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Pompei, Alessandro; Sanmicheli, Michele [Hrsg.]
Li Cinque Ordini Dell'Architettura Civile Di Michel Sanmicheli Rilevati dalle sue Fabriche: E descritti e publicati con quelli di Vitruvio, Alberti, Palladio, Scamozzi, Serlio, e Vignola — Verona, 1785

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https://doi.org/10.11588/diglit.5272#0035
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NOTIZIE

pera i! Landino, Oltre U Pittura, Scoltura,
e Architettura rivendevano ùi lui la Fi-
lososia, le Matematiche, sa Filologia» la C*iu-
riltprudenza, l'Oratoria, e la Poesia; e sra J*
Opere sue , che (on fuori dell* Arti noftre,
almeno le seguenti ricorderò .Momus^ Opera,
c^e vogliono accreditati Scrittori possa para-
gonarci con tutta f antichità, nella quale egli
con iftraprdinaria vaghezza e leggiadnrfimo ar«
ìisicip tratta in quattro libri della Filosofia
Morale, e particolarmente di ciò che s' as-
petta a formare un1 ottimo e perfetto Prin-
cipe,. Trattato d[ Matematica tradotto da Co-
simo Bantoti, e publicato in Venezia con al-
tri Opufcoli, per lo più morali,del noftroAl*-
berti s fé bene f Originale fatino non fu mai
Rampato,. De Juye; altresì non mai siampa«-
jo, ma ftampata è la yersione del Battoli col
e itolo Dello amminisiyare la r<*gfa#e* De Caufis
Senatorìis, oye sono dichiarati alcuni luoghi
AiQìceio&e, ftampatoin Basilea. Chorographia
Urbis Roma antiqua ; della quai* Opera veggasi
il Pocrianti né' Scrittori Fiorentini-. IJkxttps Apo-
logorum, celebratissìmo sì per I* eleganza della
patina lingua,come per la vivacità 4^conces
%ip a tal segno, .che alcuni ad Esopo lo aate-
pòfero. L* Originale Latino non fu stampato,
ma ftampata è la yerfione del Bartoli. Phil$-
doxios Comedia Latina satta da lui nella fua
primajgiovinezza, nulladimeno cosi perfetta fu,
che per un fecolo e mezzo fu creduta à' Auto-
re antico, e per tale jpubiieata tant' annidopo
sda Aldo il Giovine f e altamente da lui iodata
nella: dedicatoria ad Ascanio Perdo Uomodojt-
Éiffimo; co£à, che non riusa al gran Sigonio,
1» impostura del guale su subito difcoperta dal
Riccobonp, e dal Lipsio, Jn lingua Toscana
fcrisse tre libriid' Economa, de' quali attestò
Filippo Valori, che li conseryaya manoscritti
in sua casa. Dialoghi della Republica , e del-
la vita sivile y e Russicana ','della Fortuna ,
publicatidal Bartoli; un libro dy Amore, ove
non so fé con dottrina, o leggiadria maggio-
re di quel foaviffimo assetto filofofo; e un'ala
tro del Remedio d* dimore* ambidue publicap
in edizione alfai antica nel 1471. con quefti ti-
toli . Bapfifi* Alberti Poeta laureati de dimore
Ber optimus. gì' altro; Opus praclarumde4-
mris remedio; secondo 1* ufo di quertempo,
oveapcp all' Opere in noftra lingua prende
eranoiitcrizioni Latine. Molte altre coseferif-
se, che inedite recarono la maggior parte
e fra F altre, molte Poesie latine , e alcune
Tofcane , e fu sna i» invenzione attribuita al
Tolomeo di tentare in noftra lingua gli Esa-
metri, e Pentametri Latini, portando il Va-
sari il principio d' una Epiftola amorosa dell'
mxtu41 quella maniera. Ma non perdiamo

di vifta i fuoi pregi nella Scoltura, Pittura;
ed Architettura . Tra .quelle Arti, molto a
quefto grand* Uomo4eI rifornimento lorode-
hitrici, la prima, che da Jui sotte co' scritti
illustrata, su la Scoltura in un libro intitolato
Statua9 il cui tetto Latino è ancora inedito,
ma su tradotto e stampato dal Bartoli, la cui
yersione fu cent* anni dopo magnisicamente
stampata in Parigi, Pi quest' Opera giudicò
il Bartoii nella Dedicatola a Bartolomeo A-
mannari, the su forsè buona .cagione, ebe in prò»
tefso di tempo si àvejfe a sare progresfi tesf, quali
fi veggono,ejser fatti', poiché in quello mftro secola
non fih& A& avere invidia alle helhjftme Statue de'
lodatistmi Scultori antichi .Circa, là Pittura, scris-
jfe di quest a ancora tre libri in lingua Latina,
che fon chiamati abfolutiffimi nella editione di
Basilea, replicata più di cent* anni dopo m
Leida con Vitruvio, Pi tal' Opera vanno per
le mani le verdoni del Partosi, e del Pome-
nichi, lì ritratto, che di sé stesso <egli dipi»-
sé, è lodato dal Giovio negli Elogj. Altre
Pitture ài Leon Battista fi consermavano dal
samoso Giovanni, e Palla Rucellai. La mi-
glior cosa , che si yede0e di sua Pittura, su
una Vjnegia sigurata in proiettiva,e S. Mar-
co , come giudica il Vasari, il (juale loda as»
fai più in LeonIBattista % dife^ni in carta, chele
Pitture; ma nell* une, « negli altri gli fujol-
to il pregio, allorché die fuori RafaeUo, e tan-
ti incomparabili IJom'mi nel fecolo fuffeguen-
te. Parleremo finalmente ài ciò, eh' è il no-
ftro intento principale, cioè dell Architettu-
ra , circa la quale adduremo prima le mede-
lime parole del du jFrefnerLeo» Battifta Alberti
fu il pruno, che tentajfc di ridurre quell* Arte al-
la sua prima purità, si scacciando la barbarie de*
sccoli Gotici introducete h quella V ordine e la pro-
porzione, si che da ffltisu universalmente chiama-
lo il Vitruvip Fiorentino, Però da quanto abbia-
mo scritto, non si ricava ess*ere siato Leon Bat-
tista il primo assatto, ma bensì de* primi. Ciò
su cagione, che le sue Fabriche, ancorché de-
gne di grandifiima lode, pon arrivafleroa quel
colmo Si perfezione , che s* ammira in quelle
deali Architetti fuffeguenti, che già la strada
più difgomhrata ritrovarono. Servì egli come
Architetto, il Pontefice Nicolò V., Sigifmondo
JPandolfo Malatefta Signor di J^imipi, e Lo-,
4ovico <Sorizaga Marchese ài Mantova; e
molto ancora fece per li Signori Rucellai. Pe*
moki Edisiq fuoi f come Tempj magnisici 9
Palazzi, Capelje, Condotti à' acque, Fonta-
ne , in Roma, in Rimini, e in Mantova, e
Fiorenza fua Patria , leggane il Valari e 'ldu
Fresne, Di ]Leon Battista su il difegno, e mo-
dello àeì samosifiimo Tempio di S. prancefeo
in Rimini cominpiato pel 2441, e terminata
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