanto efsi un dopo C
altro hanno satto; cioè il confronto,prima fra le due Architetture
per non imitare le <Blond,che va ripetendo , folo più brevemente
quanto dijfe il Cambraj , onde fuo compendìatore potria chiamar fi \
e pofeia il consronto tra quelli Autori, eh9 espongo 9 reputandolo
soverchio anche per un altra ragione, la quale è , che vana co fa
rajsembrami lo assaticar fi in dimofirar con parole ciò, che ciafehe-
duno con li difegni davanti agli occhi può da fé feorgere agevol-
mente* Oltre di che ne Cambraj, né le Ulond fuo feguace X
Intercolonnj parlano, ne di Porte, ne di Fineflre , ne di tan-
te altre cofe9 delle quali come necefsarie a faperfi da un Architet-
to 9 noi tratteremo. Ma fé le annotazioni, ctì io fottoporro 9 po-
co a quelli piaceranno, che fono già da gran tempo con /' opinio-
ne impegnati neW Architettura del noftro Secolo y giudicando ejsa
con troppo indifereta afprez^z^a da noi condannarfi, ciò non deve
punto arrejìarmi dal tentare la falutevole imprefa , avvegnaché
a molti spiacevolijfima, di combattere la salfità, e l' errore, e di-
seoprendo per altrui di/inganno la verità,procurare, per quanto ?
e /tenderanno le sorzje mie, il pub li co giovamento, il quale è l3 u~
nico sine, che in quejìe mie satiche mi fon propojlo. Ma sorfè trop-
po soverchiamente ci fiam dtffusi', onde subito a ciò, di che abhiam
promeffo trattare, daremo cominciamento*
jolate
Inumo
sfficì
D E'