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Pompei, Alessandro; Sanmicheli, Michele [Editor]
Li Cinque Ordini Dell'Architettura Civile Di Michel Sanmicheli Rilevati dalle sue Fabriche: E descritti e publicati con quelli di Vitruvio, Alberti, Palladio, Scamozzi, Serlio, e Vignola — Verona, 1785

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https://doi.org/10.11588/diglit.5272#0030
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^1*

2>

ALCUNE NOTIZIE
DEGLI ARCHITETTI.
CHE SONO ESPOSTI IN QUEST" OPERA.
C A P O V.
MICHEL SANMICHELI.



é

VEro tutto dì conosciamo per esperienza,
che la buona o trista opinione, in che
sono gli Uomini presio il Mondo, molto con-
tribuisce, acciò buono-o reo giudicio si formi
delle loro operazioni, parole, e consigli; e
spesse fiate accade, che in Uomo, qualepres-
so tutti o quasi tutti in buon concetto sia, ta-
li detti o fatti s' approvino, che in altro, di
cui nulla estimazione si abbia, sarebbono bia*
simati, e cosi all' incontro ; tanto valevoli so-
no le prevenzioni ad alterare, per non dire
adesso a corrompere,gli umani giudicj,e per-
chè vario aspetto prenda 1* essere intrinseco,
ancorché immutabile, delle cose. Bensì più
frequentemente ciò suole avvenire nelle paro-
le, o fatti, che non sieno manifestamente
buoni, né manisestamente rei, nulladimeno
ancora a questi, acciò maggiore,o minore im-
pressione facciano nell' umane menti, molto
di forza s' aggiunge dair essere apprezzate o
screditate, amate o vero odiose quelle perso-
ne, dalle quali derivano; perchè a cagion d9
èsempio una cattiva azione allora sarà da noi
più vituperata, quando sappiamo, che da Uo-
mo infame o pure odiato sia provenuta ; e
per lo contrario un consiglio, o una istruzio-
ne internamente buona, che ci venga da chi
presso noi sia in buon credito, con meno dif-
ficoltà e utilità maggiore riceveremo. Ciò
considerando , necessaria cosa ho creduto il
qui raccogliere in grazia de* miei Lettori al-
cune notizie di quegli Autori, che ho presi ad
illustrare, e da' quali sono i precetti e le re
gole ricavate, che sono sparse in quest'Opera,
e eh' io sopramodo desidero siano da viventi e
da futuri Architetti ben intese apprezzate, e
seguitate, acciò 1* oppressa nostr Arte veggasi
finalmente sorgere simile a sé stessa, e ricupe-
rare nella nostra Regione, dove fu il Regno
suo, e poseia nell* altre ancora la sua primie-
ra maestà. E per cominciar dall' Autore,che
in primo luogo esponiamo, per la ragione det-
ta nel Proemio , cioè da Michel Sanmicheli,
che e nella nostra, di cui trattiamo, e nella

militare Architettura fu grande ornamento
della Patria nostra , nacque essò in Verona 1*
anno 1484; e da Giovanni suo Padre, e dal
Zio paterno Bartolomeo, ambidue eccellenti
Architetti a'tempi loro, i principi egli apprese
di quella facoltà. Se il suocognome veramente
o Micheli, o da San Michele, o Sanmicheli
fosse, lascierò dp investigare, e con quest* ul-
timo, per conformarmi alla maggior parte de*
Scrittori, che lo nominarono, lo chiamerò.
Ebbe due Fratelli, d'ottimo talento anch' essi,
Giacomo, che agii studj delle lettere s* appli-
cò, e Don Camillo, che fu Generale de' Ca«
nonici Regolari, Desideroso Michele d* appro-
ntarli nell' Architettura , alla quale da gagli-
arda inclinatone si sentia spinto, di sedeci an-
ni si portò a Roma ; e quivi fu, dove grandis-
simi studj, e diligentissìme osservazioni facendo
su quelle preziose reliquie d' Antichità, a tal
segno di perfezione arrivò, che un' insigneMa-
tematico del nostro Secolo, e d' Architettura
intendentisslmo, come riferisee il Marchese
MafFei nella P. g. Cap. 4. delìaVerona Jllussra*
tay tal maraviglia prende nel considerare 1* o-
pere del Sanmicheli, che a quanti Architetti
ìurono al Mondo è solito d' anteporlo. E di
Itanto maggior laude è degno il nostro incompa-
rabile Architetto, quanto egli fra primi uno
fu, che facesse strada/ essendo per lo contra-
rio usitato, che poco inanzi possano una diffi-
cile impresa condurre quelli, che sono i pri-
mi a tentarla. Grandissìmo fu il grido, ch'egli
subito alzò, a tale che molto lo deside rarono,
e con grosso stipendio e maggiori promesse lo
invitarono al servigio loro i due più gran Prin-
cipi, che allora fussero in Europa, lo Impe-
rator Carlo quinto, e Francesco primo, Re di
Francia ; le quali gloriose occasioni furono da
lui rifiutate, per non abbandonare il servigio
del suo Principe naturale Neil' Architettura
Civile molte riguardevoli Opere egli fece, par-
ticolarmente servendo prima il Pontefice Cle-
mente VII., poseia i Veneziani suoi Signori,
che sono diffusamente, e con altissìme lodi
raccon-
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