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Pompei, Alessandro; Sanmicheli, Michele [Hrsg.]
Li Cinque Ordini Dell'Architettura Civile Di Michel Sanmicheli Rilevati dalle sue Fabriche: E descritti e publicati con quelli di Vitruvio, Alberti, Palladio, Scamozzi, Serlio, e Vignola — Verona, 1785

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https://doi.org/10.11588/diglit.5272#0057
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ORDINE DORICO

D E h

SANMICHELI
C A P O X I X.

PEr continuare l'ordine ,che dalla robustez-
za maggiore delle Colonne abbiamo preso,
daremo il fecondo luogo all'Ordine Dorico,il
quale dopo il Tofcanoè di tutti gli altri il più
mafsiccio è '1 più &do. Di tal" Ordine assai fre-
quentemente il noftro Autore fi servi, che vera-
mente 1" ha con grande felicità adoperato. Nega-
re non fi può, che per Porte di Città, Cortili, e
Loggie e simili cofe non fia di tutti gli altri il più
adattatele '1 migliore , éssendo robusto assiemeed
ornato, pieno di grazia edimaestà in tutte le fue
parti, ma nel Fregio particolarmente, dal quale
molta vaghezza alle Fabriche deriva, con diletto
insieme e meraviglia de' riguardanti. Dell* origi^
ne di queft' Ordine , come di tutti il più antico,
è assai malagevole, cosa alcuna ftabilire . Vitru*
vio (<*) lo attribuire a Doro sigliolo d'Elleno e d
Optica Ninsa, Re fecondo lui dell' Achaja e del
Pelóponneso, oggi dette Livadia, e Morea, che
primo di tutti alzando in Argo un Tempio a
Giunone di quella maniera, in effa il nome traf-
sufe . All'incontro i noftri Italiani Scrittori,fu
molte autorità de" Greci sondandoli, vogliono
che fussetal' invenzione polla in ufo da'popoli
Dorici in tempi affai lontani da quelli del Re
Doro, Quanto a me per quello, eh' ho potuto
da Scrittori antichi raccogliere , pare eh5 errasse
Vitruvio (fia detto con buona pace d' Autor fi
grande ) e in creder quel Doro Re del Pelópon-
nefo, e eh ivi alzato egli aveffe quel Tempio,
onde secondo lui ebbe il nome l'Ordine Dorico,
qual giudico foffe di quel Tempio più antico af*
sai In fatti antichisfimi effere (lati i Popoli,
che Dorici o Doriefi nomati fnrono da Doro fi-
gliolod' Elleno, ricavo da Tucidide, il quale dice
nel i., che le genti condotte da Elleno e da' fuoi
Figlioli fi chiamarono foli Elleni, cioè Greci, e
che non tutti i Greci con un cognome solo chia^
ma ti surono da Omero, ma i soli disCendenti di
co(loro,che vennero di Ptiotide con Achille;
ed Erodotto nella Clio nomina come delle più
antiche di Grecia la gente Dorica e l'Jonica, Che
poseia i Doriefi ftudiofìffimi suffero d' Architet-
iura, si legge in Statone nel 14, (*) Quel Do-»
cri
(a) P'iw&Mtiquitur Dorìctejt siata j namqu§ Acbajay f elopo^esoque tota Doru, HelUnU , 13 Opti co*
H^F.hut regnavn y^que Argii vetnsìa Civitate} unonic tcmplun
(b) Hoc tn loco..«, fummum siudtum suit ci,en A»,Uìr*n«r

ro poi, del quale parla Vitruvio, non potea mai
edificare in Argo un Tempio a Giunone, fé fo-
la mente affai tempo dopo lui il Pelóponneso oc-
cupato fu da que'popoli, i quali ufeiti da' Regio-
ni della Teffaglia, come fi legge in Erodoto nel
i.einStrabone nel 8., prima di sermare in Peló-
ponneso l'abitazione e *I Regno loro, qua e la
peregrinarono, ora altri cacciando, et ora da al-
tri vinti e cacciati, come oltre il citato libro d'
Erodoto si trae da Platone nel 9. delle Leggi, e da
Tucidide in un* altro luogo del 1. libro, ove
scrive solo 60. anni dopo la rovina di Troja ave-
re i Dori la Morea posseduta . Ma sé quelle
genti dal sudetto Doro apellate sussero Doriche
o Doriesi, trovo in ciò diseordi Erodoto, e Stra-
berne. Dice quelli parlando d' esso Doro e de'
Doriefi : e quelli, che a [e sopravissero , così da fé
chiamati lafciolli. ( *) Et all' incontro afferma E-
rodoto,che que*popoli solo dopo effer venuti
nel Pelóponneso nominati fussero Dorici,aven-
do poche parole avanti fatta già menzione di
Doro figlici d' Elleno ,ehe ancora fecondo lui
veniva ad effere siato Re loro molto tempo a-
vanti, cioè menti*' erano ancora in Teffaglia, pò-:
nendofi da Erodoto quel Regno di Doro in
Istiotide sotto i monti Offa, et Olimpo. Ma di-
cendoli altresì da Vitruvio, che quel Doro era
sigliolo d'Elleno ,e veggendofi ne' Greci Au-
tori , e fcrivendolo apertamente Strabone, (<{)
chequell'Elleno era sigliolo di Deucalione, ne
ssegue? che non poteva Doro, il qual vifse molti
secoli avanti, aver regnato in Pelóponnefo, né
ivi aver fabricato quel Tempio a Giunone, dal
quale vuol Vitruvio, che i' Ordine Dorico a»
ve(se il nome ,e I' origine .Che che sia di ciò, pa*
re a me quasi certo, che s'inventasse il Dori*
co ( qualunque fufse il tempo, o l'Autore di tal*
invenzione) per lo divinculto, e che il primo
Dorico Edisicio sofse un Tempio ficuramente;
sì perchè molti famosissimi Tempj de' Greci
leggo in Strabone, £n Pausania, e in Vitruvio es-
sere siati d'Ordine Dorico,sì perchè né Fregi
di quelV Ordine, come fi vede negli antichi mo-
numenti , si scplpiyano cose, le qxiali solo a' Sa-

> summum fiudium suit chea Architetto:,
(e) }tbtqo* fuperjtttec a [e vocafoe reliquie Uh. g,
(d) DeucaHonit filium H.d\mum suijfe Hb, g.

temptutp adificayh ejui generi* ^c. 1.4, e.


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