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ORDINE COMPOSITO
DSL
S A N M I C H E L I
CAPO XXX XIII,
F
Cco finalmente a quella perfezione, a cui
possbno i ritrovati degli Uomini un' arte
ridurre, la nostra facoltà pervenuta, mercè T
Ordine Composito o Romano, che alcunidis-
sero Latino e Italico /dagli antichi Romani in-
ventato, dopo il quale ogn?industria fin* or sli
vana, ed ogni fatica per aggiungere all'Archi'
tettura nuove bellezze > come quelli han fatto
conoscere, che appunto per ciò tentare , anzi
che conseguirIo,la strada pur troppo apersero
all' errore e al depravamene, tn quest' Oidi»
ne accoppiate si sono Je bellezze e le grazie
tutte, onde i suoi J'ingegnosa Qreciaadornò,
|e quali con tanta leggiadria e con sì mirabij
giudicio da'Romani unite surono e mescola*
te, che cose asfatto nuove e tutt* altre dalle
già ritrovate poterono rassembrare, Ben da ciò
non molto inseriori agl'ingegni de'Greci quel-»
li de' noltri Italiani possjno gìudicarsi, e cer-
to di maggiore discernimento; imperacene a
me pare sicuramente, sé non di più ingegno,
almeno opera di giudicio maggiore , un* arte
da altri prodotta così accreseere , migliorare,
e pulire, che sia creduto essa a queH1 alrezzae
compimento elser giunta, a cui le sorze dell5
umano ingegno et industria già mai possano
sollevarla. Pare a noi aver diseoperto in quali
tempi il Composito acquistasse grido; ma chi
sia siato quei selice spirito, che di queft' Or*
dine i primi lineamenti producete, non si può
in modo alcuno stabijire ; né dove degli Ordi*
ni Vitruvio ragionò, sece del Compofitomen*
zione alcuna, dal quale anzi per lo naturale
amore di sua Nazione sarla dovea più difsusa
e dipinta; onde sondato indizio far si può ,
pofteriore elsere slato a' tempi di Vitruvio un
sìsublime ritrovamento, NulJadimeno da un
luogo deijib, 4. Cap. 1. si può congetturare,
che ancora a', tempi di lui averte il Compofito
qualche cominciamento, ma picciolo ed im*
persetto, né tale, che sare uso sé ne potesse
Ser l'intero ornamento d' uno Edisicio . Dice
unque Vitruvio parlando de* tre generi di Co*
lonne inventati da' Greci; Ma sono altre sorti
di Capitelli che sppra le flejse Colonne vengon
possi, nominati con varj vocaboli, le proprie sirn-'
metrie de* quali e le maniere delle Colonne non
pojsiarm nominarej ma ben veggi amo, cheì nomi
d' essi son commutati, e tratti da' Capitelli Co-
rintjy Ionici, e Doridi e le loro simmetrie alla
sottigliezza dì nuove Sculture surone trasportate.
Nella versione, del qual luogo gravemente il
Caporali inciampò, che nella parola Pulvina*
ti, quale deve intendersi per soniti, come so-
pra un altro luogo di Vitruvio dimoltra il
Barbaro, equivocò con Pulvhar, qual lignisi-
ca guanciale, overo letto maritale, cbme pres-
so Giù venale nella Sat, 7,, overo Origliere, co-
me pretto Ovidio nel I- dell' Arte d? amare, o
anche letto consegrato a' Pei, come predo
Livio nel 22\ onde il buon Caporali in vece
d'Ioni» tradufse possi n? letti, Ma tornando in
istrada, il sudetto luogo di Vitruvio è trapas-
sato con sijenzìo dal Filandro, e dal Barbaro,
né sopra vi secero osiTervazione i noftri vecchi
Architetti per altro jntendentiffimi di Vitru*
vio;e i primi surono, per quanto io mi ricordi,
il Rusconi, e lo Scamozzi, che 'l detto luogo
esaminando s' accorgessero ivi essere accennati
i principi, avvegnaché molto manchevoli, del
Composito, Ma dopo su , che '1 nobiiissimo
Romano Ordine si ftabijì e dilatò sacendo al
publico magnisica pompa di sue bellezze in Ba-
sìliche, Tempj, Terme, ed Archi Trionfa-
li , de' quali ultimi , che sar doveansi oltre
modo magnisici ed ornati , la maggior parte,
come da' noftri eruditissjmi Autori con gran
diligenza offervato tu, di queft'Ordine su inal-
zata. Fuori d' Italia , oltre diversi veftig) d*
Archi e di Tempj, quella BasiHca in Nimes
satta in onore di Pjotina, che chiamata è ««•
yabik da Sparziano in Adriano,suCompofita,
come afserifee lo Scamozzi, che gli avanzi at-
tentamente considerò. Tengo per certo, fé
debbo arditamente palefare l'opinion mia,che
■\ Composito alla fua persezione arrivane sola-
mente dopo la morte di Vespasiano, e quan-
do Tito solo imperò, a cui queir Arco su al-
zato , che di tutte le bellezze ed ornamenti sì
pieno è di queft* Ordine il più nobile efem-
plare- Di quefto mio parere indubitata prova
ricavo da Plinio, che nel lib. 36. cap. 23. del-
le Colonne, e degli Ordini favellando omise
il Romano, di cui taciuto non avrebbe ficura"
mente, sé quando egli ciò scrisse, tale queft*
Ordine suffe ssato, qual su poco dopo a* tem"
Pi
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ORDINE COMPOSITO
DSL
S A N M I C H E L I
CAPO XXX XIII,
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Cco finalmente a quella perfezione, a cui
possbno i ritrovati degli Uomini un' arte
ridurre, la nostra facoltà pervenuta, mercè T
Ordine Composito o Romano, che alcunidis-
sero Latino e Italico /dagli antichi Romani in-
ventato, dopo il quale ogn?industria fin* or sli
vana, ed ogni fatica per aggiungere all'Archi'
tettura nuove bellezze > come quelli han fatto
conoscere, che appunto per ciò tentare , anzi
che conseguirIo,la strada pur troppo apersero
all' errore e al depravamene, tn quest' Oidi»
ne accoppiate si sono Je bellezze e le grazie
tutte, onde i suoi J'ingegnosa Qreciaadornò,
|e quali con tanta leggiadria e con sì mirabij
giudicio da'Romani unite surono e mescola*
te, che cose asfatto nuove e tutt* altre dalle
già ritrovate poterono rassembrare, Ben da ciò
non molto inseriori agl'ingegni de'Greci quel-»
li de' noltri Italiani possjno gìudicarsi, e cer-
to di maggiore discernimento; imperacene a
me pare sicuramente, sé non di più ingegno,
almeno opera di giudicio maggiore , un* arte
da altri prodotta così accreseere , migliorare,
e pulire, che sia creduto essa a queH1 alrezzae
compimento elser giunta, a cui le sorze dell5
umano ingegno et industria già mai possano
sollevarla. Pare a noi aver diseoperto in quali
tempi il Composito acquistasse grido; ma chi
sia siato quei selice spirito, che di queft' Or*
dine i primi lineamenti producete, non si può
in modo alcuno stabijire ; né dove degli Ordi*
ni Vitruvio ragionò, sece del Compofitomen*
zione alcuna, dal quale anzi per lo naturale
amore di sua Nazione sarla dovea più difsusa
e dipinta; onde sondato indizio far si può ,
pofteriore elsere slato a' tempi di Vitruvio un
sìsublime ritrovamento, NulJadimeno da un
luogo deijib, 4. Cap. 1. si può congetturare,
che ancora a', tempi di lui averte il Compofito
qualche cominciamento, ma picciolo ed im*
persetto, né tale, che sare uso sé ne potesse
Ser l'intero ornamento d' uno Edisicio . Dice
unque Vitruvio parlando de* tre generi di Co*
lonne inventati da' Greci; Ma sono altre sorti
di Capitelli che sppra le flejse Colonne vengon
possi, nominati con varj vocaboli, le proprie sirn-'
metrie de* quali e le maniere delle Colonne non
pojsiarm nominarej ma ben veggi amo, cheì nomi
d' essi son commutati, e tratti da' Capitelli Co-
rintjy Ionici, e Doridi e le loro simmetrie alla
sottigliezza dì nuove Sculture surone trasportate.
Nella versione, del qual luogo gravemente il
Caporali inciampò, che nella parola Pulvina*
ti, quale deve intendersi per soniti, come so-
pra un altro luogo di Vitruvio dimoltra il
Barbaro, equivocò con Pulvhar, qual lignisi-
ca guanciale, overo letto maritale, cbme pres-
so Giù venale nella Sat, 7,, overo Origliere, co-
me pretto Ovidio nel I- dell' Arte d? amare, o
anche letto consegrato a' Pei, come predo
Livio nel 22\ onde il buon Caporali in vece
d'Ioni» tradufse possi n? letti, Ma tornando in
istrada, il sudetto luogo di Vitruvio è trapas-
sato con sijenzìo dal Filandro, e dal Barbaro,
né sopra vi secero osiTervazione i noftri vecchi
Architetti per altro jntendentiffimi di Vitru*
vio;e i primi surono, per quanto io mi ricordi,
il Rusconi, e lo Scamozzi, che 'l detto luogo
esaminando s' accorgessero ivi essere accennati
i principi, avvegnaché molto manchevoli, del
Composito, Ma dopo su , che '1 nobiiissimo
Romano Ordine si ftabijì e dilatò sacendo al
publico magnisica pompa di sue bellezze in Ba-
sìliche, Tempj, Terme, ed Archi Trionfa-
li , de' quali ultimi , che sar doveansi oltre
modo magnisici ed ornati , la maggior parte,
come da' noftri eruditissjmi Autori con gran
diligenza offervato tu, di queft'Ordine su inal-
zata. Fuori d' Italia , oltre diversi veftig) d*
Archi e di Tempj, quella BasiHca in Nimes
satta in onore di Pjotina, che chiamata è ««•
yabik da Sparziano in Adriano,suCompofita,
come afserifee lo Scamozzi, che gli avanzi at-
tentamente considerò. Tengo per certo, fé
debbo arditamente palefare l'opinion mia,che
■\ Composito alla fua persezione arrivane sola-
mente dopo la morte di Vespasiano, e quan-
do Tito solo imperò, a cui queir Arco su al-
zato , che di tutte le bellezze ed ornamenti sì
pieno è di queft* Ordine il più nobile efem-
plare- Di quefto mio parere indubitata prova
ricavo da Plinio, che nel lib. 36. cap. 23. del-
le Colonne, e degli Ordini favellando omise
il Romano, di cui taciuto non avrebbe ficura"
mente, sé quando egli ciò scrisse, tale queft*
Ordine suffe ssato, qual su poco dopo a* tem"
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